6. Il morso

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I piedi sfioravano il cemento così velocemente da non toccarlo quasi del tutto, il tallone premeva verso il basso dando la spinta alla punta fino a far ricadere tutto lo sforzo sulle dita. Izuku sentiva i polpacci bruciare e pulsare, come i suoi polmoni che invano chiedevano sempre più ossigeno. Il cuore gli batteva forte nel petto mentre cercava di tenere gli occhi verdi aperti, le palpebre pizzicavano a causa del sudore che gli grondava dalla fronte fino al collo, sparendo nell'incavo rotondo della maglietta. Era scappato di casa, uscito di nascosto dalla sua finestra camminando sulle tegole rossicce fino a calarsi da una struttura in legno bianco su cui cresceva una vecchia pianta rampicante, scavalcando infine il lato del cancello più basso.

Voleva raggiungere Katsuki, dirgli la verità e convincerlo a morderlo prima del loro matrimonio combinato. Izuku sapeva che quella decisione poteva sembrare affrettata, che una volta inciso quel marchio indelebile con i denti sulla sua pelle il loro legame sarebbe stato impossibile da spezzare. Mio padre non l'avrà vinta...

Izuku aumentò ancora di più la velocità sulle gambe annaspando e gettando fuori non solo la rabbia, ma anche la frustrazione che teneva chiusa dentro di sé da quasi un anno. I Bakugou non abitavano molto lontano da casa sua, ma a piedi quel tragitto stava diventando senza fine. Non seppe quanto tempo ci mise, ma appena si ritrovò davanti l'alto cancello bianco perla quasi cadde a terra. Fermò di colpo i piedi creando una leggera polvere sul pietrisco, e appoggiò una mano al muro vicino il campanello. Gli sembrava di morire, senza la giusta dose di ossigeno e i muscoli che bruciavano come avvolti dalle fiamme. Se non fosse stato per la sua testardaggine, sarebbe caduto sul suolo in pochi secondi.

Posò un braccio sulla fronte quando cominciò a respirare con più calma, e si passò il bordo della maglietta sia sul viso che sul collo, cercando di rendersi presentabile. Perché lo sto facendo? Non dovrebbe importarmi di come mi vede... Scosse il capo spingendo la schiena contro il muro, poi spostò la mano per premere il bottone del campanello. In quell'istante il cancellò si aprì, prima ancora che lui potesse fare qualsiasi cosa, e alzò un sopracciglio confuso. Possibile che mi abbia visto arrivare?

Izuku superò quelle sbarre di ferro alte, e cominciò a camminare stringendo le braccia al petto. Le sue scarpe rosse risaltavano sui sassolini bianchi del vialetto illuminati dai raggi della luna. Più si avvicinava al portone più il suo stomaco si contorceva dall'ansia. Desiderava correre ancora, raggiungere il biondo e risolvere quella situazione il prima possibile, eppure non ci riusciva. A malapena muoveva i muscoli ormai indolenziti, la testa sembrava scoppiargli. Non era neanche sicuro di poter fare un vero e proprio discorso senza pensarci almeno due volte su ciò che voleva dire. Sospirò, e schiuse le labbra lasciando che l'aria della sera entrasse nei suoi polmoni, così da potersi calmare. Andrà tutto bene.

Izuku salì un paio di gradini in marmo ritrovandosi davanti al portone in legno di mogano, che si spalancò con uno strattone rivelando la figura muscolosa di Katsuki. I suoi capelli biondi erano illuminati dalla luce all'interno creando un'ombra sul terreno. A differenza di prima, indossava un pantalone della tuta e una maglia grigia con le maniche lunghe fino a sotto al gomito. Midoriya sbatté le palpebre un paio di volte, senza rendersene conto aveva cominciato a piangere mentre fissava l'espressione preoccupata di Katsuki. È preoccupato per...me?

«Ma che cazzo è successo?» fu la prima cosa che disse.
«Io...» Izuku barcollò leggermente in avanti e il biondo con uno scatto lo afferrò reggendolo dalle braccia.
«Vieni dentro, forza.»

Bakugou lo fece entrare, lo aiutò a togliersi le scarpe per poi raggiungere il salotto, dove si mise seduto sprofondando la schiena contro il divano. Si sentiva un idiota, un idiota debole e senza la giusta dose di forza da poter rimanere anche solo in piedi a parlare.

Bakudeku [Omegaverse] •Chained•Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora