Resto con te

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-Non sto capendo un cazzo- disse.
-Perché non mi ha tirato un pugno? L'altra volta stava per strapparmi la maglia- disse e io risi.

Justin aggrottò la fronte. -Che c'è da ridere?- disse. -Tuo padre è un cazzo di mistero!- disse.

-Non hai tutti i torti- dissi.
-Non capisco che gli sia preso e perché non mi abbia ucciso. Parole sue- disse.
-Io forse lo so, non ne sono sicura ma penso sia per...- dissi cercando le parole.
-Per averti visto prima- dissi.
Aggrottò la fronte non capendo il punto.
-Tempo fa aveva detto che non tenevi a me e che altrimenti mi avresti difesa ma non l'hai mai fatto- spiegai.
-E ora ne è rimasto...sorpreso- dissi.
-Credo- mormorai.

-Ah- fece pensando a quel che dissi.
-Quindi...significa che gli sto un po' più simpatico?- disse facendo un sorriso "finto" e io risi. -Forse è la prima cosa buona che ci capita ultimamente- disse. -Lo sai che non ce la faccio a starti lontano- disse e si avvicinò al mio orecchio. -Stanotte mi sei mancata- mi sussurrò facendomi arrossire.

-A proposito- disse.
-Immagino tu abbia visto tuo fratello..- disse.
-No- mormorai.
-Per fortuna no- dissi.
-E non voglio farlo...- dissi.

-Vorrei capire se posso vederti o no secondo mio padre...- dissi.
-Chiediglielo- disse lui tranquillamente.
-Ma...- dissi.

Lasciai uscire un sospiro pensandoci.
-Se corro riesco a raggiungerlo prima che arrivi a casa- dissi.
-Io pensavo per telefono ma come vuoi...- disse. -No, per telefono non sarebbe lo stesso!- ribattei.

-D'accordo- sospirò.
Si spaventò e sussultò quando d'improvviso lo tirai per la mano e iniziai a correre. -Hai detto "se corro", non "se corriamo"- disse. -Shh sta zitto- dissi.

Vidi la figura di mio padre e iniziai a rallentare lentamente.

-Papà- dissi e lui si volto aggrottando la fronte vedendomi. Lo raggiunsi e di conseguenza  la mia mano si staccò da quella di Justin.

-Ma...ma che vuol dire, nel senso, hai detto che non sei arrabbiato e non hai ucciso Justin- dissi.
-Diciamo che sto...rivalutando la decisione di non farti vedere Justin- disse lanciando un'occhiata verso di lui.
Sorrisi più contenta che mai.
-D-davvero?- dissi. -Si- disse semplicemente.

-Grazie- sussurrò Justin suscitando l'attenzione di mio padre che lo guardò.

-Beh...ecco, io, potrei stare da lui per un po' di tempo? È-e che non voglio vedere Dylan- dissi in modo confuso.
Mio padre mi guardò in modo severo.
-Andiamo con calma Selena...- disse.
-Ci sarà anche mia madre- disse Justin mentendo, pensando che questo possa rassicurarlo. In tutto ciò il suo braccio circondava la mia vita.
-Per favore- lo supplicai guardandolo ma mio padre non si fidava del tutto di Justin e non era sicuro. Forse pensava che guardandolo avrebbe chiarito i suoi dubbi visto che lo stava studiando da prima.

Gli bastava pensare che non sarei morta per aver passato la notte a casa di Justin! Avanti!

Sospirò dandomi il mio telefono.
-Appena non rispondi torni di nuovo a casa- disse e io stavo per urlare di gioia.
-Grazie- sorrisi felice.

-Lo sai che non puoi evitare Dylan per sempre?- mi ricordò mio padre.
-Si- abbassai lo sguardo mormorando.
Lui annuì guardandomi.

Quando ci eravamo ormai girati per andare via la voce di mio padre risuona nell'aria.
-Ragazzo- disse e Justin si girò.
-Sta attento...- disse talmente duro quasi da sembrare una minaccia. Justin gli annuì e basta.

Justin

Sia ringraziato Gesù Cristo.
È successo un miracolo.

-Justin- disse timidamente Selena distraendomi dai miei pensieri.
-Grazie per prima- sussurrò.
Pensai a che cosa si riferisse ma non ci arrivavo proprio. Di che parlava?
La guardai confuso -Per cosa?- dissi.
-Per aver preso le mie difese- sussurrò un po' a disagio.

I'm falling in love with a loserDove le storie prendono vita. Scoprilo ora