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Alla fine al ballottaggio andò proprio Christian.
Lo vidi salire con la sua squadra e sedersi sulla seggiolina quadrata rossa al fianco di Serena che cercò subito di rassicurarlo cingendogli le spalle.

Avrei dovuto cercare di concentrarmi sulla terza manche, ma la lucidità era sparita del tutto e il tremolio continuo alle gambe non migliorava la situazione.
Rudy fece scendere nuovamente i Cucca-Todaro che furono felicissimi di potersi rigiocare la partita, mentre io non riuscivo a staccare gli occhi dall'unico ragazzo rimasto su a sedere.

Fortunatamente non venni mai schierata, né dalla mia squadra né come sfidante contro qualcuno di quella avversaria, forse perché si erano accorti di come stessi o semplicemente perché avevano altre strategie in mente.
Seguii, per quanto possibile nella mia condizione, le varie sfide continuando a toccarmi nervosamente i capelli e a sbuffare di continuo.
Arrivammo all'uno e uno.
Si scontrarono Luigi e Sissi e, come si poteva già immaginare, vista la voce spiazzante di lei, senza togliere nulla a Gigi ovviamente, la vincitrice fu proprio la ragazza di Lorella.
Sentì il battito aumentare di nuovo, mentre Luigi tornava a sedersi al mio fianco aspettando i fatidici tre nomi.

Leo...

Gio Montana...

Io.

Mi alzai con l'aiuto delle mani e afferrando il microfono al mi fianco andai a posizionarmi sull'ultimo quadrato rosso che era rimasto, proprio il più vicino all'altra squadra.
«Pensiamo che Beatrice sia molto brava anche se non l'abbiamo ancora vista davvero se stessa...» cominciò a spiegare Lorella quando Maria le chiese il motivo della scelta «Poi stasera ha cantato poco, sarà un piacere sentirla»
Forzai un sorriso, cercando di risultare educata e gentile, poi mi voltai verso Maria che ci diede l'ordine delle esibizioni, mentre la regia fece apparire i tre sgabelli rossi.

Il primo fu Gio che cantò il suo pezzo 'Sotto la pioggia'; lo vidi liberarsi e sentirsi finalmente leggero, anche se sapevo che nella sua testa si rendeva conto di non essere al livello degli altri. Si era sempre impegnato al massimo e, anche se poteva non sembrare vero da fuori, era un ragazzo davvero dolcissimo.
Non so se per farmi salire ancora più ansia o soltanto perché così i professionisti avevano avuto il tempo giusto per prepararsi, il secondo fu Leo.
Ballò un samba insieme a Francesca Tocca facendo uscire il suo lato sexy e impressionando soprattutto i tre giudici molto presi dalla bellissima ballerina alle sue spalle.
Poi toccò a me.
Feci un respiro profondo e portai il microfono vicino alle labbra mentre Rudy mi indicava il pezzo da fare.
«È il suo ultimo singolo, siamo riusciti finalmente a produrlo» disse facendomi sorridere appena «'Ritrova i tuoi passi'»

Quello che successe dopo non è importante che lo spieghi.
Cantai il mio inedito con la testa altrove e i giudici se ne accorsero, così come Maria, Rudy e gli altri ragazzi.
Gio e Leo mi si avvicinarono per sapere chi avrebbero salvato e, cercando di tirarmi un po' su mi avvolsero le spalle e mi sussurrarono qualche parola di incoraggiamento all'orecchio che, però, non persi neanche il tempo di ascoltare.
Alla fine il primo ad essere salvo fu il ballerino.
Sorridendo tornò a sedersi, mentre il viso della Celentano schizzava orgoglio e vittoria da tutti i pori.
«Ora dovete decidere chi mandare al ballottaggio finale»
Quelle parole risuonarono come un forte eco nella mia testa e mi fecero ripercorrere, attraverso immagini sfocate a causa delle lacrime che cominciavano a lucciarmi sotto gli occhi, tutti i momenti più belli che avevo vissuto in questi sette mesi, insieme alle persone migliori che avessi mai potuto incontrare.
Le nostre risate.
Le nostre chiacchierate.
I nostri pianti e i nostri fraintendimenti.
Ma anche i nostri abbracci e i chiarimenti.
Le serate a scherzare o a guardare qualche film, le cucinate e le discussioni per i turni di pulizia.
I compleanni, le torte e i regali.

In particolare quel regalo.
Quei momenti.
Quelle serate.
Quelle mani, quegli occhi, quel sorriso...
Quel ragazzo.

Sentii sulla mia spalla il peso di un braccio e un corpo che si poggiava al mio fianco.
Sbattei velocemente le palpebre e tornai a guardare lo schermo davanti a me, risvegliandomi dai pensieri.
Vidi la grande carta rossa iniziare a girare. E girare, girare, e girare ancora.
Serrai le labbra bloccando i respiri pesanti, mentre nel mio stomaco succedeva di tutto.
Deglutiii un enorme groppo fatto di ansia e stress, ma soprattutto di paura. Paura di non farcela.
Paura di deludere le aspettative di chi aveva creduto in me, paura di perdere quello che ero riuscita finalmente a costruirmi dopo tanto tempo.
Paura di abbandonare tutto.
Di abbandonare il mio sogno.
E di lasciare lui.

Di botto la carte smise di girare.
Il momento di silenzio in cui l'informazione arrivò al cervello mi sembrò durare anni luce.
Il colore rosso acceso illuminava gran parte del palco e le nostre figure tremanti sembravano piccolissime sotto il grandissimo faccione sullo schermo.
I capelli biondi.
Gli occhi scuri.
Quel sorriso insicuro ma che voleva comunque sembrare deciso e sfacciato.
Il suo viso.
Il viso di Gio Montana.
Le ginocchia cedettero e la mia mano si aggrappò alla felpa del ragazzo per non cadere sul pavimento. Gli occhi mi si riempirono di lacrime a causa della tensione e quando, finalmente, riuscii a tirarmi su la prima cosa che feci fu abbracciare il ragazzo al mio fianco.
«Scusa...» con un soffio di voce gli scaldai collo, mentre le sue braccia stringevano il mio corpo stropicciando la maglia che indossavo.
Mi staccai e lo guardai dritto negli occhi cogliendone tutta la tristezza e la delusione che potessi trovare al mondo. Gli asciugai una lacrima sulla guancia con un polpastrello e provai a sorridere nonostante gli occhi rossi e le pupille vibranti.
Lui come risposta mi accarezzò i capelli e scosse leggermente la testa come a dire 'Doveva andare così'.
La bolla di tensione e lacrime che si era creata tra noi venne spezzata dai passi di Maria che si avvicinava alle nostre figure.
Spostai lo sguardo verso di lei che mi fece segno di andarmi a sedere al fianco degli altri compagni. Prima di farlo, però, lanciai un'ultima occhiata a Gio, forse per rassicurarlo o solamente perché mi sembrava giusto fargli sapere che c'ero.
Frastornata dall'ennesima forte emozione mi buttai tra Luca e Carola che, anche senza parlare, riuscirono a farmi tornare il battito ad una velocità normale. Respirai piano, coprendomi il viso con le mani e asciugando l'umido sulle guance e sotto gli occhi.

Non sentii le parole che Maria disse a Gio.
Ma ricordo benissimo la figura di Christian scendere dalle scalinate e posizionarsi di fronte al cantante, dando inizio al ballottaggio finale.

Spazio autrice
Grazie per essere rimasti qui, a leggere questa storia, nonostante i pochi aggiornamenti, vi voglio davvero bene e siete la mia unica forza per andare avanti.
Spero che il capitolo non vi sia risultato noioso e monotono visto che mi sono concentrata sulle emozioni e non sui fatti.
Inoltre ho appena visto che la storia ha raggiunto 100K!!!
Grazie mille davvero!!!
Quando ho iniziato a scrivere non avrei mai pensato di poter raggiungere questo traguardo e invece, grazie alle vostre letture e i vostri commenti ci sono riuscita.
Vi voglio un mondo di bene, a tutt* ❤️

TᴜʀʙᴏJR /𝐶ℎ𝑟𝑖𝑠𝑡𝑖𝑎𝑛 𝑆𝑡𝑒𝑓𝑎𝑛𝑒𝑙𝑙𝑖/ ᵃᵐⁱᶜⁱ21/22Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora