Andiamo al ballo

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Mi addormentai senza neppure cenare.
Il giorno seguente era domenica e non avevo scuola.

Misi una mano davanti alla faccia per il fastidio provocato dalla forte luce proveniente dalla finestra.

Mi accorsi che avevo una coperta addosso,cosa che non avevo prima di addormentarmi e pensai che era stato Dylan.

Mi alzai con la schiena,tolsi la coperta e rabbrividii per il calore che si era portata via con se.

Scesi a fare colazione trovando mio padre.
-Va tutto bene?- mi chiese e io aggrottai la fronte.
-Si certo- dissi annuendo e provando a essere convincente ma non convincevo neppure me stessa.

Presi il cartone di latte dal frigo.
-Dov'è Dylan?- chiesi.
-Ha detto che usciva e che sarebbe tornato stasera tardi- rispose.

Era strano che Dylan stesse così tanto via ma non ci pensai molto.

Salii di sopra fino a che si fece ora di pranzo e pomeriggio uscii a fare una passeggiata...beh una lunga passeggiata visto che restai fino alle 19:00 di sera.

Percorsi la via di casa e...che diavolo ci faceva l'auto di Justin parcheggiata davanti casa mia?

Aprii la porta attenta a non far alcun rumore.
Dalle voci capii che Justin era in cucina e riconobbi la voce di mio padre.

Tutto ciò era strano e attenta non destare la loro attenzione camminai lungo il corridoio ma Justin mi vide e io velocizzai il passo.
-Mi scusi,potrei andare in bagno?- sentii la sua voce e mi immobilizzai.
-Ma certo,vai dritto- disse mio padre e successivamente sentii dei passi avvicinarsi velocemente,velocemente come la velocità del mio battito cardiaco.

Mi sentii prendere il braccio e mi girai di scatto.
Con una mano salda sul braccio con l'altra aprii la porta del bagno.Chiuse la porta a chiave e io lo guardai mentre mille domande mi frullavano in testa.

Nessuno dei due proferii parola.
-Ieri non eri a scuola- disse.
-Anche Austin non era a scuola- disse e mi irrigidii.
-Dimmi che non eravate insieme- disse inchiodando i nostri occhi.
-Non ti devo rendere conto a te- dissi.
-Lo prendo come un si...- mi guardò.
-Austin è mio amico- dissi.
-Pf sei così ingenua- scosse la testa sorridendo.
-È vero- ribattei.
-Mi prendi per il culo?Ieri ci stava palesemente provando con te- disse infastidito dal fatto che smentissi tutto.
-A e allora tutte quelle ragazze non ci provano con te?- dissi.
-È diverso- rispose.
-Già è diverso perché non ci stava provando con me- gli dissi.
-È solo mio amico- dissi.
-Amico?E fammi indovinare...scommetto che ieri hai passato la notte da lui- disse e mi trattenni dal prenderlo a schiaffi.
-Smettila Justin!- gli urlai e poggiai le mani sul suo petto per spingerlo via.
Gli occhi mi andavano a fuoco.

-Mi dici che cavolo di problema c'è?- gli urlai contro.
-Che non riesco a vederti con un altro- sbottò e io lo guardai sorpresa dalla sua reazione non sapendo cosa dire.

Avevo capito che gli desse fastidio ma sentirglielo dire era diverso...

Titubante feci un passo in avanti e il suo sguardo si alzò su di me.

Nonostante non parlassi i miei pensieri scorrevano nella mia mente...
Tenendo conto di quel che aveva detto Taylor
"Se è geloso gli piaci" allora non era poi una cosa brutta in un certo senso però non me aveva motivo perché a me non piace Austin.
Anche se forse ieri potevamo sembrare vicini,ma tante volte fra amici ci si abbraccia solo che non avevo mai avuto un amico maschio.

Sembrava infinito il tempo in cui ci guardammo ma in realtà erano solo tipo 30 secondi o anche di meno.
A un certo punto mi attirò a se avventandosi sulle mie labbra.Però non mi staccai.
Pensai a ieri e pensai e probabilmente era la prima volta che una ragazza lo respingeva.

I'm falling in love with a loserDove le storie prendono vita. Scoprilo ora