Disavventure sotto la pioggia

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Selena

-SELENA!- urlò Justin da camera sua.
-Porca puttana, mi hai fottuto quasi tutte le maglie!- urlò. Soffocai una risata e andai in camera sua. Mi guardò arrabbiato e io gli sorrisi innocentemente.

Così fui praticamente costretta ad andarmi a comprare qualcosa con 100 dollari.

Ma non avevo la minima voglia di alzarmi, così dicevo sempre "si, vado tra mezz'ora Justin". Nel frattempo lui andò a scuola.

Justin

Approfittai dell'assenza di Selena per andare da un tizio per certe questioni. A scuola ci sarei andato dopo, forse.

-Ora sei un cane sciolto Bieber?- mi voltai sentendo la sua voce profonda e irritante.
-Non sei più con il tuo gruppo a quanto ho visto- continua.
Non era una buona mossa farglielo sapere, non ora. -Posso venire da te anche da solo, non ho bisogno di cinquanta cristiani dietro- dissi e sogghignò. I suoi capelli biondi ossigenati mi davano alla testa.

-E a proposito, di ai tuoi amichetti che è meglio se si fanno da parte. La zona è nostra, non arrivate voi da un giorno all'altro a rompere il cazzo- enfatizzai.
-Oh non credo che si possa fare- sorrise beffardo.
-Io si e le faccio io le regole- dissi.
Si alzò da dove era seduto venendo verso di me -Io non ho paura di te Bieber- disse fronteggiandomi.
-Dovresti- dissi assottigliando gli occhi.

-Pff ti sei rammollito Bieber- disse girandosi.
-Non sei più il temuto Justin Bieber ormai- disse.
-Questo è ciò che pensi...- dissi.

Fissai i miei occhi duri nei suoi -O ve ne andate dalla città al più presto o ve la vedrete brutta- dissi. -Allora...- alzai le spalle. -Quanto ci metterete per andarvene?- dissi un po' come una minaccia. -Quanto ci metto per metterlo in culo alla tua ragazza- chiusi i pugni. Calmo, è un coglione, non lo devi neanche cagare. Cal-
Neanche il tempo di rendermene conto lo presi dal colletto sbattendolo al muro. -LA MIA RAGAZZA NON LA DEVI NEANCHE NOMINARE, BRUTTO STRONZO!- dissi sputando rabbia. Alzò le mani in segno di resa ridendo mentre lo temevo ancora dal collo. -È così divertente vedere come ti alteri quando si tratta di quella gnocca— -Sta zitto!- sbottai.

-Sei fortunato se non ti ammazzo oggi stesso- dissi guardandolo schifato. -Ma tranquillo, che se non è oggi è domani...- ghignai.
-O magari prima che tu te ne accorga sarai tu a essere sepolto sotto terra in Canada- disse tanto per ribattere qualcosa e io sogghignai.


Selena

Annoiata chiamai Justin ma rispose la segreteria. Scrollai le spalle...sarà nell'ufficio del preside come al solito.

Justin

-E comunque resta il fatto che sappiamo i tuoi punti deboli e possiamo benissimo distruggerti- disse con non-chalanche e mi misi a ridere facendolo girare a guardarmi.
-Lo trovi divertente? Vediamo se riderai ancora quando troverai il cadavere della tua ragazza- disse serio e arrabbiato. In quel momento non ci vidi più dalla rabbia.

Mi avvicinai a lui abbastanza lentamente e stupendomi di non averlo già accoltellato.
-Ora ascoltami bene pezzo di merda...- iniziai.
-Tu a lei non ci devi nemmeno pensare per un secondo, il suo nome te lo devi togliere da quella fogna che hai per bocca e se se ti avvicini— - se solo la guardi... giuro che ammazzo te e tutta la tua settima generazione- dissi serio. -E vale anche per gli altri coglioni del vostro gruppo di merda- sputai.

Selena

Era passata ben di un'ora dall'ultima volta che dissi a Justin che tra mezz'ora sarei andata, ma non avevo la forza per alzarmi dal divano e uscire. E poi, mi sembrava ancora assurdo spendere 100 dollari di Justin per comprarmi del vestiti.

I'm falling in love with a loserDove le storie prendono vita. Scoprilo ora