14. Sentimenti

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«Io ti amo» ammise Katsuki «Ti amo, ti ho sempre amato.»

Il cuore di Izuku sprofondò per un secondo cominciando poi a battere all'impazzata, quella singola frase l'aveva sconvolto. Sentì i piedi piantarsi a terra mentre le gambe gli tremavano leggermente, stava accadendo l'impossibile. Per tutto il tempo si era domandato se Katsuki provasse qualcosa, se i suoi sentimenti potevano essere ricambiati, e la risposta si trovava proprio lì davanti a lui. Mi ama. Realizzò. Mi ha sempre amato. Quella precisazione finale lo fece tornare lucido e sbatté le palpebre un paio di volte vedendo gli occhi cremisi di Bakugou colmi di lacrime. Sta...piangendo?

«Capisco il tuo silenzio. Deve essere strano sentirsi dire una cosa del genere. Ma...» si passò le mani tra i capelli tirandoli un poco con le dita «...ti amo sul serio. Da sempre.»

Izuku rimase lì a guardarlo, incredulo. Il ragazzo che da settimane credeva di conoscere ora sembrava un totale sconosciuto.

«Che significa? Che significa da sempre?» domandò a bassa voce.
«Tu molto probabilmente non te lo ricordi.» una lacrima solcò la guancia di Katsuki «Ci siamo conosciuti all'asilo, abbiamo fatto anche un anno di elementari nella stessa scuola insieme, nonostante io fossi al secondo anno e tu al primo. Ma poi tu ti sei trasferito e io...» sospirò «Cazzo, cazzo. Ora sembrerò un pazzo. Noi non ci siamo più incontrati, ma mentre andavo alle medie ti ho visto. Fino alle superiori ti ho osservato da lontano con la consapevolezza che essendo entrambi Alpha non ci sarebbe mai potuto essere nulla tra di noi, nonostante io te lo avessi giurato.» Katsuki alzò il mignolo «Ricordi? Provaci...»

Midoriya sgranò gli occhi e fece inconsciamente un passo indietro. Non provava paura, ma quel discorso l'aveva sconvolto talmente tanto da lasciarlo incredulo. Quella promessa, sognata dopo il morso. Per tutto questo tempo... Strinse una mano sulla camicia e la tirò in avanti fino a far diventare le nocche bianche.

«Me lo ricordo. Io...vuoi dire che in tutti questi anni non hai più provato a parlarmi perché sapevi che non potevamo stare insieme?» domandò con voce tremante.
«Non volevo rovinarti la vita. Ma poi ho scoperto che sei un Omega, e quando mio padre mi ha proposto il matrimonio...è stato il destino.»

Izuku dovette appoggiarsi al muro dietro le sue spalle, troppo sotto shock per reggersi in piedi da solo. Schiacciò la schiena contro i mattoncini coprendosi il viso con le mani. Senza rendersene conto aveva cominciato a piangere anche lui.

«Per tutti questi anni mi hai osservato da lontano, hai represso i tuoi sentimenti solo per il mio bene. Com'è...com'è possibile?» domandò, più a se stesso che al biondo.
«Mi dispiace, probabilmente ti sembrerò uno stalker o qualcosa di simile.» rispose Katsuki, aveva fatto qualche passo in avanti senza però avvicinarsi troppo.
«Non capisco...perché non me lo hai mai detto? Perché hai fatto finta di non conoscermi il giorno in cui mi sono presentato nel tuo ufficio? Perché dirmi tutte queste bugie?»

Midoriya sentì una stretta al cuore, provava un misto di rabbia e gioia del tutto impossibile da spiegare a parole. Era contento di non essere l'unico ad amare tra i due, ma allo stesso tempo le bugie di Bakugou lo destabilizzavano. Il biondo non distolse mai lo sguardo, nonostante avesse il viso completamente bagnato dalle lacrime, nonostante le sue labbra tremassero e nonostante il tono di voce incrinato. Vederlo in quello stato rendeva ad Izuku ancora più difficile parlare della situazione. L'istinto di gettarsi tra le sue braccia si mescolava con la voglia di spingerlo via.

«Non volevo metterti fretta. Avevo paura di spaventarti raccontandoti una cosa simile, ecco perché ho aspettato. Ma dopo quello che mi hai detto a casa di Kaminari non sono più riuscito a trattenermi. Cazzo...sono un idiota.» Katsuki si mise una mano sul petto «Ho comunque rovinato tutto. Non importa se ora sei un Omega e che io sono il tuo Alpha. Quel giorno in macchina hai ammesso di non amarmi, quindi tutto questo non cambierà le cose.» si abbassò leggermente afferrandosi le ginocchia con le dita e puntando lo sguardo a terra, le lacrime cadevano dai suoi occhi  al cemento come piccole gocce di pioggia «Non pretendo nulla. Non l'ho fatto fino ad ora e non comincerò adesso. Ma mentire sul fatto che io ti voglio con tutto me stesso è troppo perfino per me.»

Bakudeku [Omegaverse] •Chained•Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora