CAPITOLO 17

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ELENA

<Elena, grazie mille per il tuo aiuto. Non dovevi scomodarti tesoro.> Mi dice Elmira.

<Tranquilla Elmira, erano solo un paio di piatti, non sono mica andata in guerra!> Le rispondo, generando una risata generale.

<Non è successo nulla di preoccupante di là, vero Lev?> Chiede la donna al marito.

<Tranquilla tesoro.> Le dice, mentre l'uomo appoggia la sua mano su quella della propria amata. <Ci è stato solo un piccolo problema con Veronika.>

<Con Veronika?> Chiede Larisa. <Spero non sia successo nulla di grave.>

<Tranquilla Larisa, va tutto bene con Veronika.> Le rispondo, dopodiché mi giro verso Radim.

<A proposito Radim... Ho sentito che ti sposerai con Veronika Tarasova, vero? >

<Si... Perché lo chiedi Elena?> Mi richiede a sua volta Radim.

<Perché Radim,> gli dico lentamente mentre continuo a mangiare. <Veronika Tarasova è la mia migliore amica.

Di conseguenza, se scopro che le succede qualcosa, oppure non la tratti con il dovuto rispetto...>

Continuo a dirgli, però questa volta guardandolo direttamente nei suoi occhi color grigio, con qualche punta di verde.

<Sarai fottuto Radim. Perciò stai attento a quello che fai.> Finisco di dirgli.

<Fratellino, io non mi metterei contro una donna d'onore come Elena.> Dice Ivan, mentre si appoggia con il suo braccio dietro lo schienale della mia sedia.

<Donna d'onore?> Chiedono insieme Elmira e Larisa.

Mi giro verso Ivan e con il sorriso più falso che posso produrre, mi rivolgo a lui <Grazie mille, Ivan. Utile come al solito.>

<Ah... Non sapevo che tu e Veronika foste amiche.> Mi dice Radim.

<Infatti Radim, non siamo semplicemente amiche. Siamo come sorelle, anche se è più piccola di me.>

<A te...> Comincia a chiedere Radim, e appena comincia il suo discorso, io porgo tutta la mia attenzione a lui.

Posso notare che sta cercando di radunare tutto il suo coraggio, e mettere da parte il suo imbarazzo.

<A te dispiace il matrimonio che ci sarà tra me e Veronika?>

<Tu la ami?> Gli chiedo di getto e lui senza pensarci due volte, mi risponde subito. <Si.>

<Allora per me va bene.> Gli dico e lui tira un sospiro di sollievo, rilassando i muscoli sulla propria sedia.

Alla sua azione, tutti noi ridiamo di gusto e in seguito, anche lui si unisce a noi rilassandosi ulteriormente.

Io e papà alla fine passiamo tutta la giornata a casa della famiglia Volkov.

Dopo la fine del pranzo, infatti, ho aiutato Elmira a sparecchiare al posto di Larisa, visto che doveva studiare per la scuola.

Elmira, come al solito, ha iniziato a rimproverarmi amorevolmente, perché ho deciso di aiutarla a pulire.

Attualmente gli uomini, che parlano e discutono di alcune cose riguardanti il lavoro, si trovano in soggiorno, mentre io gli guardo da dietro l'isola della cucina.

Elmira è andata in una delle tante stanze della casa a prendere i nostri regali. Infatti, anche loro hanno avuto la nostra stessa idea.

Mentre aspetto il ritorno di Elmira, ho iniziato a lavare i piatti utilizzati durante il pranzo, non sapendo cosa fare.

Elmira, dopo un po' ritorna in cucina ma, oltre a delle buste di regali, nella sua mano si trova anche una bottiglia di alcolico.

Ovviamente, inizialmente la guardo con uno sguardo strano però, inseguito, mi spunta un sorriso sulle labbra.

La mia semplice azione viene replicata dalla donna, che si sta avvicinando a me.

<Non è giusto che bevano solo gli uomini, non è vero Elena?> Mi chiede Elmira.

Ovviamente alla sua domanda tutti gli uomini si girano verso noi due, e di rimando io ed Elmira, contemporaneamente, ci rivolgiamo a loro. <Cosa c'è?>

Il tutto seguito dalla nostra risata che riempie tutta la stanza.

Io chiudo l'acqua del lavandino e mi asciugo le mani.

La donna appoggia le buste sul bancone, si avvicina ai pensili della cucina e tira fuori due bicchieri.

Elmira mi informa che l'alcolico portato da lei è della grappa alle rose artigianale, fatta personalmente da lei.

Insieme alla donna inizio a svuotare bicchiere dopo bicchiere del liquido, ovviamente in piccoli dosaggi.

Dalle grandi finestre del soggiorno inizia a entrare sempre meno luce.

Ormai il sole inizia a tramontare, e io e papà iniziamo a prepararci per andare via.

Elmira ci consegna le buste con i regali fatti per me e papà e io la ringrazio con un grande abbraccio caloroso.

Nel frattempo, Radim è salito al piano di sopra a chiamare Larisa per salutarci, e anche il signor Volkov si è allontanato per riportarci i soprabiti.

Dopo aver salutato tutti, veniamo accompagnati fuori dal signor Volkov e Ivan, mentre aspettiamo i nostri uomini.

Appena Stephan e Boris arrivano, e salutano i due uomini della famiglia Volkov, salutiamo per l'ultima volta Lev e Ivan.

Seguendo da dietro papà, raggiungiamo la macchina e saliamo insieme.

Papà mette in moto l'autovettura e iniziamo ad allontanarci dalla villa degli Ivanov, uscendo dal cancello principale.

Dallo specchietto laterale riesco a scorgere la figura di Ivan, che piano piano si allontana mentre anche noi ci allontaniamo.

Dopo circa cinquanta minuti ritorniamo a casa, impiegando più tempo dell'andata a causa del tanto traffico che abbiamo trovato per strada.

Appena entriamo, come sempre, veniamo accolti da Vania.

<Signor Morozov, signorina Elena. Com'è andata la visita alla villa della famiglia Volkov?>

<Tutto bene Vania. È stato bello passare una giornata lontano dal lavoro e parlare con un vecchio amico.> Dice papà.

<Invece tu Elena, tutto bene? Ti va di parlarne davanti una tazza di cioccolata, cara?

Così mi spieghi tutto nei dettagli che sono veramente curiosa.> Mi chiede la donna, e io accetto volentieri la sua semplice offerta.

Papà non si ferma con noi, infatti mi saluta con un bacio sulla fronte, saluta anche Vania e infine scompare salendo le scale.

Io, nel frattempo, aiuto Vania con la preparazione della cioccolata calda ricordandomi del regalo dei Volkov.

Perciò porto la busta e la appoggio sull'isola tirando fuori una scatola.

Appena la apro rimango a bocca aperta perché, all'interno, trovo un paio di tacchi neri e un bigliettino da parte di Ivan.

"Spero che ti piacciano, shorty"

La collana dello Zar |Trilogia Diamante Nero #1|Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora