BEATRICE'S POV
Sono raggomitolata sul cuscino del divanetto dove pochi minuti fa era seduto il mio ragazzo. Ormai, ex ragazzo.
Non ho fatto che singhiozzare, chiedendomi il motivo di tutto questo.
Fortunatamente nessuno è venuto fuori a fumare o a cercarmi, così sono potuta rimanere sola.
Mi tiro su a sedere, dopo cinque minuti di inferno, e mi asciugo le guance bagnate.
Mi alzo e quasi non riesco a stare in piedi.
Metto una mano sulla maniglia della porta e faccio un respiro profondo.
Odierei il fatto che, vedendomi star male, i miei compagni venissero a chiedermi cos'ho. In questo momento non ho neanche la forza per respirare, figuriamoci per rispondere a una marea di domande di cui non so nemmeno le risposte.
Lentamente abbasso la maniglia ed entro in casetta, passando velocemente per i corridoi fino ad arrivare in camera.
Lascio le luci spente e salgo sul letto, scalza, incrociando le gambe. Mi tiro su il cappuccio della felpa fino sopra gli occhi, poi riprendo a piangere, cercando di bloccare il rumore di singhiozzi.
Mi stringo nella felpa, asciugando le lacrime fino quasi ad inzuppare le maniche.
Ma quando passo il morbido cotone sotto il naso, un profumo familiare mi invade le narici.
In fretta, abbasso il cappuccio e mi giro verso lo specchio che funge da muro.
Anche nel buio della stanza riesco a vedere chiaramente i colori della felpa di Christian. Probabilmente una delle tante rubate al suo armadio.
Con una forza e una frustrazione venute da non so dove me la levo, lanciandola a terra.
La guardo, stropicciata sul pavimento, in sottofondo solo il mio respiro.
La rabbia, poi, fa nuovamente spazio alla delusione e le lacrime tornano ad incorniciarmi il viso.CHRISTIAN'S POV
Appena tolgo la mano dalla maniglia della porta che ho appena chiuso lo stomaco mi si contorce, facendomi salire una leggera nausea.
Con le labbra serrate e gli occhi bassi vado, a passo svelto, verso camera mia, mentre cerco di asciugarmi il bagnato che ho in viso.
Arrivo davanti alla porta e la apro frettolosamente, senza notare che dentro c'è già qualcuno.
«Ohi frate, mi hai spaventato» alzo lo sguardo solo per un secondo, incontrando gli occhi di Mattia, steso sul letto a studiare non riesco a capire bene cosa.
«Oh, emh...scusa» torno a guardare verso il basso, girandomi su me stesso per uscire, quando la sua voce mi ferma.
«Ehi Chri...tutt'apposto?»
Mi rivolto lentamente, cercando di nascondere il tremolio delle mani.
Lo sento alzarsi dal letto e venire verso di me, segno che ha capito che c'è qualcosa che non va.
«Frate...» i suoi occhi cercano i miei, così decido di tirare su la testa in modo che riesca a vederne il rossore.
«Cos'è successo?» vedo la preoccupazione farsi largo dentro di lui.
«Io...ho-ho...» parlane fa ancora più male di quanto pensassi. Le lacrime si fanno risentire e sono costretto a mettermi una mano sul viso per non farmi sentire da tutta la casetta.
Sento Matti chiudere la porta e tirarmi dentro la camera, facendomi sedere sul mio letto, vicino alla parete opposta.
Poi si mette al mio fianco, sento la sua coscia affianco alla mia.
«Sc-scusa frate» dico tra i singhiozzi.
Lui mi poggia una mano sulla spalla, aspettando che passi il momento no.
Appena riesco a riprendermi mi alzo, andandomi a sciacquare il viso e a cercare un fazzoletto nel bagno.
«Ti...ti avevo detto, no, che qualche giorno fa mi avevano chiamato i miei» incomincio, cercando di dosare le parole per non dire qualcosa di sbagliato.
Lui annuisce solamente.
«Ecco...odiano il rapporto tra me e Bea, odiano il modo in cui ho lasciato Ginevra e...per questo...penso di averli delusi»
Poggio i gomiti sulle ginocchia e piego la testa in avanti, con gli occhi chiusi.
«Fra ma cosa stai dicendo?»
I singhiozzi ripartono, ma non voglio farmi vedere così.
«Li ho delusi frate! Ho fatto tutto il contrario di quello che avrebbero voluto!» alzo la voce, sfogando la mia rabbia in un modo che non sia il pianto, ma con gli occhi comunque lucidi «Hanno sempre fatto tutto per me e, per una cosa così stupida...» mi piego ancora di più su me stesso, sentendo ribollire tutto al mio interno.
Per qualche secondo si sente solo il mio respiro pesante, mozzato dai singhiozzi.
«Non penso che i tuoi genitori siano veramente delusi di te»
Alzo lo sguardo verso di lui, che mi guarda con compassione, il suo piccolo sorriso mi fa sentire leggermente meglio, contagiandomi.
Gli dò una pacca sulla spalla, ma quel briciolo di felicità scompare presto, mentre le immagini di qualche minuto fa scorrono nella mia mente «Comunque...non è solo questo» gli confido «Ho pensato molto a come fare tornare fieri di me i miei genitori...»
