ELENA
Ormai siamo in Italia da una settimana.
Dopo quella sera, io ed Ivan ci siamo allontanati un po', ma, nonostante ciò, abbiamo continuato a passare insieme più tempo possibile.
Siamo usciti spesso la sera a fare le passeggiate e a mangiare fuori.
Quasi ogni giorno siamo andati al mare infatti ci siamo abbronzati, sopratutto io che ero veramente bianca.
Però nonostante tutto questo tempo che abbiamo passato insieme, senza rendermene conto, nel profondo, mi sono allontanata da Ivan.
Però a quanto pare non se ne è nemmeno accorto, forse anche perché non lo ho dato molto a vedere.
"credo di essere brava a camuffare i miei pensieri come i miei sentimenti"
Penso.Dopotutto sono una donna all'interno della mafia, noi non possiamo fare tutto quello che gli uomini possono fare.
Quella sera non potevo andare oltre con Ivan, e questo lo sapevamo fin troppo bene entrambi.
Ringrazio che lui è stato la coscienza tra i due, perché quella sera io volevo qualcosa di più.
Ma, dopotutto tra di noi non può esserci nulla, perché sarà papà a decidere il mio futuro marito, e non io, e stessa cosa vale per Ivan.
Stamattina Ivan è uscito prima dalla nostra camera, e purtroppo per tutto il giorno non ci siamo incontrati.
Credo sia impegnato con del lavoro, infatti in questi giorni è stato spesso in chiamata col padre.
Ormai è tardo pomeriggio, e io sono nella nostra camera intenta a leggere.
All'improvviso la porta della camera viene aperta.
Appoggio il libro sul tavolino vicino a me e mi alzo per accogliere Ivan, appena solca la porta.
Noto però che il suo viso è scuro, non capendo se sia rabbia oppure altro.
"quindi è successo qualcosa" Penso mentre cerco di leggere il suo comportamento.
<Ivan è successo qualcosa?> Gli chiedo avvicinandomi verso di lui.
Lui alza di colpo il viso verso di me, e rimane a guardami il volto per qualche secondo.
Io continuo a rimanere in piedi aspettando qualsiasi tipo di reazione da parte sua, e l'unica che riesco a scorgere è rabbia pura.
Ivan inizia ad avvicinarsi a me con passi svelti, e io cerco di non farmi spaventare.
Mi irrigidisco impaurita dall'umore dal suo umore, perciò appena arriva davanti a me chiudo gli occhi di colpo.
Rimango meravigliata quando sento le sue mani, entrambe, sul mio viso mentre mi bacia in modo appassionato, famelico. Più del solito.
Decido di farmi trasportare da questo risvolto, mettendo da parte la mia vocina che mi chiede di rimanere ragionevole.
Sento le sue mani scendere dal mio viso verso il mio seno, e verso i mei fianchi, arrivando con posizione finale sul mio fondoschiena.
Con forza mi attira verso il suo corpo, plasmandomi verso di lui approfondendo maggiormente il nostro bacio.
Mentre lo bacio, riesco a percepire un sentore alcolico; perciò, mi stacco da lui pensando che sia ubriaco.
<Ivan, che succede?> Gli chiedo prendendo tempo e osservarlo meglio
Lui, con mia sorpresa, appoggia la sua fronte sulla mia spalla, girando il viso in modo che il suo volto si trovi nell'incavo del mio collo, che li permette di inalare il mio profumo.
STAI LEGGENDO
La collana dello Zar |Trilogia Diamante Nero #1|
Action(da revisionare) |Primo libro della Trilogia Diamante Nero| Elena è una giovane ragazza che studia lingue straniere all'università di Mosca, Russia. Un giorno si ritroverà a portare dei documenti importanti, appena finiti di tradurre, ad uno dei ta...