ELENA
Dopo circa mezz'ora arriviamo davanti al Night Heaven.
Posteggio la macchina nel parcheggio posteriore dell'edificio, facendo anche fatica a trovare un posto libero.
"anche questa sera il night club è colmo di persone" Penso.
Quando scendo dalla macchina una brezza tipica invernale mi scompiglia i capelli e mi fa venire qualche brivido di freddo lungo la schiena.
Chiudo la portiera del conducente e apro quella dietro per prendere le mie cose, infine la chiudo.
Una volta finito chiudo la macchina, butto la chiave nella mia borsa e infine alzo gli occhi verso l'edificio.
Terminato di dare uno sguardo generale alla struttura, faccio segno a Boris di cominciare a incamminarci verso l'entrata principale.
Una volta varcata la porta, vengo avvolta dall'odore di fumo e della musica ad alto volume.
Entro e, mentre tengo la porta aperta per Boris, mi fermo un attimo vicino all'entrata per dare un'occhiata al locale.
Proprio come ho pensato, il locale è pieno di gente.
Come si entra, davanti alla propria vista c'è il bancone del bar dove, si possono vedere due barman lavorare.
I sedili davanti al bancone sono per lo più tutti occupati più da uomini che donne.
Quest'ultima, infatti, si trovano sulla pista da ballo, dove alcune di loro si stanno scatenando senza badare a chi le circonda.
I vari divanetti posizionati ai lati della stanza sono occupati da molte coppie, le quali senza pudore si stanno limonando.
Alzando lo sguardo si possono notare, dai vari balconcini posti ai piani superiori, molti uomini che osservano le ragazze che si stanno divertendo in pista.
A causa delle luci non riesco a vedere bene i loro volti, ma posso dedurre che alcuni di loro appartengono al mondo della mafia, ma non tutti.
Altri si vede da lontano che sono semplicemente dei figli di papà. Ricchi e che non pensano a nulla oltre che a spendere i loro soldi.
Sempre stessa storia. Vestiti. Macchine. Club. Donne. Puttane.
Dopotutto il Night Heaven di papà è collegato a un bordello appartenente ai Volkov.
Perciò molti vengono qui, si divertono e se non riescono a fare conquiste vanno al bordello dei Volkov.
Appena finisco di ispezionare l'ambiente vengo raggiunta da Boris, ed insieme ci avviciniamo a una scala a chiocciola, che porta al piano di sopra.
Essi vengono chiamati anche i piani superiori dei vip, visto che solo le persone più importanti e influenti possono prenotare a questo piano.
Oltre a vari tavoli più privati, piccole sale e piccoli soggiorni privati, ci sono anche alcune camere. Ma anche queste solo per i vip.
Una volta arrivati al secondo piano, Boris mi accompagna per il corridoio che porta alla sala delle riunioni di papà.
Giunti alla grande porta a due ante, Boris senza esitazioni ne apre una, facendomi entrare per prima ritrovandomi poco dopo in mezzo alle chiacchere di vari uomini.
Veniamo accolti in una piccola stanza, che fa da anticamera alla vera stanza delle riunioni, accessibile tramite un altro piccolo corridoio e un'altra grande porta.
La mia attenzione viene interrotta dall'osservare l'ambiente da Stephan, il quale mi sorride e saluta il fratello minore.
Gli uomini presenti nell'anticamera, che io ho descritto come piccola, però piccola non è, non raggruppa semplici uomini, ma guardie personali.
Guardie che lavorano per le varie famiglie e personaggi importanti della mafia russa, nonché soci di mio padre.
Do il mio cappotto a Boris, e dopo chiedo a Stephan, <Da quanto tempo sono là dentro?>
<Da quasi tre ore, Elena. Non riescono a decidere cosa fare. Mi dispiace dirlo ma la situazione è grave.> Mi dice Stephan girandosi di poco verso gli uomini alle sue spalle.
<A dire la verità, siamo tutti a pensarlo così. È dal caso del Diamante Nero che le varie mafie russe non si riunivano tutte insieme.>
<Diciott'anni.> Dico. Sia Boris che Stephan mi guardano attentamente.
Io poi continuo. <Sono passati Diciott'anni dal caso del Diamante Nero e da quando le famiglie più potenti della Russia si sono riunite per discutere di affari.>
<Esattamente Elena, oramai alcuni dei vecchi capi mafiosi sono stati sostituiti dai propri eredi, oppure stanno per essere sostituiti.
Questo problema, a quest'ora non ci serviva. Ora tutti quanti siamo più vulnerabili rispetto a vent'anni fa.>
<Senti Stephan...> Comincio io. <Posso entrare oppure devo aspettare?>
<Sinceramente non lo so, fammi andare a chiedere a Sergei e dopo ti dico tutto.>
Appena finisce di parlare con me, si avvia verso il corridoio e io lo inseguo con i miei occhi felini.
Si avvicina alla porta, bussa e dopodiché entra.
Resta dentro per almeno cinque minuti, infatti dopo questo lasso di tempo, esce e si avvicina a me.
<Allora...> Inizia a dire. <Sergei mi ha detto che puoi entrare tra circa dieci minuti che faranno una pausa.
Ovviamente non usciranno dalla sala riunioni, ma potranno riflettere, confrontarsi e parlare del più e del meno senza badare alla situazione generale.>
<Ok, grazie mille Stephan.> Gli rispondo, e lui mi pizzica la guancia come uno zio fa con la propria nipote.
Dopo questo gesto, Stephan si allontana e porta con sé anche il fratello e io rimango sola vicino alla porta d'entrata dell'anticamera.
Una volta che l'orologio segna le nove e un quarto, inizio ad avviarmi verso la porta della sala riunioni.
Grazie alla mia esperienza so che i signori fanno mezz'ora di pausa.
Perciò se papà ha detto a Stephan che dopo dieci minuti dalla fine delle loro vari discussioni potevo entrare...
Significa che voleva farmi abituare all'ambiente che si è creato oltre che ai vari capo famiglia.
Appena arrivo davanti alla porta, busso.
Dall'altra parte riesco a sentire il silenzio che si è creato a causa di questa piccola azione.
A rispondermi sento un semplice, <Avanti.> Detto da papà con voce profonda.
Ricevuto il permesso, entro nella grande sala e dopo aver salutato mi dirigo verso papà, il quale mi indica di sedermi sulla sedia vicino a lui.
Appena mi sistemo, la prima cosa che faccio, è perdermi in dei occhi blu come l'oceano che si trovano dinanzi a me.
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La collana dello Zar |Trilogia Diamante Nero #1|
Acción(da revisionare) |Primo libro della Trilogia Diamante Nero| Elena è una giovane ragazza che studia lingue straniere all'università di Mosca, Russia. Un giorno si ritroverà a portare dei documenti importanti, appena finiti di tradurre, ad uno dei ta...