«Ma frate, sono fieri di te!» mi dice lui rassicurandomi e bloccandomi la frase a metà.
«Ok, ma adesso ascoltami» lo fermo, alzando una mano per farlo tacere «Avevo paura che non riuscissero più a guardarmi in faccia così...»
«Così...cosa?»
«Ho lasciato Bea» sussurro.
«Cosa?!!» si alza in piedi, scioccato «Fra ma stai scherzando?»
Scuoto la testa, mentre sento un coltello entrare sempre più in profondità nel mio stomaco.
«Perché?» la sua voce è tagliente e io non ho quasi più fiato per rispondere.
«Pensavo di poter rimediare» alzo lo sguardo, i miei occhi lucidi fissi sui suoi rossi fuoco «Pensavo che in questo modo mi avrebbero potuto perdonare» spiego, alludendo ai miei.
Vedo lo sguardo del mio migliore amico calmarsi, i suoi muscoli iniziare a rilassarsi.
«Non sapevo cosa fare» confido con un filo di voce.
Non riesco più a mantenere il contatto visivo, così torno a guardare il pavimento, mentre mi strofino gli occhi con le dita.
Passano diversi secondi, poi Matti si risiede al mio fianco e riprende parola.
«Non ho mai conosciuto una persona migliore di te» comincia «Fai sempre in modo che nessuno soffra, anche mettendoti tu personalmente in mezzo. Tieni un peso sulle spalle che nessuno qui dentro può immaginare»
Quelle parole, dette da lui, mi fanno ricordare tutti i momenti difficili che ho passato, e non solo dentro Amici.
«Ma questa volta, dovevi prendere una decisione» si ferma un secondo, forse per farmi riflettere, forse per riprendere fiato «La tua famiglia, che ti ha sempre dato tutto, ti ha sostenuto, ti ha amato...» nella mia mente le immagini di mia madre, mio padre, mia sorella «O Bea» a quel nome vedo il suo viso, per la seconda volta a causa mia, rigato dalle lacrime e non posso non scoppiare nuovamente a piangere.
«Avevi due possibilità e il pensiero di deludere i tuoi genitori ti ha incasinato la testa»
«Volevo solo mettere le cose a posto» la mia voce è sempre più strozzata.
«Come pensi di poter mettere le cose a posto se il primo a star male sei tu?»
Quella domanda mi blocca.
«Se tutti fossero felici grazie a te, ma tu ti sentissi uno schifo, come vivresti?»
Mi sento la testa scoppiare.
«Non sempre pensare prima agli altri è meglio. Essere egoisti a volte serve»
Con le labbra che tremano, provo a formulare una frase sensata.
«Cosa...cosa vorresti dire?»
«Ti faccio un esempio ok?»
Annuisco.
«Pensa ai tuoi genitori»
Chiudo gli occhi, mentre i momenti belli insieme a loro mi passano davanti come foto.
«Come vivresti senza di loro? Pensa di doverli lasciare per sempre, come ti sentiresti?»
«Male»
«Si ma...dopo un po' ti abitueresti, le vita senza i genitori è possibile. Difficile ma possibile»
Forse sto incominciando a capire.
«Ora, lo so che farà male ma pensa Bea»
Facendomi coraggio chiudo gli occhi di nuovo. Noi due sul divano, mentre cuciniamo, le che mi abbraccia...
«Come vivresti senza di lei?»
A questa domanda c'è solo una risposta.
«Impazzirei. Non capirei più niente e rimarrei da solo per il resto della vita, perché non potrei mai innamorarmi di un'altra persona»
Apro gli occhi.
Il sorriso compiaciuto di Mattia davanti a me.
«Grazie frate» mi butto su di lui, abbracciandolo e lasciando cadere le ultime lacrime.
«Ora che farai?» la sua voce, proprio dentro al mio orecchio.
«Metterò per davvero a posto le cose»Spazio autrice
Bella gente ecco il capitolo!!
Come vi è sembrato?
Spero che la faccenda con i genitori di Chri vi sia sembrata chiara e non superficiale, perché ci tengo molto a sottolineare l'amore di Christian per la sua famiglia e la sua paura di deluderli. Il suo cuore è grande come l'universo 💙.
Ora...cosa succederà tra lui e Bea?
(nn ho ricontrollato ahah)P.s. se non avete capito e volete chiarimenti non esitate a chiedere, il capitolo è un po' incasinato lo so, ma nn sapevo come altro spiegare questa situazione.
Baci<33
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TᴜʀʙᴏJR /𝐶ℎ𝑟𝑖𝑠𝑡𝑖𝑎𝑛 𝑆𝑡𝑒𝑓𝑎𝑛𝑒𝑙𝑙𝑖/ ᵃᵐⁱᶜⁱ21/22
FanfictionI suoi occhi erano belli come il cielo. I capelli, riccioli scombinati, come nuvole setose, e le mani delicate come l'aria. La sua bocca era la pioggia, umida e intensa, che picchiettava sulla pelle facendo salire i brividi. La sua pelle era come la...