Intanto...
CHRISTIAN'S POV
«Ragazzi ci siete?» chiede Maria dagli autoparlanti.
«Si» rispondiamo noi in coro.
«Christian...»
«Ci sono Maria» mi faccio sentire, mentre sgranocchio una barretta insieme a Mattia.
«Raimondo vuole vederti in sala» continua lei, calma.
Mi volto verso il biondo, che ha un'aria interrogativa.
«È qualcosa di grave?» chiedo anche se, probabilmente, so già la risposta.
«Dipende cosa intendi tu per 'grave'» conclude Maria, senza dare una risposta precisa.
«Ok. Adesso vado»
Mi alzo dalla sedia e corro in camera per recuperare il borsone e il resto del necessario, seguito a ruota da Mattia, che non mi lascia solo un attimo.
«Ah, Chri» la voce di Maria si fa risentire «Il borsone non ti serve, credo sarà una lunga chiacchierata» dice, cercando di metterla sul ridere.
«Ah...ok, allora vado» ripoggio tutto a terra, mettendomi solo la mascherina e, con lo sguardo preoccupato di Matti addosso, esco dalla casetta con un brutto presentimento.Quando arrivo in sala, Raimondo è già lì davanti.
«Ciao Chri»
«Ciao» saluto, spostando la mascherina dal viso.
«Sai perché ti ho chiamato qui, vero?» mi chiede, avvicinandosi.
«Beh, credo sia per la sospensione della maglia» rispondo sicuro.
«Quindi sei consapevole di quello che è successo, no? Della tua difficoltà nel memorizzare le coreografie, del tuo disimpegno nell'ultima settimana, del tuo comportamento, permettimelo di dire, svogliato...» mi rimprovera, gesticolando.
«Quando ti ho visto in puntata, dopo che abbiamo parlato anche in sala, sono rimasto molto deluso»
Le sue parole sono come frecce al cuore, colpiscono in profondità.
«Chri io non avrei mai voluto sospenderti la maglia. Sei tu che mi hai costretto a farlo»
Un pugno allo stomaco.
«Io...davvero non so cosa dire»
Mi metto le mani sul volto, che comincia a scaldarsi a causa dello stress, e mi accascio a terra.
Cosa ne sa lui di quello che ho passato? Di quello che sto passando anche adesso?
La danza era il mio unico modo per sfogarmi e adesso, ormai, anche quella non mi riesce più.
Non mi riesce più niente in verità, da tempo.
«S-scusa» singhiozzo, tappandomi la bocca con una mano.
«Non ti devi scusare Chri. Devo solo dirmi cosa avevi questa settimana. E non dirmi 'niente' o 'tutto bene' perché non è così»
Sbuffo, tra i singhiozzi, e asciugo le lacrime, prima che mi righino il volto.
«Io...avrei una cosa da farti vedere, ma non so se sia il momento giusto» riprende Raimondo, chinandosi verso di me.
Alzo lo sguardo, gli occhi rossi a causa del pianto.
«Non credo possa andare peggio di così» rispondo con ancora la voce tremolante.
«Ok, allora chiamo Mattia»
Come Mattia?
A cosa potrà servire averlo al mio fianco?
Supporto morale?
Sono così distrutto da aver bisogno anche di questo?
Passa qualche minuto, poi il ballerino arriva.
«Cos'è successo?» chiede, vedendomi a terra, ancora lacrimante.
«Matti siediti. Chri ha bisogno di qualcuno per quello che gli sto per far vedere» spiega Raimondo.
Ci guardiamo negli occhi, senza una risposta.
L'ansia e la preoccupazione salgono.
Poi il monitor si accende.Appaiono delle immagini della casetta.
La cucina, i corridi, le camere...poi le telecamere si fermano sul giardino sul retro.
Due figure, sedute sui divanetti, stanno parlando sottovoce, ma i microfoni sono sempre accesi e si può sentire benissimo cosa si dicono."Ehi. Come stai?" la voce di Bea è inconfondibile, anche nell'imbrunire della sera.
"Mi sento male, non sto bene..." l'accento palermitano dell'altro risuona nel silenzio.
Stringo la mano di Mattia, per paura di quello che possa succedere.
"Nella prima puntata ho cantato e sono entrato, poi nella seconda ho fatto una cosa che non è piaciuta, nella terza il mio inedito non è piaciuto, sono andato l'altra volta ed è andato pure male e sono andato in sfida. Quando non piaci al tuo professore, perché io questo sto capendo, ci rimani male. Lo ha detto anche lui più volte che è rimasto un pò così"
Giro lo sguardo, incrociando quello di Raimondo.
Scuoto la testa, come per chiedergli non so neanche io cosa, ma lui indica lo schermo, invitandomi a guardare attentamente.
"Partiamo dal presupposto che è lo stesso professore che ti ha scelto. Lui ci rimane così perché a volte fai delle cose tutte tue. Un'altra persona al posto tuo Bublé con lo smoking non l'avrebbe mai fatto" continua Bea, riferendosi all'ultima puntata.
"Sei particolare Simone, uno deve trovare la chiave per capirti" si avvicina al ragazzo, mettendo la sua mano sinistra sulla destra dell'altro.
"È per quello che non vi capite con Rudy. Se tu gli racconti di te forse pian piano ti capisce" le telelcamere inquadrano un primo piano di Bea. Sta sorridendo. Sta sorridendo a lui.
"Lo ammetto sono un pò impaurito, sbandato"
No, non riesco a provare pena per questo ragazzo, no!
"Forse anche io sto vedendo questa cosa che sto cercando di rientrare nei canoni quando in realtà dovrei essere semplicemente me stesso" Simone sposta lo sguardo verso il basso, giocherellando con le dita delle mani.
"Perché riesco a motivare le altre persone e poi non riesco a farlo con me?"
"Forse credi solo poco in te stesso" Bea si avvicina ancora, cercando il suo sguardo. Sono sempre più vicini, più intimi, ogni attimo che passa.
I miei occhi non riescono a staccarsi da loro.
Solo quando Mattia si libera dalla stretta della mia mano, mi risveglio.
Se la massaggia. Evidentemente gliela stavo stritolando.
Mi rigiro verso lo schermo.
Bea sta giocherellando con i riccioli di Simone, mentre lui sta sprofondando nei suoi occhi.
Mi brucia lo stomaco.
Una mano del ragazzo si alza, verso il viso di Beatrice, e comincia ad accarezzarle la guancia.
Lei si morde un labbro.
Il mio battito impazzisce.
Il cervello non ragiona più.
Le lacrime salgono e un groppo in gola me la blocca.
I due continuano ad avvicinarsi, centimentro dopo centimetro.
Io non riesco a muovermi.
Finché lui non si lancia su di lei.Mi sento morire.
Non mi sento più il cuore in petto.
Come se si fosse rotto.
O qualcuno me lo avesse strappato via.Spazio autrice
Solo non uccidetemi.
(<33)
(non ho ricontrollato pk mi faceva male rileggere quello che avevo scritto)
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TᴜʀʙᴏJR /𝐶ℎ𝑟𝑖𝑠𝑡𝑖𝑎𝑛 𝑆𝑡𝑒𝑓𝑎𝑛𝑒𝑙𝑙𝑖/ ᵃᵐⁱᶜⁱ21/22
FanficI suoi occhi erano belli come il cielo. I capelli, riccioli scombinati, come nuvole setose, e le mani delicate come l'aria. La sua bocca era la pioggia, umida e intensa, che picchiettava sulla pelle facendo salire i brividi. La sua pelle era come la...