BEATRICE'S POV
«Ciao piccola, ci vediamo dopo lezione»
«Ciao. E non morire cercando di perfezionarti troppo, eh» vado verso di lui, proprio prima che superi la porta della sala relax, mettendogli le mani intorno al collo «Mi servi»
Mi lascia un bacio a stampo sulla bocca poi prende il borsone da terra e va verso la sala 4.
Guardo l'ora.
Mancano ancora venti minuti a lezione, così decido di allenarmi, come riesco, con solfeggio e scrivere un pò.
Mentre aspetto in saletta arrivano anche Alex e Gigi, seguiti, a ruota, da Albe, Luca e Simo.
«Come mai già qui?» chiede Alex, mettendosi a posto la bandana che gli ferma i capelli.
«Ho accompagnato Chri a lezione» spiego, stendendomi sul tavolo, poggiando la testa sul braccio.
Alla parola 'Chri' vedo Simone voltarsi verso di me, di scatto, e guardarmi con occhi cupi.
Lo fisso, senza spostare lo sguardo, sicura.
Alla fine è lui a lasciar predere, andando in bagno per sistemarsi.
«Come mai ti sei svegliata così presto? Loro non hanno lezione un'ora prima?» chiede Zio Gigi, massaggiandosi il mento con le dita.
«Si ma, quelle bellissime personcine della tua ragazza...» dico puntando il dito verso Albe «E delle altre sue amiche, perché mie dopo quello che hanno fatto non sono più, mi hanno svegliato un'ora prima del previsto solo perché, secondo loro, non so sulla base di quale strano principio, dovevo svegliare Chri» finisco senza fiato, visto che ho detto tutto di botto.
«Ti sei sfogata bene vedo?» ridacchia Luca, venedomi ad abbracciare.
«Chi è che si è sfogato?» la voce di Carola che entra dalla porta rossa, seguita da tutte le altre, spiazza tutti.
«Io» alzo la mano, come facevo a scuola?
«E su cosa ti sei dovuta sfogare?» chiede Sere, con il tono di chi sa ma vuole far finta di non sapere.
«Sei una stronza» dico, andando ad abbracciarla «Come voi, dopotutto» continuo, alludendo alle altre ragazze.
Loro si fiondano su me e Sere, formando un mega-abbraccio dove, poi, si uniscono anche i ragazzi.
«Ok ok. Tutto questo 'amore' è troppo però» mi faccio sentire, tra la massa di gente, cercando di liberarmi.
«Tu odi proprio il genere umano» sento Alex dall'altra parte dell'abbraccio.
«Parla 'malinconia', che sclera se rimane una porta aperta»
«E questo cosa c'entra?» chiede, mettendosi sulla difensiva, ma sempre con quel sorriso che gli incornicia il volto.
«C'entra, c'entra» dico, andando a scompigliarli i capelli.
«Ehi, sono già le 7.28» interviene Nic «Dobbiamo andare, tra due minuti comincia lezione. Vieni Rea?»
«Si» la bionda, tira fuori dalla tasca la mascherina e le due escono, seguite, chi prima chi dopo, da tutti gli altri cantanti, finché la sala relax non rimane vuota.«Buongiorno» saluto la vocal coach.
«Ciao Bea, vieni pure. Adesso cominciamo»
Sul leggio trovo le canzoni che dovrò preparare in settimana, tutte stupende.
7 rings, di Ariana Grande, La sera dei miracoli, di Lucio Dalla e Rimmel, di Francesco de Gregori.
«Quando sei pronta»
Annuisco, cominciando a lavorare.***
«Grazie, ci vediamo domani»
«A domani»
Esco dalla sala 3, sperando che Chri non sia tornato in casetta senza di me.
Cammino velocemente verso la sala relax e apro la porta con entusiasmo, sbattendola quasi contro il muro.
«Oggi sei un pò agitata» dice, spaventato, Dario, mentre fa stretching sul pavimento «Comunque il tuo principino è di là che si sciacqua il viso»
Sorrido, sembrando una bambina di cinque anni. Poi mi viene un'idea.
Mi metto con la schiena contro il muro che separa i due bagni, aspettando che Chri esca. Appena verrà fuori gli salterò addosso da dietro.
"Cosa fai?" mima Dario con la bocca.
"Shhhh" lo zittisco io, anche se, tecnicamente, non stava parlando, mettendomi un dito sulle labbra.
«Ehi Dario, sai per caso che ore sono?» sento la voce del ballerino che sta uscendo dal bagno «La lezione di Bea dovrebbe esser-»
«Sorpesa!»
Non riesce a finire la frase che gli sono già saltata sulla schiena, legando le mie braccia intorno al suo collo.
Il suo corpo, a causa del mio peso improvviso, perde l'equilibrio, ma riesce a rimanere in piedi per poco.
«Tu vuoi farmi morire» afferma, ridendo per lo spavento.
«In quale senso?»
A quella domanda mi fa scendere dalla sua schiena e si gira verso di me.
Dario, l'unico oltre a noi nella saletta, si alza «Ok. Io vi lascio soli» ed esce, chiudendosi la porta alle spalle.
«Allora?» chiedo dopo qualche secondo di silenzio.
«Allora cosa?»
«Sembrava che volessi dirmi qualcosa?»
Il moro sorride, cingendomi i fianchi.
«Tu cosa pensi?» dice, facendo avvicinare ancora di più i nostri corpi.
Ora che siamo soli potrebbe passargli la qualunque nella testa, anche se non penso sia uno da "cose estreme".
«Non mi importa più» rispondo, sfidandolo.
Il suo sorriso si fa ancora più accennato, gli occhi gli si illuminano e sento i suoi polpastrelli sfiorarmi la pelle della vita.
«Pensi di stare lì fermo ancora per molto?» gli chiedo dopo qualche secondo in cui è rimasto a fissarmi.
«Calma piccola, ogni cosa a suo tempo»
Appena finisce la frase si stacca, facendomi rimanere un po' male.
«Rimedieremo» mi sussurra all'orecchio, forse, avendomi visto triste.
«Quando?» con lui non si può mai sapere.
Lo sento ridere col naso, mentre raccoglie le ultime cose prima di tornare in casetta.
«Stasera» si volta verso di me «Te lo prometto»
Un piccolo sorriso mi si riforma sul volto e raccolgo in fretta il borsone con le canzoni e l'MP3, prima che Chri riesca a chiudermi la porta in faccia.Spazio autrice
Questi ultimi due capitoli sono un po' noiosi, ma devo arrivare ad un punto importante e non sapevo come fare se non in questo modo.
Nei prossimi capitoli scriverò della puntata di sabato mischiata a quelle precedenti visto che sono rimasta in po' indietro.___________________________________
SPOILER!! (decidete se leggere o no)
Farò uscire Simo, ammalare Chri (così da rimanere fedeli alla realtà) e ci sarà un allontanamento, non voluto, tra i due protagonisti.
___________________________________Byee guyz<33
Nn ho ricontrollato
STAI LEGGENDO
TᴜʀʙᴏJR /𝐶ℎ𝑟𝑖𝑠𝑡𝑖𝑎𝑛 𝑆𝑡𝑒𝑓𝑎𝑛𝑒𝑙𝑙𝑖/ ᵃᵐⁱᶜⁱ21/22
Hayran KurguI suoi occhi erano belli come il cielo. I capelli, riccioli scombinati, come nuvole setose, e le mani delicate come l'aria. La sua bocca era la pioggia, umida e intensa, che picchiettava sulla pelle facendo salire i brividi. La sua pelle era come la...