18. Casa

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[Una settimana dopo.]

«E questo era l'ultimo. Abbiamo finito ragazzi!»

Izuku alzò la testa dal pavimento. Si trovava sdraiato lì con le gambe e le braccia aperte quasi il parquet potesse dargli sollievo. Aveva passato l'ultima settimana a traslocare nella casa comprata da Bakugou, e finalmente grazie all'aiuto di Kirishima e Denki potevano rilassarsi. Certo, gli scatoloni andavano sistemati insieme ai pochi mobili che ancora l'agenzia doveva portare, ma per lo meno la maggior parte delle cose ora si trovavano al loro posto.

Kirishima gli porse la mano ridacchiando, lo guardava dall'alto con una espressione divertita mentre i capelli rossicci gli ricadevano sulla fronte coprendogli una parte degli occhi. Izuku l'afferrò lasciandosi aiutare, appena fu in piedi mise i palmi sui fianchi.

«Dovresti venire anche tu in palestra, Midoriya.» disse.
«Non ascoltarlo. Questo qui cerca di accaparrarsi più clienti possibili con la solita scusa!» rispose Denki mettendo un braccio sulle spalle del verdognolo.
«Ah si? Se fossi più muscoloso allora potresti fermarmi.»
«Eh? Fermarti dal fare co-»

Kirishima si avvicinò poi prese Denki di peso mettendoselo sulla spalla quasi fosse un semplice sacco di patate. Izuku scoppiò a ridere guardandoli, e li seguì in salotto mentre il biondo scalciava urlando a Eijiro di rimetterlo per terra.

«A proposito, Bakugou?» domandò il rosso guardandosi intorno.
«Sta cucinando.» ammise Midoriya sorridendo «Ti serve qualcosa?»
«Mettimi giù gorilla che non sei altro!» borbottò Kaminari.
«Come vuoi.»

Kirishima lo gettò sul divano buttandolo all'indietro, così da farlo strillare per la paura. Gli altri due si misero a ridere mentre il biondo li fissava con sguardo assassino. Ad Izuku piacevano i momenti come quelli, in cui poteva divertirsi insieme a loro sentendosi parte del gruppo. All'inizio aveva avuto paura, ma ora neanche si preoccupava di quello che doveva dire o di come doveva comportarsi, riusciva ad essere naturale. Vorrei... Sospirò abbassando lo sguardo, di ricordi come quelli con Todoroki risalivano tutti a prima della scoperta del suo gene. Ora come ora, sembrava quasi impossibile immaginarsi in uno scenario simile insieme a lui. Dovrò risolvere la situazione prima o poi. Rivoglio il mio migliore amico e non ho intenzione di perderlo. Ma come faccio se ogni volta finiamo per litigare?

«Midoriya?»

Izuku sbatté le palpebre un paio di volte rendendosi conto che Kirishima lo stava fissando come in attesa di qualcosa.

«Uh. Eh?»
«Allora va bene se ceniamo qui?» domandò alzando un sopracciglio.
«C-certo!» sorrise in imbarazzo, non aveva sentito una mezza parola, troppo assorto nei suoi pensieri «Immagino che per Kacchan non sia un problema.»
Il rosso inclinò il capo di lato con uno strano sorrisetto sulle labbra «Kacchan?»

Izuku si bloccò, effettivamente i loro amici ancora non sapevano la verità. Erano rimasti al matrimonio di convenienza, quindi quel nomignolo troppo intimo doveva averlo sorpreso. Che faccio? Forse vuole dirglielo Bakugou?

«S-si! Cioè, Katsuki, intendo Katsuki ovviamente.» ammise con le guance in fiamme.
«Ovviamente.»

Kirishima marcò quella parola di proposito e Midoriya sentì la gola diventare secca. Gli frullarono in mente due opzioni: la prima che non gli piacesse poi così tanto e che quindi fingeva di sopportarlo, la seconda che lo stesse prendendo solo in giro. Non conosceva così bene Eijiro da poter scegliere quale fosse la più veritiera, e si ritrovò a fare un passo indietro. Dopotutto loro lo hanno visto soffrire a causa mia tutti questi anni. E se in realtà mi odiassero? Se parlano con me solo per non offendere Kacchan?

Bakudeku [Omegaverse] •Chained•Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora