CAPITOLO 21

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IVAN

Sento che il mio mondo sgretolandosi davanti ai miei occhi all'affermazione di Sergei.

Vengo riscosso dai miei pensieri dalla voce preoccupata di mia madre. <Per favore Sergei, spiegaci quello che è successo.>

Mio padre fa entrare Sergei, e lo invita ad accomodarsi sul divano in soggiorno.

Nel frattempo, dal piano superiore arriva anche Larisa che silenziosamente inizia ad ascoltare la conversazione.

<Sinceramente non so nemmeno da dove iniziare Elmira. So solo che ieri sera Elena non è ritornata dalla serata in discoteca.

Inoltre, non risponde al suo telefono, e lei sapendo il nostro stile di vita, risponde subito alle chiamate. Specialmente le mie.

I miei uomini non stanno trovando nulla di utile. Per questo sono venuto qui a chiedervi aiuto. Inoltre, non è stata rapita solamente Elena.>

<In che senso Sergei?> Chiede mio padre, mentre inizia già a mettersi in contatto, tramite vari messaggi, con alcuni suoi uomini.

<Elena ieri sera è uscita insieme a Veronika.

Il problema è che erano accompagnate da Stephan e Boris.>

<Veronika? Questo significa che anche lei è stata rapita!> Dice Radim, mentre si rivolge ai due uomini.

Sento la preoccupazione nella voce di mio fratello, e la sente anche mia madre che si avvicina a lui per tranquillizzarlo.

<Significa anche, che sono dei veri professionisti.> Dico, entrando a far parte della loro conversazione.

Mio padre gira il capo verso di me, dopo rivolge il proprio sguardo a Sergei, il quale mi fa cenno con la testa di prosecuguire con la mia spiegazione.

<Sia Stephan che Boris sono ottime guardie personali. Anzi più che ottime, eccellenti.

Oltre che conosco personalmente Boris, ed è mio amico come amico del mio braccio destro, Davyd.

Se entrambi gli uomini, in questo caso Stephan e Boris, non hanno notato che le due ragazze sono state portate fuori dal locale, significa che sapevano cosa stavano facendo.>

Entrambi i capifamiglia mi guardano, dandomi in seguito ragione.

<Il problema ora è sapere a che ora sono state portate via dal locale, per farci un'idea generale, e capire da dove partire.>

Dice mio padre a tutti noi presenti nella stanza.

Ed appena lui finisce di pronunciare la frase, Radim rivolge il suo sguardo verso di me.

<Diglielo Ivan, credo che li possa aiutare quello che sai.> Dice Radim a voce alta, mentre continua a guardarmi dritto negli occhi.

<Cosa?> Chiedono insieme papà e Sergei, mentre si girano entrambi verso di me.

<I-Io ieri sera ero nella stessa loro discoteca. Ero uscito con Davyd e un paio di altri nostri uomini.

L'ultima volta che visto Elena era verso 2.13.

Lo so con certezza, visto che a quell'orario esatto Radim mi aveva mandato un messaggio.

Però,> Dico rivolgendomi verso mio fratello. <Io ho visto solamente Elena a quell'ora, non Veronika.>

<È comunque un buon punto da dove partire figliolo.> Mi dice mio padre, poi si rivolge a Sergei. <Stai tranquillo, ti aiuteremo in qualsiasi modo possibile amico.>

Sergei lo ringrazia, ed inizia ad avviarsi verso la porta principale fino a quando si rivolge nuovamente a mio padre.

<Lev purtroppo io in questi giorni devo andare in America per un viaggio di affari, puoi tu->

<Tranquillo, vai pure. Qui ci penso io. Le troveremo Sergei. Le troveremo sane e salve.> Gli dice mio padre interrompendolo.

Sergei annuisce e ci ringrazia nuovamente, mentre viene accompagnato fuori da mio padre.

Appena papà rientra, si rivolge con tono molto premuroso e preoccupato verso la mamma e Larisa.

<Voi due in queste settimane non uscirete da questa casa. La situazione si sta facendo troppo pericolosa.>

Le due donne annuiscono e mio padre decide di lasciare la stanza, dirigendosi verso le scale, sicuramente per recarsi nel suo ufficio.

Io e Radim ci scambiamo una veloce occhiata di intesa, ed entrambi cominciamo a rincorrerlo per raggiungerlo.

Nostro padre ce lo permette, lasciandoci avviare verso l'ufficio insieme a lui.

Appena entra, si dirige alla sua scrivania e si siede, portandosi varie volte le mani tra i capelli.

Io entro per secondo, con mio fratello dietro di me che, con molta cura, chiude la porta dietro di sé.

<Che facciamo?> Chiedo, guadagnandomi un'occhiata molto fredda da parte di mio padre.

<Per ora nulla. Dobbiamo trovare più informazioni possibili per agire al meglio.

Sergei mi ha detto che Boris è Stephan rimarranno in Russia, per aiutarci con le ricerche e i suoi uomini, mentre lui sarà in America.> Ci comunica nostro padre.

Dopodiché, si alza dalla sua sedia, e si dirige verso il suo mobiletto degli alcolici.

Prende una bottiglia di Vodka, e ne riempie di poco un bicchiere.

Dopo esserselo scolato, come se fosse un bicchiere d'acqua, si rivolge a noi. Sia a me che a mio fratello.

<Ragazzi dovete essere forti, sia per voi, che per quelle due povere ragazze che sono finite in questo casino.

Mi dispiace dirvelo così, ma dovete cercare di rimanere freddi, per capire il quadro generale, e prendere le giuste decisioni.

Lo so che può essere difficile, ma questa sarà solamente la prima parte.
La dura parte arriverà quando le porteremo in salvo.

Sarà allora che dovrete rimanere dei pezzi di marmo in modo da mantenerle a galla.

Nessuno sa cosa stanno passando quelle ragazze. Non voglio nemmeno immaginarlo.>

Mentre papà finisce di farci il suo discorso, solo adesso inizio a pensare a quello che potrebbero fare ad entrambe.

<Alla fine Elena non ha un addestramento?> Chiede Radim.

Mentre mi giro verso di lui inizio a chiarirli le idee. <Fratello ti ricordo che sono riusciti a fregare Boris e Stephan. Elena contro di loro non può fare nulla.>

Mentre finisco di parlare, mio padre si avvicina verso di noi, e mette ad entrambi di noi una sua mano sulle nostre rispettive spalle.

<Riusciremo a trovarle, lo so quanto valgono per voi due quelle ragazze.> Ci dice, mentre ci guarda nei nostri occhi.

Sapevo che papà aveva capito dei sentimenti di Radim per Veronika.

Ma addirittura capire i miei quando nemmeno io riesco a farlo, mi sembra una cosa che solo papà riuscirebbe a fare. Solamente lui.

La collana dello Zar |Trilogia Diamante Nero #1|Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora