CHRISTIAN'S POV
È passato qualche giorno e penso di sentirmi meglio.
Bea è rimasta al mio fianco nonostante la mia "assenza", se così vogliamo chiamarla, e sono riuscito a tornare a sorridere, almeno un pochino.
Ora sto tornando da lezione con Matti.
Lezione.
Una parolona, vista la caviglia del mio amico. Non è ancora completamente a posto e non siamo riusciti a finire la coreografia correttamente, così Umberto ha deciso di farci tornare in casetta.
Stiamo camminando uno al fianco dell'altro con la testa bassa, quando sento la sua voce dopo minuti di silenzio straziante.
«Ho paura» sussurra sotto la mascherina, il respiro affaticato dal pianto di poco fa in sala.
Vorrei consolarlo ma non so cosa dirgli.
Fortunatamente arriviamo al cancello della casetta, dove i ragazzi ci stavano aspettando per il pranzo.BEATRICE'S POV
Quando vedo Chri e Matti con quelle facce varcare la porta d'entrata mi fiondo verso di loro, chiedendo spiegazioni.
«Solo qualche problema con i passi» interviene Christian, vedendo Mattia in difficoltà «Tranquilla»
Mi sorride, mentre si allontanano, andando verso camera loro per cambiarsi, ma so che le cose non stanno andando come speravano.Pochi giorni dopo
CHRISTIAN'S POV
Sono fuori a parlare con Alex e Sissi quando, improvvisamente, la porta del giardino si apre, rivelando l'immagine del mio frate.
Con ancora la mascherina sul viso si avvicina, la sua espressione non sembra affatto buona, ma non voglio crearmi paranoie.
«Ragazzi, potete uscire un secondo?» chiede, unendo le mani com'è solito fare.
I due cantati senza battere ciglio si dileguano, rientrando in casetta.
Matti, sempre con lo sguardo basso si toglie la mascherina e incomincia a strofinarsi gli occhi con le dita.
Non dice niente.
Lo sento solo respirare e tirare su col naso, mentre si leva anche il giubbotto.
«Oh!» dico, provando a farlo parlare, ma non risponde. Anzi, comincia a girare intorno, come se fosse perso.
«Oh!» lo richiamo nuovamente.
Sta volta si gira e riesco appena a scrogere tutta la tristezza nei suoi occhi.
Inaspettatamente allagra le braccia e si butta su di me, stringendomi come mai prima d'ora.
Sento il suo fiato caldo sul collo, il respiro spezzato da piccoli singhiozzi.
«Ohi fra'»
Lo sento staccarsi; le sue mani passano dalla mia schiena alle mie spalle.
I nostri occhi si incontrano davvero per la prima volta da quando è arrivato. Sono rossi e colmi di lacrime.
«Ci vediamo fuori» la sua voce sempre più debole, i singhiozzi sempre più forti.
«Ma sei scemo?»
Continuando a tirare su col naso, si mette la mani in tasca e ne tira fuori un foglio.
«Ti faccio vedere» me lo passa e io lo apro ansioso.
Mi lascia qualche secondo per leggere, poi «Devo fare le valige»
In quel momento il mio cervello non ragiona più. Sbarro gli occhi, fissando il vuoto, mentre lui mi dà una piccola cinquina sul collo.
I nostri corpi si riavvicinano finché non si toccano, legandosi di nuovo in un grande abbraccio. Un triste abbraccio.
«Mi raccomando» la sua voce è ovattata dalla mia maglietta e coperta dal rumore di singhiozzi. Questa volta i miei singhiozzi.
«Mi dispiace tantissimo» ormai non lo sento neanche più.
Lo stringo con la testa nell'incavo del suo collo, il viso sulla sua felpa, bagnata dalle mie lacrime.
«No fra'!» le uniche parole che mi escono dalla bocca sono queste.
Non riesco ad accettarlo! No! NO!!
Sento le sue braccia staccarsi dalla mia schiena e i suoi piedi allontanarsi leggermente.
Mi porto le mani agli occhi e mi piego su me stesso, continuando a piangere. Vorrei urlare, ma non posso. Non risolverebbe niente.
«Ehi, guardami» la voce del biondino sembra appena un sussurro sotto il rumore dei singhiozzi «Guardami»
Mi tiro su con la poca forza che mi è rimasta in corpo.
Gli occhi di Mattia sono rossi per quel poco che riesco a vedere dietro le lacrime.
«Io non ce la faccio» provo a dire, gesticolando.
Lui mi si avvicina nuovamente, mettendomi una mano sulla spalla, mentre io torno a piangere nei palmi delle mani.
«Mi raccomando»
«No fra'!» mi sto stritolando gli occhi a forza di strofinarli, ma non riesco a non piangere.
«Ascoltami» prova a dirmi lui, ma lo blocco.
«No, fra'. No!»
Ormai non riesco più a pronunciare frasi di senso compiuto.
«Ci vediamo fuori» continua Matti, senza smettere di cercare il mio sguardo.
«Ma non riesco io qua senza di te fra'» sbotto, alzando la voce «Tu sei un punto fondamentale qui dentro!»
Non riesco a reggere il contatto visivo «No, frate! NO!»
Continuo a piangere, mentre un buco nello stomaco si fa sempre più grande e profondo.
«Io non c'è la faccio»
«Si che c'è la fai» la sua mano torna sulla mia spalla e io non riesco a trattenermi da un abbraccio.
Torniamo a stringerci e io sto sempre peggio.
«No, fra...no!» mi si blocca la voce, non ho più saliva per parlare.
«Dai...» sussurra lui, mentre si stacca dandomi qualche pacca sul braccio.
Ormai rassegnato riprende il giubbotto e, insieme, rientriamo in casetta per dare l'orribile notizia anche agli altri.Mentre passiamo per il corridoio qualcuno chiede spiegazioni, ma noi non rispondiamo.
Quando arriviamo in salotto Matti si mette davanti allo schermo, tutti i ragazzi in semicerchio di fronte a lui.
«Volevo solo dirvi che...è stato bellissimo» comincia, tenendosi il naso con una mano «Siete delle persone stupende»
Io, ancora in stato di negazione, mi giro di schiena, continuando a piangere di nascosto, mentre lui saluta i ragazzi.
«Ciao Gigino» sento in mezzo al brusio.
Mi rigiro e lo vedo abbracciare Carola, una delle persone con cui ha legato di più dopo di me.
Alex, Sere, Dario...e Bea.
Lei sembra ancora non crederci e lo stringe quasi fino a stritolarlo.
«Mi raccomando...prenditi cura di Chri» sento, mentre mi avvicino.
La vedo annuire, lui le asciuga le lacrime con i pollici e le lascia un piccolo bacio amichevole sulla fronte.
Poi si gira verso di me facendomi segno con la testa che è ora di andare.
Tristemente ci infiliamo in camera, solo io e lui.
Lo aiuto a preparare la valigia, facendoci peso sopra con una mano in modo che riesca a chiuderla.
Mentre tira fuori gli ultimi vestiti dal letto sospira.
«Rimarrà un letto voluto qui» dice, guardandomi negli occhi.
«Non verrà nessuno» lo rassicuro, forse facendomi forza da solo. Non permetterò che occupino quel letto.
Usciamo mogi dalla camera e ci fermiamo in giardino per gli ultimi saluti.
Poi lo accompagno agli studios.
«Promettimi che vincerai per me» mi sussurra, poco prima di lasciarci definitivamente.
Io riesco solo ad annuire, versando le ultime lacrime.
«Ci vediamo» mi saluta, poi, abbracciandomi un'ultima volta. L'ultima volta qui dentro.
Gli scompiglio i capelli, poi gli passo uno dei suoi zaini che stavo tenendo io per aiutarlo.
Lo vedo aprire la porta per poi chiudersela alle spalle, sparendo nella forte luce del pomeriggio.Spazio autrice
Premetto che avrei voluto pubblicare prima ma l'uscita di Mattia mi ha distrutto.
Ho riscritto pari pari le parole che si sono detti, riguardando i video su Witty e piangendo ogni santa volta.
Non so come farò a vedere il banco vuoto dietro a Chri, credo non mi abituerò mai.
Sosterrò Matti per sempre finché non si risiederà su quel banco.
Sosterrò Chri affinché vinca questa edizione anche in onore del suo frate.
Crick&Crock rimarranno sempre nel mio cuore.
❤️❤️❤️❤️❤️❤️❤️❤️❤️❤️❤️❤️❤️❤️
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TᴜʀʙᴏJR /𝐶ℎ𝑟𝑖𝑠𝑡𝑖𝑎𝑛 𝑆𝑡𝑒𝑓𝑎𝑛𝑒𝑙𝑙𝑖/ ᵃᵐⁱᶜⁱ21/22
FanfictionI suoi occhi erano belli come il cielo. I capelli, riccioli scombinati, come nuvole setose, e le mani delicate come l'aria. La sua bocca era la pioggia, umida e intensa, che picchiettava sulla pelle facendo salire i brividi. La sua pelle era come la...