AMARTI

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Buon lunedì miei lettori!

Ho pianto per scriverlo?
Si.
Ho pianto di nuovo per sistemarlo?
Si.

Buona lettura!💜

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Helena

Il cuore mi batteva all'impazzata. Avevo sempre una scarica di adrenalina in corpo quando stavo seduta sul mio drago e lui svolazzava, ma sapere che adesso si stava dirigendo al cottage mi stava portando ad avere un arresto cardiaco.

Era tardi e avrei dovuto dire a Draco e a Regulus che non potevo più smaterializzarmi a lunghe distanze, senza Helia, perché il dottore lo sconsigliava. Ma non potevo dire a Helia che mi sarei recata al cottage, e così inventai a mio padre una scusa: avrei passato la notte con Philippe, in Francia. Cosa che facevo spesso.

Una notte raccontai a Philippe tutto quello che mi riguardava. Perché?
Perché mi disse:
"Credo che tu abbia un sacco di segreti e problemi alla spalle. Credo anche che tu abbia molte persone che vuoi aiutare ma che abbia poco spazio. Sappi che io ci sono.
Posso crearti qualsiasi diversivo.
Sono un Auror, mio padre è il ministro francese e grande amico e sostenitore di tuo padre. Se ti serve qualcosa, basta chiedere."

Mi serviva qualcuno dalla parte di mio padre che stesse anche dalla mia parte.
Non mi creava problemi per Severus o Narcissa, ma molto spesso faceva irruzione a casa di Severus per accettarsi che io fossi lì.
Gli dava già fastidio che non potesse entrare nella mia villa per controllarmi perciò, non potevo di certo far finta che me ne andassi a zonzo con il mio drago senza una motivazione. E non potevo nemmeno far finta di essere in casa quando il mio drago non c'era.
Purtroppo era abbastanza visibile.

Morale della favola, Philippe mi avrebbe coperta. E se qualcosa fosse andata storta, me ne sarei altamente fregata. Ero stanca.
Dovevo e volevo vedere Draco.

Entrai dentro la protezione di Shell Cottage e chiusi gli occhi per il senso di libertà che mi diede casa mia.

Niente neve. Nessuna montagna.
Il suono del mare e la morbida spiaggia.
I miei piedi affondarono su di essa. Era fresca. Il mio drago riconobbe subito il posto e andò a riposarsi sul suo posto, accanto a quelle lavande ormai appassite.

Guardai il cottage. Le luci erano spente e avevo paura che non ci fosse nessuno.
Non volevo sprecare neanche un secondo di tempo. Ma li avrei aspettati, anche tutta la notte se necessario. Alle conseguenze avrei pensato dopo.

A ogni passo sprofondato sulla sabbia, pensavo a un argomento da sbloccare. A ogni domanda di Draco. A ogni perplessità di Regulus.

Salii le tavole di legno e aprii la porta principale. La porta di una casa che mi era mancata come l'ossigeno. Una casa che non sentivo più mia. Mi sentivo in più. Mi sentivo sbagliata per quella casa che aveva bei ricordi.
Mia madre. Charles. Draco. Regulus.
Loro erano il mare calmo.
Io ero quello agitato.

Ebbi il coraggio di entrare e accesi il lume del salone.
Era esattamente come l'avevo lasciata mesi fa. Regulus però non era sul suo divano letto. Pensai che stesse dormendo sul mio letto e così mi recai nella mia stanza.
La mia vera stanza.

Quando oltrepassai la porta però, vidi una chioma biondo platino adagiata sul mio cuscino.
Poggiai la mano sulla cornice della porta e lo ammirai. Dalla testa ai piedi. In silenzio.

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