Bakudeku [Omegaverse] •Chained•

26. Amore

Izuku si mise seduto sull'erba passando le dita tra i fili verdognoli, i raggi del sole sfumati di rosso a causa del tramonto si riflettevano sulla superficie del lago mentre lo ammirava con gli occhi sgranati. Bakugou l'aveva portato nello stesso posto del loro primo appuntamento, quello che lui considerava finto. Questa volta però, si erano seduti vicino la riva invece di osservare i giochi d'acqua da lontano. Midoriya voleva parlare con Katsuki per esprimere meglio i suoi sentimenti, quel ti amo uscito così non gli andava a genio. Doveva dirgli tante cose, doveva chiedergli scusa e dimostrargli il suo amore.

«Sei sicuro di stare bene?» il biondo si voltò nella sua direzione mettendo un braccio sul ginocchio.

Izuku arrossì spostando lo sguardo altrove, da quando si era svegliato ripensava sempre alla sera precedente. Il modo in cui Bakugou l'aveva fatto suo, le loro parole e i loro baci insieme alle carezze. Sentì il cuore battere un po' più veloce.

«Mi fa male il fondo schiena, ma sto bene.» ammise sorridendo.
«Stamattina non mi sembrava proprio così.» rispose l'altro ridacchiando.
«N-non è colpa mia se non riuscivo a camminare per bene!» borbottò nascondendo il viso con le mani «È stato imbarazzante.»
«Più imbarazzante del resto?»

Bakugou si sporse in avanti afferrandogli il mento con l'indice e il pollice, poi l'obbligò a guardarlo. I suoi occhi cremisi assunsero una tonalità simile a quella del sangue grazie al tramonto davanti a loro. Il cuore di Izuku perse un battito e strinse le labbra osservandolo. Il profilo del suo viso era illuminato dal leggero luccichio dato dalla superficie del lago.

«Mi dispiace per quello che è successo ieri con Todoroki.» disse ad un tratto, la sua mascella si strinse marcando i suoi lineamenti «Voglio dire, sono ancora incazzato perché ti ha baciato. Ma ho esagerato a picchiarlo in quel modo, ti ho fatto vedere un lato di me che volevo tu non vedessi mai.» lasciò cadere la mano mettendola accanto alla sua sull'erba «Non voglio riprendere il discorso, però...Odio pensare all'immagine che hai di me nella tua testa.»
«Kacchan.» intrecciò le loro dita e mise il capo sulla sua spalla «Chiunque si sarebbe arrabbiato vedendo una situazione simile. Ma io non ho quell'immagine nella testa, cioè, prima l'avevo ma adesso non più.» chiuse gli occhi «L'unica cosa che vedo ora è lo sguardo che mi hai rivolto ieri sera.»
«Huh?»

Midoriya sentì il cuore battere all'impazzata e alzò lo sguardo trovando Bakugou a fissarlo. Non sapeva bene come spiegarlo, ma il modo in cui lo aveva guardato mentre facevano l'amore gli dava una sensazione di calore nel petto, si sentiva amato. Era lo sguardo. Il suo sguardo.

«Kacchan...» si mise seduto per bene cercando di non focalizzarsi sul dolore al sedere «...io mi sono innamorato di te, mi sono innamorato della persona che credevo di detestare. Ti chiedo scusa per come mi sono comportato all'inizio, solo a pensarci mi sento in colpa.» ridacchiò leggermente arrossendo «Il punto è che tu mi hai ridato una vita. Quando ho scoperto di essere un Omega tutto è cambiato per me, mio padre mi trattava come uno scarto e non vedeva l'ora di sbarazzarsi di me. C'erano certe giornate in cui pensavo addirittura di finirla, perché vivere una vita in quello stato non era vivere per me.» abbassò lo sguardo e i suoi occhi si velarono di lacrime «Ma poi sei arrivato tu, mi hai fatto capire che potevo vivere la vita che desideravo, che meritavo, anzi, che merito la felicità. Appena ho scoperto del matrimonio combinato la prima cosa a cui ho pensato sono state delle catene. Si, mi sentivo incatenato, intrappolato, bloccato in una situazione che non potevo gestire.» lasciò andare la sua mano e mise i palmi sul suo viso mentre una lacrima gli rigò la guancia «Tu mi hai aiutato a distruggere quelle catene, mi hai liberato da me stesso, mi hai mostrato che la vita è più di uno stupido gene o di una società basata sulla legge del più forte. Tu sei il mio Alpha, Kacchan. Sei il mio ragazzo, ma più di ogni altra cosa sei la persona con cui voglio passare la mia vita.» gli sorrise nonostante le labbra che tremavano «Tu mi hai dato la possibilità di vivere, e questo vale più di qualsiasi altra cosa.»