Una notte da incubo

56 1 3
                                    

Fui estremamente sollevata alla vista di Justin.

Richiuse la porta dietro di sè. -J-Justin- dissi speranzosa. -Selena devi smetterla, si stanno incazzando un sacco a sentirti. Sono venuto io prima che venissero loro a farti del male...- disse. -Ma io voglio tornare a casa- piansi, seduta sul lettino accanto alla porta. Si sedette lì anche lui. -Lo so e mi dispiace che tu sia finita in questa storia, eri l'ultima persona che mi aspettavo di vedere- disse ed era sincero.

-Ma non permetterò che ti facciano del male- disse e ricominciai a lacrimare, corrugando la fronte e pressando le labbra. -Non piangere, per favore- mi disse. -Ho paura- confessai con la voce rotta. -Ti fidi di me?- disse subito dopo. Alzai lo sguardo e lo guardai -Si- lasciai uscire dalle labbra, con voce flebile e espressione incerta, nonostante la mia risposta non fosse titubante, ma bensì di come ammettere la verità. -Allora io ti giuro che non lascerò che ti accada niente- disse accarezzandomi la guancia con il pollice ma subito dopo fu come se si fosse scottato e la sua faccia intenerita cambiò quasi in spaventata. Pensai che stava provando qualcosa come quando stavamo insieme, e non voleva.

Era strano vederlo così.

Comunque sapevo che non poteva restare in quella stanza con me per sempre, anche se un po' ci speravo, comunque pensavo sarebbe stato il più tardi possibile. Quando dovette andare via e lo guardai farlo, mi sentii un buco nel petto. Come se se ne fosse andato un pezzo di me. Ed ero si nuovo sola. Lasciata a me stessa. E rivolevo il mio Justin. Lo volevo lì.

Un'altra lacrima rigò il mio volto mentre fissavo il vuoto, avevo un ginocchio portato al petto, su cui ci poggiavo il mento.

Passò un'ora e iniziai a sentire il bisogno di fare pipì. Pensai di sopportarla, ma dopo due ore raggiunsi il mio limite di sopportazione e sentivo di scoppiare da un momento all'altro e avevo un dolore atroce al basso ventre. Cercai di reggermi in piedi. -Ehi! Aprite!- urlai per far in modo che mi sentissero. -Devo fare pipì!- gridai ancora perché la mia vescica chiedeva pietà e mi faceva malissimo.

Continuai a sbattere le mani contro la porta finché non venne aperta. -Che c'è?- disse un ragazzo infastidito. -Devo andare in bagno- dissi. Lui sospirò scocciato...mi dispiace che i miei bisogni fisiologici lo infastidiscano.

Mi afferrò il polso facendomi sussultare, portandomi da qualche parte, vidi il resto dei delinquenti passando. Poi realizzai che aprì una porta entrando e ci finii dentro anch'io.

Justin

Vedendo passare Selena insieme a uno dei ragazzi, aggrottai la fronte chiudendomi insistentemente dove l'avesse portata.

Selena

Restai interdetta: ero in bagno, ma non ero da sola, bensì con uno sconosciuto, che mi fissava con sguardo duro. -D-dovresti uscire- dissi in difficoltà. -Fai quello che devi fare e stai zitta- disse e i miei occhi iniziarono a lacrimare per la situazione e la tensione pungente. Non basta che sia stata rapita e portata in questa casa, che abbiano alzato le mani su di me, mi abbiano puntato un pistola alla testa e minacciato di morte, ora vogliono anche rubarmi la mia privacy.

-Per favore- dissi con la voce rotta. Sospirò pesantemente prendendomi di nuovo dal polso. Mi fece uscire dal bagno strattonandomi. Quei ragazzi lo guardarono con aria interrogativa.

-Deve andare in bagno ma si rifiuta di farlo con qualcuno dentro- disse e sembrava quasi avessi fatto qualcosa di male e scioccante. -Mi dispiace bambolina, ma queste sono le regole- disse uno dei ragazzi. -Ma perché??- dissi. -Credi che siamo così stupidi da lasciarti sc— disse un altro venendo interrotto da una gomitata. Aggrottai la fronte confusa. -Io comunque devo fare pipì e non posso farla se c'è qualcuno- dissi. -Cazzi tuoi- disse quello con gli occhi verdi.

I'm falling in love with a loserDove le storie prendono vita. Scoprilo ora