CAPITOLO 22

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IVAN

È passata già una settima da quando Elena e Veronika sono scomparse.

Purtroppo, non abbiamo ancora trovato alcuna informazione utile in modo che ci porti da loro.

L'altro ieri Stephan e Boris sono venuti da noi per aiutarci ulteriormente nelle ricerche.

Papà ha deciso di farli restare a tempo indeterminato a casa nostra, in caso di ogni evenienza.

Ogni sera Sergei ci chiama dall'America, nonostante il fuso orario, per sapere se abbiamo notizie di sua figlia.

Ogni volta che chiama, il mio cuore si stringe nel comunicargli che non riusciamo a trovare nulla.

A causa del troppo tempo passato, da quando sono state rapite Elena e Veronika, papà ha deciso di fare una visita al padre della seconda ragazza.

Infatti, grazie a qualche uomo torturato per bene, siamo riusciti ad arrivare a un nome.

Adam Terasova. Il padre di Veronika.

Appena papà lo ha scoperto, è andato su tutte le furie.

Infatti, papà ha ipotizzato che Adam ha venduto l'informazione che sua figlia sarebbe uscita con Elena.

Così da sbarazzarsi sia della propria figlia, che quella di uno degli uomini più potenti all'interno della nostra organizzazione.

Ovviamente, avrebbe fatto tutto questo solo, se questa persona sarebbe stata più forte della nostra futura alleanza con lui.

Perciò abbiamo ipotizzato anche, che dietro a tutto, ci siano i fottuti cinesi.

Ora ci serve solo la sua conferma. Appena arriviamo davanti alla sua villa, ci dirigiamo verso la casa dei Terasova.

Alla porta principale bussano papà e Radim, mentre io e Stephan cerchiamo l'entrata posteriore.

Entrambi cerchiamo di fare il meno rumore possibile, soprattutto quando estraiamo le nostre pistole.

Appena papà suona il campanello e bussa alla porta, dicendo il suo nome, io e Stephan sentiamo un grande rumore in casa.

Infatti, poco dopo ci ritroviamo Adam davanti a noi, che ovviamente mettiamo a terra, e lo portiamo con forza dentro.

Mentre io lego l'uomo a una sedia, Stephan apre la porta principale a papà e Radim.

<Lasciami in pace figlio di puttana!> Mi grida addosso Adam, e senza pensarci due volte, gli tiro un pugno che li fa saltare un dente per terra.

<Zitto, ora parliamo noi Terasova.> Interviene papà, arrivando dietro di me, facendolo zittire.

<Allora Adam, ti rendi conto che con questa inutile scena ci hai dimostrato che ti trovi coinvolto nel rapimento di tua figlia e la sua amica, non è vero?>

Gli chiede mio padre, e vedendo che non risponde, mi fa segno di proseguire con il mio lavoro.

Mi dirigo verso il piano cucina, e prendo un coltello molto affilato.

Me lo rigiro più volte nelle mie mani, per ritornare da Adam.

Prendo l'uomo per i capelli, e gli tiro la testa all'indietro, puntandogli la lama alla gola.

<Rispondi bastardo, prima che ti sgozzi.> Lo intimo, ma lui rifiuta di rispondere.

Ad intervenire questa volta è Stephan. Tira fuori un silenziatore per la pistola, e senza alcun problema, spara alla gamba destra dell'uomo.

Adam inizia a urlare come un pazzo. Per fortuna che ha scelto di vivere in una zona molto appartata.

<Va bene, significa che non vuoi rispondere.> Ricomincia a parlare mio padre, continuando.

<A quanto posso vedere hanno fatto la stessa offerta che hanno fatto anche a me qualche tempo fa. Peccato che io non ho accettato.

Quanto sei sceso in basso Adam, e dire che eri uno del consiglio Ivanov, insieme a noi altri.>

In questo momento non capisco se mio padre stia dicendo la verità, oppure stia bleffando.

È fin troppo bravo a fare questo genere di lavoro.

Adam continua a stare in silenzio. Stephan si prepara nuovamente a colpirlo, ma viene fermato da papà.

<Stephan, Radim perquisite la casa. Trovate ogni tipo di informazione possibile. Qualsiasi cosa che troverete, porteremo via.>

I due uomini fanno un cenno con la testa, dopodiché iniziano ad eseguire l'ordine appena ricevuto.

Nel frattempo, papà ricomincia con il suo interrogatorio, questa volta spostandosi difronte ad Adam.

<Perché Adam, è tua figlia cazzo! Perché hai scelto i fottuti cinesi al posto dei tuoi soci?>

<Perché...> Comincia Adam. <Loro hanno le palle per prendere il potere nelle loro mani.>

Ecco qua la sua conferma. Però è stato fin troppo semplice, c'è per forza qualcosa sotto.

Io e papà ci scambiamo uno sguardo, e dal suo volto posso capire che anche lui ha avuto il mio stesso pensiero.

Senza che ce ne rendiamo conto, veniamo bombardati da proiettili.

Per fortuna riusciamo a metterci a riparo, e appena gli spari finiscono ci alziamo da terra con le nostre pistole in mano.

Da noi accorrono anche Radim e Stephan.

Appena ci voltiamo verso Adam, notiamo che è stato colpito da un colpo diretto in testa.

<Questa non ci voleva cazzo!> Impreca Radim. <Credo abbia detto qualcosa di troppo> Interviene Stephan.

A un certo punto ci mutiamo, quando sentiamo un telefono squillare.

In un primo momento pensiamo che è quello di Adam, per poi renderci conto che è quello di Stephan.

Mette il telefono davanti a se, e mette il vivavoce in modo che possiamo sentire anche noi.

<Stephan, con chi-> Non fa in tempo a rispondere, che viene interrotto.

"Cazzo Stephan! Per fortuna che mi sono memorizzata il tuo numero."

Dall'altra parte risponde una voce femminile molto roca. La voce di Elena

<Elena!> Dice Stephan, ma viene nuovamente interrotto.

"Stephan lasciamo i convenienti per un altro giorno, non ho molto tempo.

Siamo nelle mani dei cinesi, purtroppo loro non sanno che li capisco.

Purtroppo, sono stata separata da Veronika per essermi ribellata e aver ucciso un paio dei loro uomini, oltre ad aver provato a scappare.

Purtroppo, il mio bracciale con il gps è stato distrutto però ho quello di Veronika che sto cerando di riparare per mandarvi la nostra posizione.

Per quanto riguarda il luogo... Lasciatemi cazzo! Lasciatemi luridi pezzi di merda. Io vi uccido stronzi!

Stephan Ivan, dagli questo messaggio:192198"

Quelle sono le ultime parole che sentiamo uscire dalla gola di Elena, mentre la telefona si interrompere.

<19 febbraio del 1998.> Dico mentre gli altri mi guardano strano.

La collana dello Zar |Trilogia Diamante Nero #1|Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora