Carnefice del proprio inferno

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Restai a fissarlo cercando di sciogliere la mia lingua che mi faceva stare completamente muta. Mi vide. I suoi capelli erano bagnati come anche il resto del suo corpo ricoperto di goccioline. Farfugliai qualcosa che doveva essere delle scuse e chiusi la porta.

OH. MIO. DIO.

CHE FIGURACCIA.

Avrei voluto correre via da casa di Taylor in pigiama pur di non incontrarlo una volta uscito dal bagno.

Rivivevo quella scena in loop nella mia testa e volevo sempre di più essere inghiottita dal pavimento di quella casa.

Davanti al suo coso teneva soltanto una piccola asciugamano e se fossi entrata nel momento sbagliato— ODDIO non voglio pensarci!

-Selena- mi voltai di scatto.
-Ho finito se ti serve il bagno- disse passandomi davanti. Poi si fermò
-Magari bussa la prossima volta- disse con la voce piuttosto profonda facendomi arrossire di colpo per l'enorme figuraccia che avevo appena fatto.

Ho iniziato la giornata al meglio devo dire.

Andai in bagno chiudendo la porta e iniziai a spogliarmi. Probabilmente quella figuraccia non me la toglierò più dalla testa. Anzi, ne sono abbastanza sicura.

Mi tolsi il reggiseno nero avvicinandomi alla doccia. Mi piegai per regolare l'acqua e una volta pronta mi levai anche gli slip.

Iniziai a lavarmi cercando di pensare a qualunque cosa eccetto quella appena successa.

Grazie a Dio ultimamente Justin non rientrava nei miei pensieri, non spesso quanto prima almeno.

Era dura da accettare ma si, mi aveva mollata e no, non potevo farci niente.

Cercavo di concentrarmi sui miei amici piuttosto, e da quel momento cercai di concentrarmi anche a non entrare in bagno mentre ci sono loro.

Sobbalzai sentendo la porta aprirsi. Persi un battito per lo spavento e poi mi agitai restando interdetta allo stesso tempo.

-Sel sono io- mi avvertì Taylor e io gettai un sospiro.

-Mi hai fatto spaventare!- dissi.
-Scusa- ridacchiò.

Chiusi l'acqua avendo finito. Guardai intorno in cerca dell'asciugamano ma non era sul marmo come ricordavo. -Tay, mi passi l'asciugamano?- le chiesi e lo fece.

-Che stai facendo?- dissi io asciugandomi dentro la doccia perché fuori si gelava.
-Mi sto truccando- rispose come se fosse concentrata.

-Ma tu che ci fai già sveglia? Avresti potuto dormire ancora- disse girandosi verso di me anche se non poteva vedermi e io la vedevo sfocata. -Hanno spostato le analisi a pomeriggio, perciò dovrò venire a scuola- dissi.

-Uau, non stai facendo i salti di gioia- disse.
-Tanto dovrò comunque farle oggi...- dissi lamentandomi.

Uscii dalla doccia con l'asciugamano attorno al corpo e realizzai che i vestiti erano in camera.
-Vado a vestirmi- la informai e annuì.

Attraversai il corridoio a passo svelto e raggiunsi la camera da letto.
Mi avviai verso il comò cercando un paio di calzini.

I'm falling in love with a loserDove le storie prendono vita. Scoprilo ora