10. L'abito

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«Come sei carino! Questo è così bello! Che ne dici? Eh?»

Izuku rimase fermo immobile davanti allo specchio, era in piedi su un rialzo in legno mentre la madre di Katsuki alle sue spalle commentava l'abito da cerimonia che stava indossando. Perché si, a quanto pare si sarebbero sposati entro fine Settembre. Si sentiva in imbarazzo, la Signora Bakugou saltellava da una parte all'altra euforica e malediceva suo figlio per non essersi degnato di scegliere anche solo una singola camicia nei giorni scorsi. Midoriya spostò lo sguardo dal suo riflesso e si voltò verso la donna.

«Signora Bakugou...»
«Chiamami Mitsuki, non c'è bisogno di tutte queste formalità.» precisò lei facendogli l'occhiolino.

Aveva i capelli biondi come quelli di Katsuki, stesso colore e stessa tonalità, come gli occhi cremisi che però tendevano ad assottigliarsi nell'angolo esterno.

«Io...non so decidere. Mi dispiace così tanto, lei si sta prendendo cura di me come il Signor Bakugou e...»
«Non dire sciocchezze caro.» Mitsuki sorrise e portò le braccia sotto il seno inclinando il capo di lato «Effettivamente i completi neri non ti rendono giustizia.» cominciò a grattarsi il mento corrugando la fronte, e per un istante gli sembrò di vedere Katsuki «Ah! Ci sono!»

La Signora Bakugou si voltò con uno scatto e raggiunse l'esterno di quella piccola stanza privata, dove la commessa aspettava una risposta. La Boutique si estendeva lateralmente occupando lo spazio di ben quattro negozi. Era conosciuta in città, e solo grazie alla famiglia di Katsuki Midoriya poteva provare quegli abiti, essendo un Omega. Odio tutto questo. Sembro un idiota. Si diede un'altra occhiata allo specchio e strinse le labbra. Almeno io e lui non litighiamo più come prima... Potrebbe anche pia... Arrossì all'istante e si schiacciò le guance con le mani schiaffeggiandosi da solo.

«Ma che sto dicendo?!» gridò a se stesso con gli occhi verde smeraldo sgranati.

Il suo cuore aveva cominciato a battere un po' più forte, e percepiva una strana sensazione allo stomaco. Insomma, è ridicolo. Ho giurato che non mi sarei mai fatto toccare con un dito da lui, non è che adesso posso dire che mi piace. Perché non mi piace. Solo ci vado più d'accordo. Ed è una cosa buona, giusto? In quell'istante gli tornò in mente il profilo di Bakugou illuminato dai fuochi d'artificio, il modo in cui creavano piccole ombre sotto il suo naso, il modo in cui i suoi occhi cremisi diventavano più rossi durante le esplosioni, le sue labbra schiuse e carnose.

«Basta!»
«Uh?»

Izuku sobbalzò girandosi e quasi inciampò nei sui stessi piedi. Arrossì di nuovo appena vide la Signora Bakugou venirgli incontro seguita dalla commessa, che teneva tra le mani un abito ancora coperto. Si sentì un'idiota e cercò di dire qualcosa prima di fare la figura dello strambo, ma lei lo precedette.

«Non preoccuparti caro, non è così terribile passare quattro ore in una Boutique. Dopotutto stiamo scegliendo l'abito che ricorderai per tutta la vita, capisco che deve essere snervante.» commentò alzando leggermente le spalle «Ma questo credo sarà quello giusto.»
«E-eh...» Izuku si sentì sollevato di non dover dare giustificazioni, e si concentrò sulla commessa.
«Questo abito bianco perla sarà perfetto. Vedrai come brilleranno i tuoi occhioni verdi! Fidati di me, lascerai quell'idiota di mio figlio a bocca aperta.»

Possibile che Bakugou abbia preso parte del suo carattere proprio da lei...? Anche se con me si comporta bene in realtà. Izuku prese tra le braccia l'abito e venne lasciato da solo così da potersi cambiare. Ci impiegò diversi minuti dato che vi erano molti bottoni da agganciare e le maniche da sistemare, ma alla fine riuscì a vederne il risultato. Salì sopra il piedistallo e fissò il proprio riflesso nello specchio. Lo smoking bianco perla gli fasciava il corpo come una seconda pelle, i suoi occhi sembravano più verdi del normale e la camicia nero carbone dava il giusto contrasto abbinandosi però ai mocassini.

Bakudeku [Omegaverse] •Chained•Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora