Tu??

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-Selena- mugugnai.
-Selena- sentii di nuovo la voce di mio padre. Mi stropicciai gli occhi. -Mh?- feci.
-Come mai non sei a scuola?- aprii gli occhi. -Oh...- mi guardai intorno. -Cavolo, devo non aver sentito la sveglia- dissi mentre sperai che la mia performance fosse credibile. Sentii un grugnito di frustrazione e avvampai. -Dannazione Selena- disse. -Quest'assenza inutile quando potevi mancare se stavi male- continuò. -Lo so, mi dispiace papà- mormorai.

Quando mio padre se ne andò da camera mia deglutii. Accesi il telefono per vedere se avevo notifiche, ma nessuna.

Andai in cucina per fare colazione, dove mio padre stava prendendo il caffè. Mi stropicciai gli occhi andando verso il tavolo. -Selena- disse. -Mh?- -Avresti qualcosa da fare domani sera?- mi chiese. -No, perché?- chiesi stranita. -Ecco, vedi, avrei dovuto andare a cena con un mio cliente...sai, il signor Trainor, ma non può lasciare sua figlia da sola e quindi mi chiedevo se potessi..stare con lei per un paio d'ore con lei- disse. -E la moglie?- chiesi confusa. -Ha appena divorziato- -Ah- feci.

-Comunque va bene, non c'è problema- dissi e mio padre sorrise. -Sei sicura? Se hai da fare non importa- disse. -Pff figurati se il sabato sera ho qualcosa di meglio da fare- dissi e sorrise. -Grazie tesoro, lo dirò al signor Trainor- disse lasciandomi un bacio sulla nuca facendomi sorridere e andò poi a parlare al telefono.

Conoscevo il signor Trainor, era ricco sfondato, ma non ero mai andata a casa sua. Ora che è divorziato le donne faranno la fila per lui. Mi sembra un brav'uomo comunque.

Feci colazione con un cornetto nel latte e mi beai di quella giornata di vacanza che mi ero presa. Era così bello non svegliarsi presto...

-Perfetto- sentii concludere mio padre al telefono, che era uscito dalla camera da letto e stava venendo in cucina.
-Grazie davvero per aver accettato, il signor Trainor sarà di ritorno verso mezzanotte sicuramente ma probabilmente concluderemo prima- disse. -Va bene- sorrisi.

Non avevo mai fatto la babysitter, insomma, i cugini non contano, perciò no. Fare la babysitter è un mestiere e a me non pagano, quindi forse nemmeno questa volta conta davvero ma abbiamo capito che intendo.

Sono sicura che sarà adorabile la figlia del signor Trainor.

Il giorno dopo per andare a scuola presi l'autobus. Mi diressi verso il pullman e ci salii, andai a cercare un posto e mi diressi verso i posti dietro-ma-non-troppo. Troppo dietro ci stanno i rompiscatole e gli idioti. Mi sistemo meglio sul sedile e guardo fuori dai finestrini dal lato opposto. Prendo il libro che mi sono portata dietro nello zaino e lo poggio sulle cosce. Mi ritrovo ad alzare lo sguardo quando sento arrivare l'ennesima persona sul pullman, così mi venne naturale alzare lo sguardo, ma quando questa persona entra effettivamente nella mia visuale vedo Justin. Resto interdetta mentre lui mi vede ma mi passa davanti guardando dritto davanti a sè. Non saprei come descrivere la sua faccia perché onestamente mi viene da dire solo "faccia da stron*o". Non so come spiegare il concetto, ma la sua espressione era fredda e impassibile, la sua espressione facciale "dura".

Lo guardai come fossi incantata e il momento per quanto fosse durato pochi secondi, l'ho seriamente vissuto in slow motion.

Deglutii e realizzai che era lì, seduto qualche posto dietro di me, anche se non avevo il coraggio di guardare esattamente dove. Solo dopo mi resi conto di quanto fosse strano l'avvenimento perché Justin non prende mai l'autobus per andare a scuola...ha la macchina per un motivo.

Mi morsi il labbro, mi chiedevo dove fosse seduto esattamente, quanto fosse lontano o vicino. Presi il telefono e guardai lo schermo nero che faceva da specchio, allora mi spostai al sedile più esterno mentre prima ero seduta su quello accanto al finestrino, una volta fatto posizionai il telefono perlustrando lo spazio dietro di me in cerca di Justin. Così facendo mi resi conto che era 4 sedili più indietro di me, agli ultimi posti, quelli alla fine dell'autobus. Era con Mike e Justin sembrava scocciato.

I'm falling in love with a loserDove le storie prendono vita. Scoprilo ora