[Due settimane dopo.]
«Come hai potuto? Ti rendi conto? Scordarti di dirmi una cosa del genere.»
Izuku si avvicinò allo specchio della loro camera da letto mentre con le mani cercava di sistemare la cravatta con scarsi risultati. Mitsuki aveva organizzato una cena con i genitori di Midoriya, e Bakugou si era dimenticato di avvisarlo in tempo. Sospirò chiudendo gli occhi quando per l'ennesima volta la stoffa gli scivolò dalle mani.
«Oi, non è così terribile. È una cena alla fine.» borbottò Katsuki raggiungendolo.
«Una cena? Non vedo mio padre da settimane, cosa dovrei fare?» domandò voltandosi di scatto.Il biondo lo guardò sbattendo le palpebre un paio di volte, poi lo raggiunse afferrando la cravatta e cominciando a fare il nodo. Mentre le sue dita si muovevano continuava a tenere gli occhi cremisi rivolti sul suo viso.
«Calmati. Mi dispiace, okay? Ma andrà bene, tuo padre non può alzare un dito su di te perché ci sono io, e anche mio padre non lo permetterebbe. Magari è l'occasione giusta per sistemare le cose.» ammise afferrando gli angoli del colletto della sua camicia e tirandoli un poco «Piccolo, non fare quella faccia.» si piegò prendendo tra l'indice e il pollice il suo mento «Nessuno ti farà più del male.»
«Non è per questo...» Izuku arrossì e spostò lo sguardo altrove «...non so come comportarmi. Sono i miei genitori dopotutto, vorrei almeno parlare con mia madre.»
«E lo farai.» Bakugou si sporse in avanti baciandolo dolcemente «Mia madre ha organizzato tutto questo proprio per sistemare le cose tra le nostre famiglie. Vedrai che andrà bene.»
Il verdognolo osservò i suoi occhi poi mise la fronte contro la sua chiudendo le palpebre «Lo spero.»Non sapeva se crederci sul serio, del resto da quando era diventato Omega suo padre non aveva fatto altro che trattarlo come un oggetto, un oggetto di cui doveva sbarazzarsi il prima possibile. Ogni volta che ripensava alle loro discussioni o agli schiaffi presi in pieno viso, il suo petto cominciava a bruciare fino a fargli male il cuore. Assomigliava più ad una sensazione, quel dolore profondo e invisibile che nessuno poteva vedere. Certo, Bakugou compensava la tristezza con il suo amore, e ora che stavano insieme la situazione non gli pesava più come nei mesi precedenti. Però non poteva cancellare quell'anno e mezzo vissuto tra giornate chiuso in casa, insulti e vergogna, solo perché non era nato come gli altri desideravano. Ho sempre pensato che non venire al mondo sarebbe stato meglio, eppure...
Spostò lo sguardo su Bakugou, si stava sistemando i capelli mentre con i piedi tentava di infilarsi le scarpe. Come ci sono arrivato dalla camera al portone di casa? Si grattò la nuca rendendosi conto che a volte perdeva la concezione del tempo quando rimaneva per troppo tempo nei suoi pensieri, e sospirò. Osservare il biondo lo aiutava a ricordare quanto anche lui in realtà meritasse una possibilità. Lo faceva sentire amato, lo faceva sentire apprezzato e in grado di conquistare l'intero universo. E questo era uno dei motivi per cui lo amava. Vorrei poterlo dire anche a voce, ma ogni volta mi blocco come un idiota.
«Che fai? Perché te ne stai lì impalato?» domandò Katsuki lanciandogli una occhiata.
Izuku arrossì e strinse le braccia al petto dondolando sui talloni. I suoi occhi smeraldo si soffermarono sul modo in cui i pantaloni gli fasciavano le gambe, mentre la camicia coperta in parte dalla giacca restava leggermente in tiro a causa dei muscoli.
«Scusa, stavo pensando.» prese le chiavi di casa dandogli le spalle, ma poi si voltò «Kacchan?»
«Mh?» l'altro rimase piegato senza guardarlo mentre con le dita allacciava le scarpe.
«Ecco, io...» deglutì e strinse il portachiavi così forte da conficcarselo nel palmo «...io ti...io ti trovo veramente bello vestito così.»
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Bakudeku [Omegaverse] •Chained•
Fanfic[AU]: "I Midoriya hanno sempre fatto parte delle alte sfere della società grazie ai loro capi famiglia, nati ogni volta con il gene degli Alpha. Questo cambia però, allo scattare della maggior età di Izuku Midoriya, quando viene riconosciuto dalla s...