ELENA
<Allora è andata abbastanza bene, no Sergei?>
Chiede il signor Volkov, mentre si avvicina a mio padre, dandogli poi una pacca sulla spalla destra.
<A dire la verità mi aspettavo di peggio Lev quindi, si...è andata bene. Abbastanza bene.>
<Ora che tutto è finito possiamo fare meglio le presentazioni, che ne dici?> Chiede il capofamiglia dei Volkov.
<Ovviamente Lev.> Risponde inizialmente mio padre, dopodiché continua. <Lei è mia figlia Elena.>
Poi mio padre si gira verso di me, e mi inizia a presentare le persone davanti a me.
<Elena, come avrai avuto modo di conoscere durante la riunione, lui è Lev Volkov mio amico, nonché socio.>
<È un onore conoscerla signor Volkov.> Continuo io.
<Elena per favore chiamami semplicemente Lev.
Io e tuo padre siamo grandi amici e tu per me sei come una seconda figlia.> Mi dice, lasciandomi di stucco.
Non pensavo che l'uomo più pericoloso della nostra organizzazione fosse così gentile e cortese.
Durante la riunione ha ingannato perfino me.
"lo avevo letto come una persona molto severa e poco incline alla conversazione, invece mi devo ricredere" Penso.
Nel frattempo, ritorno al presente, mentre mio padre continua con le presentazioni.
<Loro invece sono Ivan e Radim. Ivan è il figlio maggiore nonché futuro erede della famiglia, mentre Radim è il minore ed è suo braccio destro.>
<È un piacere conoscerti Elena. Devo dirti che sono rimasto meravigliato dalla tua professionalità.> Mi dice Radim.
Mentre Radim mi complimenta, sento uno sguardo infuocato sulla mia figura e quando mi giro verso Ivan, capisco da dove arrivava tale sensazione.
<Come detto anche durante la riunione io sono Ivan. Anche per me è un piacere conoscerti.
Soprattutto da quando Sergei ha tirato in ballo la storia del traduttore. Non mi sarei mai aspettato che potesse essere lei.> Mi dice Ivan.
Anche qui rimangono meravigliata perché non mi aspettavo, esattamente come il padre, che fosse tanto interessato a parlare.
<Questa è mia moglie Elmira, mentre lei è mia figlia Larisa.> Prende la parola il signor Lev presentandomi gli ultimi membri della propria famiglia.
<È un grande piacere conoscerla signora Elmira.>
<La cosa è reciproca tesoro. Aspettavo da molto tempo conoscerti. Ho sentito parlare molto di te da parte di tuo padre.>
<Oddio, spero abbia detto cose decenti sul mio conto...Altrimenti vado un attimo di là a sotterrarmi!>
Tutti scoppiano ridere alla mia battuta. Una risata a cui mi aggrego, in seguito, anch'io.
Rivolgo ora la mia attenzione alla giovane ragazza, Larisa.
Bellissimo nome esattamente come la ragazza che lo porta.
<Piacere di fare anche la tua conoscenza Larisa. Io sono Elena.> Le dico con un tono molto amorevole, come quello di una sorella maggiore.
<I-Il piacere è tutto mio, Elena. Sei stata fantastica prima.>
Mi ripsonde prima con un tono incerto, che piano piano diventa molto deciso.
Superate le prime difficoltà e imbarazzi, continua con il suo discorso.
<Soprattutto con quello sbruffone di Lazar. Era ora che qualcuno gliene diceva quattro a quel coglione!>
<Larisa! Per favore modera i toni.> La rimprovera la madre. Lei senza pensarci due volte, le risponde.
<Scusa tanto mamma se sto dicendo la verità. Ormai Lazar in questi giorni sta facendo il coglione più del solito.>
<Perché dici così Larisa?> Gli chiede il fratello maggiore.
<Non lo so Radim, in questi giorni ci sta provando spudoratamente con me.
Anche prima quando ci siamo riuniti tutti nell'anticamera, prima dell'inizio della riunione.
Si è avvicinato troppo velocemente a me ed ha iniziato a mettere le mani dove non doveva.
Ci sarà anche un contratto di matrimonio tra le due famiglie, però si dovrebbe dare una calmata. Non sono ancora sua.>
<Quanti anni hai Larisa?> Le chiedo io all'improvviso, uscendo anche fuori argomento.
<19 il prossimo mese. Perché?>
<Solamente pura curiosità.> Rispondo io di getto.
Mi rendo conto che tutti hanno captato la mia reazione esagerata alla sua risposta.
Dopo tutto ho 24 anni, ed ancora non sono sposata con figli e nemmeno fidanzata. Uno dei tanti oltraggi all'organizzazione mafiosa.
<Cocaina.> Dico di getto.
Tutti mi guardano male e allo stesso tempo con uno sguardo allarmante.
<Mh... Cosa?> Chiede Radim.
<Mi riferisco a Lazar. Si fa di cocaina, anche di quelle pesanti. Non vorrei azzardare, ma credo non si fa solo di questo.>
Rispondo alla domanda di Radim, mentre mi piego sulle mie ginocchia.
Raccolgo da terra, da dietro il posto occupato precedentemente da Lazar, una piccola busta contente piccole tracce di polvere bianca.
<Caro non possiamo far sposare nostra figlia con quel coglione!> Dice Elmira al marito.
<Mamma! Le parole...> Dice Larisa facendoci tutti ridere.
Nel frattempo, Ivan si avvicina a me, continuando a guardare la bustina incriminate nella mia mano.
<Purtroppo mamma non possiamo fare nulla. Un contratto è un contratto.> Risponde Ivan.
<Posso?> Mi chiede.
<Oh... Certo. È tutta tua.> Rispondo un po' imbarazzata.
Prende la bustina dalle mie mani e se la rigira nel suo palmo, mentre io continuo a guardare la sua azione.
Lui notando che i miei occhi stavano fissando il suo palmo, decide di abbassare la mano per farmi vedere anche a me.
Ovviamente come una stupida gli chiedo, <Ma quanto cazzo sei alto?>
Mi pento subito delle parole, tanto che mi tappo di getto la bocca con la mia mano.
Lui ride e mi risponde, <Quasi due metri. te?> Mentre mi rivolge la parola, si gira verso di me.
<Vuoi sapere la mia altezza con i tacchi oppure no? Comunque ti risparmio la domanda.
Sono molto bassa. 1.60 senza tacchi. 1.70 attualmente con i tacchi che sto indossando, credo...> Rispondo.
Continuiamo a guardare la bustina e mentre la gira sul lato opposto, riesco a scorgere delle iniziali.
<È del carico dei García, quello della settimana scorsa.> Gli dico e lui conferma insieme a me, facendo un cenno con la testa.
<Maledizione! Tranquilla tesoro risolveremo questa questione, ok?> Dice Elmira a Larisa.
Dopodiché si gira verso di me e mio padre e ci chiede, <Vorreste venire domani a pranzo da noi? Sarebbe un grande piacere.>
<Va benissimo Elmira.> Risponde papà.
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La collana dello Zar |Trilogia Diamante Nero #1|
Action(da revisionare) |Primo libro della Trilogia Diamante Nero| Elena è una giovane ragazza che studia lingue straniere all'università di Mosca, Russia. Un giorno si ritroverà a portare dei documenti importanti, appena finiti di tradurre, ad uno dei ta...