La sgualdrina di un criminale

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Selena

Singhiozzai mentre mio padre mi strattonava via. Avevo la giacca di mio padre sulle spalle. Soltanto quella.

Justin

Guardando fuori dal balcone senza uscirci aspettai di vedere quando sarebbero usciti.
Poi difatti li vidi. Il petto di Selena ogni tanto saltava, come se stesse singhiozzando. Il padre la tirava con la delicatezza di un elefante. La vidi gemere dolorante. Si strinse nella mia camicia con un braccio a causa del freddo. Lui aprì la macchina e sbattè dentro Selena sbattendo poi anche lo sportello.

Avrei voluto scendere sotto, riprendermela e prenderlo a pugni. La rabbia mi scorreva nelle vene. Strinsi le mani in due pugni.

Selena

Tutto ciò che si sentì in auto furono i miei singhiozzi. Non riuscivo a smetterla, non riuscivo a calmarmi.

Le nocche di mio padre sul volante erano diventate bianche per la rabbia.

Si girò a guardarmi, come aveva fatto spesso da quando la macchina era partita, e con la coda dell'occhio riuscivo a sentire il suo disprezzo.
Mi guardò come se gli facessi schifo. Abbassai lo sguardo su di me: in reggiseno e mutande con la presenza di un paio di succhiotti sul mio collo.

-Papà— mi fermai notando che scuoteva la testa fra se e se.
-Non riesco a crederci- disse scuotendo la testa. Un sorriso amareggiato sul suo volto.
-Guarda cosa sei diventata...- disse ma non mi aspettavo ciò che mi disse poi...
-La sgualdrina di un criminale- le sue parole piene di disprezzo arrivarono al cuore come un coltello. I miei occhi si riempirono immediatamente di nuovo di lacrime.

Non avrei mai pensato che parole simili potessero uscire dalla bocca di mio padre. Mai.

Non riuscivo nemmeno a realizzare tutto ciò che stava accadendo..
Fino a 5 minuti fa dormivo tranquillamente tra le braccia di Justin.

Le lacrime non riuscivano a smettere di uscire dei miei occhi. Quel che disse si ripeteva nella mia mente. "sgualdrina".

Non riuscivo a calmarmi, il mio cuore batteva troppo velocemente. Presa dalla situazione non mi fermai nemmeno a pensare: non stavo facendo niente di male eppure mi stavo sentendo malissimo.
-Non...non puoi farmi sentire in colpa per amare qualcuno- dissi.
Sentii di nuovo il suo sguardo addosso.
Sogghignò scuotendo la testa riprendendo a guardare la strada. Non c'era niente di divertente...

-Come-come lo hai saputo? Che ero da Justin- mormorai.
-Ho chiesto a Demi cosa stessi facendo- rispose lasciandomi capire il resto.
Avrei dovuto dire a Demi che avrebbe dovuto coprirmi...
Poteva comunque farlo però. Per un momento pensai che lo fece per dispetto ma non ne aveva nessun motivo. La verità era che semplicemente aveva detto che non ero da lei.
Ma in quel momento non ci avevo nemmeno ragionato. Stringevo i pugni mentre tutto quello che provavo era rabbia. Ero arrabbiata con tutti e tutto.

Volevo piangere, volevo urlare.

Justin

Non riuscivo più a dormire.
Camminavo avanti e indietro pensando, pensando a cosa fare.

Probabilmente l'avrebbe messa in punizione fino al suo ventesimo compleanno.

Ciò significava che eravamo di nuovo al punto di prima...ma peggio.

Se le avesse preso il telefono avrebbe mandato a fanculo l'unico contatto che potevo avere con lei.

Voleva tenerla lontano da me e non c'era niente che potessi fare.

Preso dalla rabbia tirai un calcio contro il comodino. -Cazzo- urlai.

Non potevamo essere felici un attimo che subito doveva succedere qualcosa.

I'm falling in love with a loserDove le storie prendono vita. Scoprilo ora