2. Casa Bakugou

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«Quindi è per questo che ti sei chiuso in bagno? Andiamo, Midoriya. Hai detto che non è poi così male, no?»

La voce di Todoroki arrivò dall'altro lato del telefono mentre Izuku, rannicchiato sul pavimento nel lussuoso bagno di casa Bakugou, cercava il coraggio per tornare in salotto. Non sapeva neanche lui come suo padre l'avesse convinto ad incontrare i genitori di Katsuki, ma del resto, prima o poi sarebbe dovuto accadere comunque.

Spostò gli occhi verde smeraldo intorno a sé, la vasca infondo alla stanza bianca e lucida brillava sotto la fioca luce del lampadario in vetro, le mattonelle nere si intrecciavano creando uno strano effetto ottico vorticante, e così Izuku si concentrò sul lavandino a pochi passi da sé. Era di marmo, con i rubinetti in acciaio e un grande specchio decorato sui bordi.

«Midoriya? Ci sei? Stai bene?» chiese Todoroki, ora con un tono più preoccupato.

Shouto Todoroki era sempre stato il suo migliore amico, fin dall'infanzia. A causa però del suo nuovo gene da Omega, non poteva più incontrarlo fino al giorno delle nozze, e questo non lo aiutava ad affrontare la situazione nella quale si trovava. Aveva bisogno di lui.

«S-si. E poi quando ho detto che non è male? Katsuki mi dà sui nervi.» borbottò Izuku, innervosito più dal modo in cui la sua vita si stava svolgendo.

Non odiava il biondo, anzi, si era posto in modo da non sembrare cattivo al loro primo incontro. Eppure l'idea di sposarlo e di legarsi a lui per la vita senza nemmeno amarlo, lo spaventava a morte. Non bastava avere un bell'aspetto e del carisma, arrivare al suo cuore era difficile, soprattutto dopo il modo in cui aveva visto suo padre cambiare nei suoi confronti, solo a causa di un numero e delle scritte su una carta straccia. Come poteva fidarsi degli altri se il suo stesso padre si comportava così nei suoi confronti? Per fortuna ho Todoroki-kun.

«È un Alpha, dopotutto. Odio quello che ti sta succedendo, davvero. Anche perché devo stare a guardare senza poter...» Shouto sospirò facendo una breve pausa «...Midoriya. Andrà tutto bene, okay? Mi credi, no?»
«Vorrei farlo, ma tu non puoi capire come mi sento. Non te ne faccio una colpa, essendo un Beta.»
«Hai ragione, non sono un Omega e tanto meno un Alpha. Ma sono sicuro di conoscerti meglio di chiunque altro. Quindi ora fai un bel respiro, alzati, e vai dai tuoi genitori. Puoi chiamarmi stasera se vuoi, va bene?» disse con tono calmo.
«Ti odio quando mi dici cosa devo fare, sembri mia madre, lo sai?» Izuku lo prese in giro, e si ritrovò a sorridere «Ci sentiamo stasera allora, a più tardi Todoroki-kun.»
«A dopo, Midoriya.»

Concluse la chiamata appena sentì la voce di Todoroki pronunciare il suo nome, e si alzò in piedi infilando il cellulare in tasca. Prima di chiudersi in bagno aveva incontrato i genitori di Bakugou, presentandosi e cercando di fare conversazione. Il pranzo non era andato meglio, come se gli occhi di tutti fossero puntati su di sé, e solo una volta in salotto riuscì a rilassarsi leggermente. Appena venne toccato l'argomento matrimonio però, ebbe un irrefrenabile impulso nel voler scappare via, motivo per il quale si era nascosto nel bagno del primo piano. Già, breve storia triste di come sono finito qui dentro. Izuku si passò le mani sul viso facendo un profondo respiro, il cuore gli batteva un po' più forte del normale, ma cercò di non darci troppo peso. I Signori Bakugou non sembravano poi così male, nonostante incutessero un leggero timore. Forse per il colore degli occhi cremisi della madre di Katsuki, o forse per il tono pacato e la postura rigida del padre. Calmati. Scosse il capo, e con un piccolo gesto della mano aprì la porta uscendo fuori in corridoio.

La casa era suddivisa in due piani, su quello inferiore si trovava il salotto, la sala da pranzo, la cucina e lo studio del Signor Bakugou. Izuku nascose le braccia dietro la schiena camminando, le pareti color bordeaux sembravano volerlo inghiottire, così aumentò il passo ritrovandosi sulla soglia della porta che conduceva al salotto. Entrò dentro guardandosi intorno, la scala che portava al piano superiore deserta, il pavimento in mattonelle fece strisciare leggermente i suoi piedi e cercò di non scivolare. Una grande finestra illuminava il centro della stanza, dove si trovava un grande divano in pelle nero. Solo in quell'istante si accorse della figura di Katsuki, seduto di lato con le gambe incrociate e un palmo della mano sulla guancia. Aveva le cuffiette alle orecchie, quindi sicuramente stava ascoltando della musica. Ma dove sono tutti?

Bakudeku [Omegaverse] •Chained•Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora