I ragazzi e Todaro, però, non sanno che...
BEATRICE'S POV
Gli occhi di Simo si fanno sempre più vicini.
Così come il suo viso e le sue labbra.
La sua mano si alza, poggiandosi sulla mia guancia e comincia ad accarezzarla.
Le mie labbra si schiudono, non so perché.
E proprio mentre sto per dire qualcosa, lui si fionda sul mio volto, facendomi perdere il respiro.
Gli occhi chiusi, e il cervello che non riesce più a ragionare.
Sento il calore delle sue labbra sulle mie, accompagnato dal suono dei nostri respiri uno sull'altro.
Non esiste più la casetta, il giardinetto, il brusio dei ragazzi, i rumori dell'esterno...Amici in generale.
Ci siamo solo noi due.
Il tocco dolce delle sue mani sulla mia pelle mi avvolge il viso, facendomi salire i brividi sulla schiena.
Le sue dita giocano con le ciocche dei miei capelli e l'umidità delle sue labbra crea un'atmosfera meravigliosa.
Quando, però, la sua lingua chiede accesso alla mia bocca, mi rendo conto di quello che sto facendo.
Poggio le mani sul suo petto, allontanandolo.
Le nostre labbra si staccano, così come i nostri corpi, e il vento freddo della sera mi inonda il viso.
Cos'ho fatto?
Dal suo sguardo, sembra non capire quello che è appena successo.
Cerca spiegazioni nei miei occhi, ma neanche io so darmi una spiegazione.
So solo che qualcosa dentro di me diceva di staccarmi.
«Bea...» prova a dire, ma lo zittisco, mettendogli un dito sulla bocca.
«Ti prego, non...non dire niente»
Mi alzo dal divanetto, con una mano sul viso.
«Io...pensavo, che...tu...» alzo una mano, come per dirgli di smettere di parlare.
Il silenzio incombe in mezzo a noi.
«Scusa. Ho bisogno di stare sola»
Abbasso il braccio e corro dentro la casetta, verso la mia camera.***
«Ragazzi ci siete?» la voce di Maria rimbomba nella stanza silenziosa.
Mi stropiccio gli occhi e mi guardo nello specchio dietro al letto.
«Andate a mettervi sulle scalinate, ho una comunicazione importante da darvi»
Controvoglia mi alzo, mettendomi a posto, come riesco, i capelli e infilandomi le ciabatte.
Cammino lentamente per il corridoio vuoto, visto che sono già tutti seduti davanti allo schermo.
Sento appena il brusio dei ragazzi che, probabilmente, si stanno facendo mille domande e paranoie su quello che potrà succedere tra poco.
«Oh, finalmente sei arrivata! Vieni!» mi chiama Sere, facendomi sedere al suo fianco.
Mugugno, massaggiandomi le tempie.
«Ehi, stai bene?» mi chiede, notando la mia faccia.
«Sono solo stanca, tutto qui»
Non ne voglio parlare.
O, almeno, per adesso.
«Allora ragazzi, volevo che foste tutti presenti, ma la comunicazione riguarda solo Simone» spiega Maria.
A quel nome mi irrigidisco e le immagini di poche ore fa mi ritornano alla mente.
Sere, al mio fianco, sembra turbata dai miei modi, ma non voglio darle spiegazioni.
Devo prima maturare le cose dentro la mia testa.
E come si dice...'parli del diavolo e spuntano le corna', il ragazzo riccioluto appare da dietro l'angolo.
«Si, Maria» dice a bassa voce e controvoglia.
«Ho un video da farti vedere. Siediti con gli altri»
Mentre si avvicina alle scalinate il mio sguardo è fisso sulla sua figura.
Ma quando alza gli occhi da terra e incrocia il mi guardo, sento qualcosa bruciarmi dentro.
Rimaniamo a fissarci per qualche secondo, finché lui non si siede e sparisce dietro ai corpi di Luca e Gigi.
«Bea...» mi richiama Sere «Ti è successo qualcosa, si vede dai tuoi occhi. Perché non vuoi dirmi niente?»
Ecco.
Adesso come faccio a spiegargli tutto?
«Ne riparliamo dopo. Adesso...» e gli faccio segno di ascoltare cos'ha da dire Maria.
Lei sbuffa, ma non protesta e ritorniamo a guardare lo schermo che, nel frattempo, si è acceso, mostrando un'immagine di Rudy.
«"Allora Simone"» comincia Rudy «"Nonostante tu abbia vinto la sfida, ho comunque deciso di sospenderti la maglia, quindi non ti esibirai nella puntata di Domenica"»
Rimaniamo tutti in silenzio, poi il ragazzo rompe il ghiaccio.
«Ok, va bene»
La sua voce è fredda e piatta.
Sembra che non provi emozioni.
Forse a causa di quello che è successo tra noi?
Chissà cosa ne pensa?
Sono assorta nei miei pensieri, quando mi passa davanti.
«E tu avevi detto che sarebbe andato tutto bene»
Dal suo tono non riesco a capire se è deluso o arrabbiato.
Scuote la testa e va verso la cucina.
Lo guardo allontanarsi e mi si apre un buco nello stomaco.
A quel punto Sere non può proprio più aspettare.
«Ora tu mi dici cos'è successo. Subito»
Spazio autrice
Allora, premetto che il capitolo doveva venire meglio, ma visto che avevo già ritardato di un giorno la pubblicazione, ho deciso di lasciarlo così.
Questo capitolo serviva soprattutto per capire cos'è successo tra Bea e Simone.
Cosa ne pensate?
Io ho fame e ora vado a mangiarmi una bella pasta al sugo.
<3 zau gente
Nn ho ricontrollato (come sempre)
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TᴜʀʙᴏJR /𝐶ℎ𝑟𝑖𝑠𝑡𝑖𝑎𝑛 𝑆𝑡𝑒𝑓𝑎𝑛𝑒𝑙𝑙𝑖/ ᵃᵐⁱᶜⁱ21/22
FanficI suoi occhi erano belli come il cielo. I capelli, riccioli scombinati, come nuvole setose, e le mani delicate come l'aria. La sua bocca era la pioggia, umida e intensa, che picchiettava sulla pelle facendo salire i brividi. La sua pelle era come la...