CAPITOLO 31

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ELENA

Con qualche esitazione mi avvio verso Ivan, che mi scruta attentamente.

Gli tolgo il bouquet dalle mani e lo appoggio sulla mia scrivania.

<Se vuoi puoi entrare, ma credo che dovrai aspettare un po'.>

<Tranquilla Elena, so aspettare.>

Entra e si chiude dietro la porta, mentre io inizio a girare nella mia stanza, alla ricerca delle cose che mi servono per prepararmi.

Nel frattempo, Ivan è occupato a digitare qualcosa sul suo telefono.

<Allora...Allora, io vado in bagno a farmi una doccia veloce e preparami.>

Lui alza gli occhi dallo schermo e mi dà una conferma con un semplice cenno della sua testa.

<S-Se vuoi, intanto puoi scegliere per me un vestito da indossare questa sera.>

Appena dico questa cosa divento rossa come un peperone, perciò corro a nascondermi in bagno.

"che cosa ti è saltato in testa Elena!" Penso mentre inizio a sistemare le cose sul lavabo.

Dopo aver fatto una veloce doccia, asciugata, piastrato i capelli ed essermi messa un po' di trucco leggero, decido di uscire.

Appena esco dal bagno, con solamente un semplice accappatoio, noto uno dei miei vestiti preferiti appoggiati sul letto.

<So che ami il rosso, soprattutto il bordeaux.> Mi dice, mentre continua a frugare nel mio armadio. <È a quanto pare, possiedi molti vestiti di questo colore.>

Io scoppio a ridere, mentre tra le mie mani prendo il vestito scelto da lui, e inizio a giocare leggermente con il materiale.

<Non so come hai fatto, ma questo è il mio vestito preferito in assoluto. Grazie.>

Il mio sguardo si sposta più in alto, dove noto un piccolo mucchietto formato da alcuni miei vestiti.

<Che cosa... Cosa ci fanno dei miei vestiti sul letto.

Pensavo di aver messo tutto a posto. Mi spiace Ivan sono veramente una dis->

Non riesco a finire la frase, che vengo interrotta dalla sua voce.

<Sono per il viaggio.>

<Viaggio? Non era solamente una cena?> Gli domando facendomi prendere per un attimo dal panico.

<Infatti andremo a cena, dopodiché partiremo.> Mi dice mentre inizia ad avvicinarsi a me.

<Partiremo solo noi due. Io e te.> Continua, mentre mi fa girare verso di lui e con due dita mi alza leggermente il mento.

<Perché Ivan? Perché ti fai sentire solo ora?> Gli domando mentre lo spingo di poco con tutta la mia forza presente nel mio piccolo corpo.

<Ele, mi spiace. Sono stato impegnato con il lavoro. Volevo venire a farti visita prima ma non ho mai avuto tempo.>

<Credi che questa spiegazione mi basti. Lo so io come lo sai tu che questa spiegazione non convince nessuno.>

In una frazione di secondo i suoi occhi cambiano sfumatura. Si rabbuiano, diventando più scuri.

<Perché...> Prova a rispondermi cercando di darmi una risposta che purtroppo non capisco.

Esasperato sbuffa rumorosamente, dopodiché si riavvicina a me, lasciando poca distanza tra i nostri corpi.

Poggia le sue mani delicatamente sui miei fianchi e punta i suoi occhi nei miei, dopodiché continua il suo discorso.

<Mi faccio sentire solo ora Elena perché avevo paura. Da quando hai lasciato casa mia non ho smesso di pensare a te. Mai, Elena.

Avevo paura che se ti avessi vista, Non avrei ragionato come avrei dovuto...>

La sua confessione non me l'aspettavo minimamente. Infatti, rimango a bocca aperta.

<An-> Mi schiarisco un attimo la voce, poi continuo. <Anch'io, a dire la verità non ho smesso di pensare a te.

Per questo ci sono rimasta male quando non ti sei fatto sentire in queste settimane.>

Alla mia confessione, il suo sguardo cambia nuovamente.

Inizia a guardarmi con occhi diversi, con occhi che cercano e vogliono qualcosa.

Si avvicina maggiormente verso il mio corpo.

Io non indietreggio, anzi anch'io avanzo verso di lui, fino ad arrivare a toccare il suo petto.

Lui poggia le sue mani sul mio viso, accarezzandomi leggermente le guance.

I nostri visi si avvicinano sempre di più, a tal punto che i nostri respiri iniziano a mescolarsi.

Io passo lo sguardo dai suoi occhi alle sue labbra. Stessa cosa che osservo replicare da Ivan.

Sento una piccola scossa che scorre lungo tutta la mia schiena, arrivando fino al mio punto sensibile, creando un grande calore nel basso ventre.

Dopo alcuni attimi passati a osservare uno il viso dell'altro, succede.

Ivan arriva con le sue labbra vicino alle mie, dove inizialmente lascia ancora una piccola distanza che decido di chiudere velocemente.

Poggia le sue labbra sulle mie dando inizio a un candido bacio, che si trasforma in un più passionale quando Ivan decide di approfondirlo.

Io mi alzo sulle punte e infilo le mie mani tra i suoi capelli, scompigliandoli molto velocemente.

Lui stringe con una certa possessività il mio corpo al suo, non lasciando alcun spazio tra di noi.

Veniamo interrotti, quando Vania bussa alla porta per chiedermi se ho bisogno di qualche aiuto.

Dopo esserci scambiati qualche sguardo, iniziamo a ridere come due ragazzini, per esserci spaventati e allontanati all'interruzione della donna.

<Allora vado a finire di prepararmi.> Dico mentre prendo il vestito e indico il bagno.

<Puoi farlo qui.>

Io lo guardo sorpresa, ma, nonostante ciò, decido di accettare la sua proposta.

Prendo il cordone dell'accappatoio, e slego il nodo.

Inizio a toglierlo lentamente, lasciandolo infine cadere ai miei piedi.

Rimango in intimo davanti a lui. Mi avvicino al letto e prendo il mio vestito, mentre lui mi mangia con gli occhi.

Inizio ad indossare il vestito, facendolo passare per le gambe.

Il vestito come detto da Ivan è un vestito bordeaux, con maggior precisione un tubino.

Trovo alcune difficoltà a chiudere la zip che si trova sul retro del vestito, però non faccio in tempo a chiederlo, che Ivan si avvicina a me e la chiude lasciandomi un bacio sulla mia spalla destra.

<Sei bellissima.> Mi dice mentre poggia le sue mani sui miei fianchi, attirandomi verso il suo petto.

Alzo lo sguardo verso il suo volto, notando che non è più puntato su di me, ma sullo specchio che sta davanti a noi, osservandomi negli occhi tramite di esso.

La collana dello Zar |Trilogia Diamante Nero #1|Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora