Troveremo una soluzione

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-Ehi,cos'hai?- sentì.Mi girai di scatto abbracciandolo -Justin!- senza fare neppure caso se ci fosse qualcuno...ma comunque non c'era nessuno.
Justin rise -Perché sei così felice di vedermi?- disse mentre non mi ero ancora staccata da lui.
Trattenni la voglia di piangere mentre lo stringevo a me.
Mi staccai in modo da poterlo guardare
-Justin...- dissi cercando come dirglielo.
-Cosa c'è?- mi guardò preoccupato.
-Mio padre...- dissi.
Mi guardò invitandomi a continuare.
-Mio padre non vuole che ti veda- dissi e Justin mi guardò attonito.

-Dimmi che stai scherzando...- disse dopo attimi di silenzio.
Abbassai lo sguardo pensando che vorrei tanto che fosse uno scherzo.
Abbracciai improvvisamente Justin lasciando che le lacrime uscissero dai miei occhi.

-Cazzo- disse tra se e se pensandoci.
-Quando te l'ha detto?- chiese.
Mi asciugai le lacrime sciogliendo l'abbraccio
-Ieri sera- dissi singhiozzando.
-Il professore gli ha detto che sono stata in punizione perché non facevo altro che parlare con te e ora mio padre ha iniziato a dire che la tua compagnia mi fa male e tutte queste cavolate- dissi mentre la rabbia ribolliva nel mio corpo.Mio padre sapeva quanto tenessi a Justin.
-Non è giusto!- dissi piangendo.
-Piccola non piangere- mi circondò Justin.
La mia testa sul suo petto mentre le sua braccia mi circondavano.

-Troveremo una soluzione,ok?- mi asciugò la lacrima con il pollice.
Gli annuii sorridendogli appena.
Non avrei mai voluto salutarlo o andare in classe visto che non sapevo quando lo avrei rivisto.Ma dovevo,probabilmente il preside lo informerà anche su questo...non lo so,vuole anche dirgli a che ora vado in bagno?

Dylan non tornava a casa così dovetti tornare a casa a piedi poiché non avevo soldi per pagare l'autobus.
-Dove sei stata?- chiese mio padre sospettoso.
Aggrottai la fronte -A scuola...dove avrei dovuto essere?- dissi.
-Dopo scuola- precisò.
-Sono tornata a casa- risposi non capendo.
-E dove sei stata tutto questo tempo?- disse.
-Ma sono tornata subito a casa!Solo che son dovuta tornare a piedi- dissi.
-Bene- disse.
-Voglio che appena finita scuola torni subito a casa,mi hai capito?- disse.
Fantastico...
-Si- dissi soltanto.

Justin

"Troveremo una soluzione" che cazzo di soluzione c'era?
Cristo ma perché doveva capitare tutto a noi?
Se non la vedo ora quando la vedrò?
Poi andrà via per due settimane...

L'unico momento in cui potevo vederla era a scuola...dove non potevo neppure abbracciarla.

Bella merda...non posso né vedere né sentire la mia ragazza.

Salii in camera mia per prendere il caricatore quando vidi mia sorella con la mia mazza da hockey sorridendo come se avesse preso un nuovo giocattolo.
-Quante volte ti ho detto di non toccarla??Non è un giocattolo- gliela strappai dalle mani bruscamente. Jazzy mi guardò senza dire niente quando poi i suoi occhi iniziarono a lacrimare e scese al piano di sotto. Sospirai entrando in camera per poi prendere il caricatore.

Scesi poi di sotto sedendomi sul divano in cucina. -Cos'ha Jazzy?- chiese mia madre.
-È una bambina...ha sempre qualcosa- dissi senza distogliere lo sguardo dal cellulare.

-Che ti prende oggi Justin?- mi girai a causa della voce di mia madre. Prima che parlasse me ne stavo sul divano a fissare lo schermo del cellulare muovendo nervosamente il ginocchio su e giù. -Niente- dissi.
-Come mai non esci con la tua fidanzata?- disse con un piccolo sorriso. Pensai di ignorarla ma se l'avessi fatto avrebbe insistito.
-Perché no- dissi ma sapevo che avrebbe continuato. -È successo qualcosa tra di voi?- chiese. -No- dissi.
Mia madre sospirò -Justin ti devo tirare fuori le cose con le pinze o hai intenzione di dirmelo?- disse. Sospirai scocciato -Suo padre non le permette di vedermi- dissi.
-Perché?- aggrottò la fronte.
-Perché è stronzo- dissi secco.
Insomma,so di non essere un "bravo ragazzo",e per fortuna lui non sa quello che faccio,ma la amo e farei di tutto per lei.

I'm falling in love with a loserDove le storie prendono vita. Scoprilo ora