San Valentino.

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14 febbraio 2023

Matteo's pov

Separati in casa, ecco cosa sembriamo da ieri pomeriggio. Ebbene sì, non ci rivolgiamo una parola da esattamente 22 ore e 18 minuti, prendetemi per pazzo ma ho contato le ore, non ci è mai capitato di non rivolgerci nemmeno un saluto. Perlomeno io ci provo ad intavolare una conversazione, ma è come parlare con il muro: non un sorriso, non una parola, non un saluto, niente di niente e la cosa mi da parecchio fastidio.

Oggi sarebbe anche San Valentino, ma cosa posso fare se non ci diciamo una parola? L'unica cosa sarebbe chiedere l'aiuto di Anna, Flavia e Camilla.

E così sto facendo. Asia è in università quindi non potrebbe sospettare di niente. Io gliel'ho detto centomila volte di seguire i corsi da casa, visto che ne ha la possibilità, ma è tutto inutile "finché riesco, ci vado" dice sempre.

Anna e Flavia tra poco saranno qui mentre Camilla è a lavoro e non potrà venire.

Proprio quando stavo iniziando a pensare di darmela a gambe e non farmi trovare in casa, le due dirette interessate suonano il campanello, così, sbuffando vado ad aprire.

<<Sappiamo già cos'è successo, facci entrare>> esordisce la bionda appena apro la porta e mi vede. Mi scosto dall'entrata e faccio passare entrambe.

<<Accomodatevi pure>> faccio segno di potersi sedere dove vogliono e mi accascio anche io sul divano.

<<Che hai intenzione di fare, Matteo?>> mi chiede Anna dopo che ha ascoltato la mia versione dei fatti, identica a quella di Asia <<Tutti e due avete torto, tu un po' di più, e uno dei due prima o poi cede. Cosa vuoi fare? Ci scommetto quello che vuoi che non ci hai chiamate solo per parlare>>

<<Infatti non vi ho chiamate solo per parlare, ho bisogno di un consiglio. Non so veramente cosa fare, non dice mai una parola e non mi guarda nemmeno. Voi cosa fareste se foste al mio posto?>>

Flavia si illumina come una lampadina e salta in piedi <<Una lettera!>> esclama <<Le parole vengono meglio su carta che a voce, no? Lo sai che adora questo tipo di cose e in più ti aiutiamo noi>>

<<La brasiliana ha ragione!>> esclama a sua volta Anna battendole il cinque.

<<E lettera sia>> accenno un sorriso e insieme alle ragazze inizio a scrivere quello che si rivelerà essere la svolta decisiva, o andrà meglio o finirà tutto, so solo per certo che così non può continuare.

Asia's pov

momento consigliato per la canzone

Sembriamo due separati in casa, non ci siamo ancora rivolti una parola da quando abbiamo discusso, o perlomeno io non l'ho fatto, lui ci ha provato, eccome se l'ha fatto ma non ha ottenuto niente se non qualche occhiataccia o faccia ricca di disgusto.

Mentre aspetto che Anna venga a prendermi in università, mi infilo le cuffiette e mi perdo nell'ascoltare qualche canzone nostalgica, cosa che peggiora solo il mio malessere generale.

Quando la mia amica arriva, cerca di tirarmi su il morale e ammetto che un po' c'è riuscita infatti quando infilo la chiave nella toppa della porta, entro e non vedo Matteo, un po' di tranquillità si fa spazio dentro di me.

Decido di farmi un bagno per rilassarmi al cento per cento e dopo qualche minuto che sono dentro la vasca, sento la porta dell'ingresso aprirsi. <<È arrivato>> sussurro appena.

Anche la porta del bagno si apre rivelando un Matteo tutto sudato, appena tornato da allenamento. Cerco di coprirmi il più possibile con la schiuma, anche se non so il motivo, insomma, mi ha già vista un bel po' di volte. <<Scusa, esco subito, lascio solo i vestiti>> balbetta appena.

<<T-tranquillo>>

Quando sta per uscire dal bagno, si ferma sulla soglia della porta e si gira nuovamente verso di me, sospira e si lascia andare <<Asia, io non ce la faccio più. Non ce la faccio a vederti girare per casa e non poterti parlare o sfiorare. Ti prego, se non mi vuoi parlare, puoi almeno leggere questa? Poi vedi tu, se ne vuoi parlare sono in salotto anche se mi dovrei fare una doccia>>

Mi porge una bustina lilla contenente un foglio ben piegato e stavolta se ne va veramente.

