A volte non basta

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Justin

-Allora me lo vuoi dire perché hai lasciato Selenaa?- si lamentò Mike.
-No, non voglio parlarne- disse e alzò gli occhi al cielo.
-Guarda che se ti ha fatto le corna la vado a prendere dai capelli- disse ma io scossi la testa. -Non si tratta di qualcosa che ho fatto lei, è per qualcosa che ho fatto io- dissi distogliendo lo sguardo dal soffitto. Lui aggrottò la fronte -Se tu hai fatto qualcosa di male non dovrebbe essere lei a lasciarti?- disse. -No, è più complicato di così- dissi stufo di quella conversazione e lui sbuffò. -Non puoi semplicemente dirmi cos'è successo?- si lamentò. -No, non voglio- dissi fermo. Non volevo ammetterlo a me stesso, figuriamoci se lo dicevo a qualcuno.

Tra l'altro in quel periodo Mike mi aveva rimproverato spesso per quanto bevessi...

Sbuffò -Sei sicuro che non ti abbia fatto le corna?- insistette e se fossi stato dell'umore avrei riso per il modo in cui lo disse.

Ultimamente speravo di uscire senza incontrare Selena, se uscivo temevo di farlo. Mi avrebbe di nuovo pregato di pensarci bene e avrebbe insistito sul "eri ubriaco, ti ho già perdonato".

Ed è buffo che non avevo voglia di uscire per non incontrarla e poi me lo sono ritrovata sotto casa.



Selena

Nei film dicono di lottare per chi si ama...e io non avrei smesso finché non avrei riavuto Justin.

Bussai alla porta di casa sua decisa, un po' nervosa in realtà.

Sospirò frustrato quando mi vide. -Che ci fai qui?- disse lamentandosene. -Posso entrare?- chiesi. -Perché?- sbottò. -Non abbiamo niente da dirci- disse. Restai male dalla sua brutalità ma cercai di ricompormi. -Per favore...- mormorai.

-5 minuti...- mormorai. Sospirò aprendo di più la porta ed entrai. Il mio cuore iniziò a battere più veloce per la paura di fallire, che andare lì non sarebbe servito a niente.

-Ho bisogno di te!- sbottai una volta in camera sua, senza dargli il tempo di ordinarmi di parlare. -Tu credi di aver bisogno di me- mi corresse. -No, non è vero- scossi la testa.

-Non ce la faccio a stare senza di te!- dissi.
-Ti abituerai...- disse come se niente fosse e io lo guardai male. -IO TI AMO!- gli urlai arrabbiata. -Anche io ti amo! È proprio per questo che ti sto lontano!- sbottò. -Non riesci a capirlo??- disse guardandomi scioccato.

-Capisco che ti senti in colpa per quello che è successo- dissi prima che continuasse. -Hai almeno letto i miei messaggi??- dissi. Rise? -Certo che li ho letti, ho letto quelle stronzate- sorrise scuotendo la testa. Stron*ate? Apparii confusa. -Che stai dicendo?- mormorai confusa. Mi guardò scettico -Ma sei seria?- mi guardò. -Perché non dovrei essere seria?- mormorai non capendo.

Rise di nuovo -Ti rendi conto che i tuoi sentimenti per me ti stanno rincoglionendo?- disse. Eh? -Mesi fa tu stessa pensavi fossi un mostro quando avevo quasi ammazzato quel tizio— -Ohhh aspetta, era un Quasi quindi ora non conta più, vero?- sorrise strafottente.
Mi ricordai dell'accaduto e mi si gelò il sangue all'immagine di quel ragazzo colmo di ferite gravi e ricoperto di sangue ovunque.

-È successo tantissimo tempo fa...- mormorai non sapendo bene cosa dire. Lui rise, sembrò come se stesse per parlare ma poi non lo fece. -Credimi, preferiresti non sapere cos'ho fatto di recente...- disse. Aggrottai la fronte -Di...di cosa parli?- mormorai insicura.

Alzò lo sguardo facendo incontrare i nostri occhi -Ti basta sapere che non mi guarderesti più allo stesso modo- disse facendomi perdere un battito mentre i suoi occhi erano incastrati nei miei.

Scossi la testa ripetutamente guardando a terra -No- dissi. -"No" cosa?- disse aggrottando la fronte e alzando di poco un sopracciglio.
-Non ti credo capace di niente del genere- dissi. -Credi male allora- disse.

I'm falling in love with a loserDove le storie prendono vita. Scoprilo ora