ELENA
Appena Vania esce dalla stanza, io appoggio i biscotti con il tè sul tavolino, davanti alla mia porta finestra che dà su un piccolo balcone.
Mi siedo su una delle due poltrone adiacenti al tavolino, e inizio a sorseggiare dalla mia tazza mangiando qualche biscottino.
Nel frattempo, mi perdo trai i miei pensieri e tra le mille domande che mi frullano in testa.
"come diamine ha fatto mio padre ad entrare in contato con la mafia cinese?"
"da dove ha preso quei dannati fogli? e perché sono così urgenti?"
"ma poi perché la mafia cinese? Che cosa vogliono dalla Russia? Di solito si concentrano sull'Italia e sull'America... mai sulla Russia."
"sarà perché ormai non abbiamo più uno zar che ci difende dai possibili nemici? oppure..."
"non dirmi... non dirmi che vogliono avvicinarsi al Diamante Nero!" Penso.
Appena ritorno alla realtà, cerco di allontanarmi dai miei pensieri e dai mille dubbi...
Pero devo dire che l'ultima domanda che mi sono posta mi sta facendo preoccupare più del dovuto, perciò, decido di iniziare il lavoro per papà per capire meglio la situazione.
Mi avvio verso la scrivania, porto con me il telefono e avvicino il plico con i documenti che devo tradurre.
Mi siedo, accendo il portatile, estraggo i fogli e li sistemo sul tavolo.
Guardo l'ora sul telefono, sono le quattro di pomeriggio. Dopodiché inizio a tradurre.
Fuori inizia a fare buio, il sole nonostante siano solo le sei inizia già a tramontare visto che siamo nella mia stagione preferita: l'inverno.
Verso le sette e quarantacinque, inizio a ricontrollare tutto il lavoro svolto.
Una volta finito stampo i fogli e prendo un plico nuovo dalla scrivania per mettere i nuovi documenti.
Finito tutto, spengo il portatile e mi avvio verso il bagno a prepararmi per andare al night club.
Il Night Heaven è uno dei tanti night club appartenenti a papà, dove oltre a essere quel tipo di posto, è anche uno in cui tiene le piu importanti riunioni e le principali attività.
Papà possiede molte attività, alcune illegali, altre fin troppo pulite che neanche sembrerebbero di un mafioso e altre ancora dove servono solo per affari illegali ma sono legali.
Molte di queste si trovano in Russia, però altre si trovano all'estero come America, Spagna, Italia, Francia...
Papà in tutto possiede:
Tre night club rispettivamente con i nomi di Dark Paradise, Black Angel e Night Heaven dove il più importante è quest'ultimo.
Due ristoranti, Good Night e The Royal Palace.
Il primo si trova in Russia ed è il più importante ed è anche una delle attività pulite, il secondo si trova in Spagna.
Alcune boutique di moda. Le più rinomate sono Sweet Desires e Yes&No e si trovano tutte e due in Russia.
Le altre sono sparse in America e Francia.
Appena finisco di darmi una rinfrescata e terminato di truccarmi, mi avvio verso l'armadio.
Apro le ante e cerco qualcosa da mettermi.
Decido di indossare una camicia a maniche lunghe bordeaux e una gonna nera abbastanza attillata.
Mi sposto e vado verso la scarpiera dove prendo un paio di scarpe con un tacco a spillo, di circa dieci centimetri.
Mi avvicino allo specchio e raccolgo i miei cappelli in una acconciatura semplice.
Raccolgo la maggior parte dei capelli in un raccolto, con una doppia treccia che fa da coroncina e qualche ciuffetto fuori qua e là.
Mi avvicino nuovamente al mio armadio, questa volta però prendo il mio cappotto nero preferito, che mi arriva a metà delle mie ginocchia.
Prendo la mia borsa, all'interno della quale butto i documenti, il telefono, le chiavi di casa, e per sicurezza porto anche il portatile in una borsa a parte.
Esco dalla mia camera, scendo le scale e mi avvio verso l'ingresso.
Arrivata difronte al portone principale avviso Vania.
<Vania, io esco per andare al Night Heaven!>
Sento dei passi che si avvicinano e vedo arrivare Vania dalla cucina.
<Va bene tesoro, stai attenta e salutami il signor Morozov.> Mi dice mentre si alliscia il suo grembiule con entrambe le mani.
<Ok, allora io vado. Buona serata.> Le rispondo dopo essermi avvicinata a lei e averle lasciato un semplice bacio sulla guancia.
Esco di casa, scendo le poche scale di fronte alla residenza, e nel mentre vedo che mi si avvicina uno degli uomini della sicurezza.
Si avvicina proprio uno dei miei uomini preferiti tra i vari sottoposti di papà.
Perché il mio preferito? Facile! Con lui ho fatto le peggiori cazzate.
È il vicecapo della guardia dell'intera famiglia e residenza, oltre ad essere anche la mia guardia personale.
È come un fratello maggiore per me, e a proposito di fratelli...
Lui è il fratello minore del braccio destro di mio padre, Stephan.
<Buonasera Boris. Come va?> Gli chiedo.
<Buonasera Elena. Tutto bene, tu che mi dici?> Mi chiede a sua volta.
<Tutto bene anche per me. Finalmente ho finito la scuola, perciò per un po' sarò libera.> Rispondo.
<Sono contento per te. Dove devi andare stasera Elena?>
<Guarda stasera più che andare mi dovresti portare da mio padre.
Mi devi portare al Night Heaven, devo consegnare dei documenti a papà. Documenti abbastanza urgenti e altrettanto pericolosi.> Rispondo.
<Capisco, invece sai per caso per quanto ci tratteremo? Così capisco quanti uomini portare con noi.> Mi chiede.
<Sinceramente non lo so Boris, spero per non troppo anche se credo fortemente il contrario.
Però credo sarebbe meglio che venissi solo te, così non diamo troppo nell'occhio.> Gli rispondo.
<Va bene allora. Guido io oppure tu?> Mi chiede.
E io senza esitazioni gli rispondo. <Ovviamente io! Io amo guidare, soprattutto di notte.>
E lui mi risponde senza esitazioni
<No, tu non ami guidare di notte. A te piace correre di notte!>Mi avvicino a Boris e insieme ci incamminiamo verso la sua macchina di colore nero.
<Non si capisce che il nero è il tuo colore preferito, Boris.>
<Davvero?> E mentre mi risponde mi lancia le chiavi della sua macchina.
Le prendo al volo e salgo nella macchina dalla parte del conducente.
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La collana dello Zar |Trilogia Diamante Nero #1|
Action(da revisionare) |Primo libro della Trilogia Diamante Nero| Elena è una giovane ragazza che studia lingue straniere all'università di Mosca, Russia. Un giorno si ritroverà a portare dei documenti importanti, appena finiti di tradurre, ad uno dei ta...