Mi soffermo prima sulla sua grafia curata, poi controllo la lunghezza del testo ed infine vado al sodo leggendo.

"Ciao amore mio, è così difficile scrivere, in questo sei brava tu, non io (come in molte altre cose). Bene... sinceramente non so cosa dire.
Sono stato uno stronzo e me ne rendo completamente conto, tutto quello che ti ho detto ieri pomeriggio è stato frutto di una momentanea rabbia perché pensavo non avessi capito il mio punto di vista e non mi ero accorto di essere stato io l'egoista.
Ho deciso di usare per una seconda volta il cuore e non pensare alle conseguenze, scrivendoti tutto questo ed esternandoti per l'ennesima volta, in questo anno e poco più, i miei sentimenti.
Penso tu ormai sappia ciò che provo ma non è mai abbastanza e voglio farlo citando qualche verso di "Perfetta così":

Non ti ho cercata mai
Inaspettata ma
Tu sei per me
Lo spazio che nel tempo
Non mi ha fatto sentire solo;

E sorridi
Perché quando lo fai tu mi uccidi
I tuoi occhi il tuo corpo i vestiti
Quelli miei che indossavi
Così con te avevi una parte di me;

Oh, nei tuoi difetti
Nelle imperfezioni
Baby giuro che tu sei perfetta così.

Non pensi anche tu che sia riferita a noi? Beh, io è dalla prima volta che l'ho sentita che lo penso, sembriamo proprio noi.
Beh, ora direi che devo andare perché il mister mi aspetta e, se non vogliamo essere spediti a Madrid, mi devo dare da fare.
Ricorda sempre che ti amo e ti amerò per ancora troppo tempo.
per sempre tuo, Teo."

Un singhiozzo mi sfugge dalle labbra, la gravidanza mi ha fatta diventare troppo sensibile, e mi ritrovo a fare appello a tutte le mie forze per non esplodere in un pianto isterico.

Prima di crollare seriamente, esco dalla vasca, e dopo essermi asciugata e vestita, vado in salotto dove lo trovo mezzo addormentato sul divano.

Mi siedo sul bordo e gli accarezzo appena la nuca facendolo sussultare <<Vatti a lavare e poi parliamo>> gli comunico. Matteo annuisce e scompare nella zona notte dell'appartamento.

<<Eccomi>> sussurra flebilmente sistemandosi per bene la sua solita maglia oversize.

Continuando a non dire una parola, mi avvicino lentamente alla sua figura e prima appoggio una mano sul suo ginocchio per poi far scivolare l'altra dal fianco al collo. I nostri sguardi vagano dagli occhi alle labbra dell'altro e sembra di rivivere il nostro primo bacio. I nasi piano piano si avvicinano e i respiri iniziano a fondersi, le labbra si scontrano. Apro istintivamente gli occhi e lo vedo sorridere, lo si vede da come tiene chiusi gli occhi. Li richiudo e mi godo questo stupendo contatto. Le mie mani si spostano e si vanno ad allacciare dietro il suo collo mentre le sue si posizionano sui miei fianchi stringendoli appena. Ci stacchiamo e la sensazione è colme quella di tornare a respirare dopo una lunga apnea.

<<Quindi? È tutto sistemato?>> chiede farfugliando appena e continuando a sorridere.

<<Mh, direi di no>> mi fiondo letteralmente di nuovo sulle sue labbra e le nostre bocche iniziano una danza tutta loro.

<<T-I A-M-O>> ogni lettera viene scandita allo schiocco di un bacio, sono tornata a sentirmi bene.

zona autrice

ciao a tutti! avete appena letto il terzultimo capitolo e devo ammettere che è stato parecchio complesso scriverlo e non sono nemmeno soddisfattissima del risultato, ma va bene così.

ebbene sì, mancano gli ultimi due capitoli della storia di asia e matteo, già mi mancano😢

detto questo vi ringrazio per le 16k letture e vi ricordo di lasciare una stellina e un commento💜

12:32p.m. || a Matteo Pessina storyDove le storie prendono vita. Scoprilo ora