Nico, finalmente si sentiva respirare un po', senza le raccomandazioni di sua madre.
Francesca e Silvia avevano fatto di tutto, usando come scusa la festa, per farle cambiare idea e farlo dormire da Gennaro.Quando si sveglia, Gennaro ancora dorme sul divano, col joystick in mano.
Avevano dormito sul divano alla fine e pensa che sua madre non lo permetterebbe mai questo.
La madre di Gennaro, fa il suo ingresso con in mano un vassoio pieno di biscotti e latte caldo.
- buongiorno - posa il vassoio sul tavolinetto in vetro, andando a togliere il joystick al figlio. - hai fame? Ti ho portato dei biscotti - domanda, mentre cambia posizione a Gennaro, lasciandolo dormire.
La mamma di Gennaro, ai suoi occhi, era tutto quello che sua madre non era. Lasciava Gennaro libero, di correre anche nei posti più brutti, di giocare a calcio sul fango, mentre sua madre, lo avrebbe sgridato.
Invece, Carmela, coccolava sempre di più ogni volta, Gennaro, quando tornava a casa.
- sai - comincia, parlando piano e lasciando il figlio dormire ancora.
- sono davvero contenta che Gennarino abbia un amico come te, sei davvero educato - gli porge un biscotto, che Nico accetta, sorridendo.
- scommetto che tua madre non sa di chi è figlio, mh?- gli sorride premurosa e Nico, manda giù gli ultimi resti del biscotto.
- credo proprio di no.. - mormora, senza svegliare Gennaro. - ma a me non importa- fa spallucce, prendendo un'altro biscotto, sotto gli occhi felici di Carmela.Trovava davvero quel bambino, perfetto per Gennaro e per quello che aveva in mente Edoardo per il futuro di suo figlio.
Improvvisamente il campanello suona, facendo lamentare Gennaro, che cambia posizione, dando le spalle.
Carmela si alza, andando ad aprire e Nico subito capisce, che è successo qualcosa.
Lo stesso uomo, che l'altra volta, si era presentato sotto casa sua, adesso stava lì.
Alla sua vista, guarda subito Carmela, nascondendo le mani. Prima che Nico possa scorgere meglio, il suo volto, lui sparisce in cucina insieme a Carmela, che gli sorride un ultima volta, chiudendo la porta scorrevole con un forte tonfo.Nico rimane lì a guardare, come se lui si fosse voltato, fino a quando Gennaro non lo fa voltare, in preda alle risate.
- cre?!- urla, sobbalzando per il forte tonfo, svegliandosi.
- t sì scetat?- Nico gli porge un biscotto che Gennaro subito addenta, con i capelli ancora scompigliati.
- mammà?- gli domanda, con un cenno del capo e Nico gli indica la cucina.Gennaro si alza in piedi, andando verso la porta, ma quando fa per aprirla, si rende conto che è chiusa a chiave.
- Gennà, mó veng - urla sua madre - penz a fà colazion - continua, con la voce in preda al panico. Nico riesce a percepirlo, stranamente.
- papà?!- domanda a sua volta Gennaro.
- è uscito presto! Mó viene!-
Nico non capisce cosa stia succedendo lì, sente solo rumori di forbici, piccoli gemiti di dolore trattenuti e basta. Così poco eppure così tanto, per un Ricci come lui.Volta la testa verso le numerose foto in salotto, già viste di sfuggita ieri sera, al buio. Guarda tutte le foto di Gennaro da piccolo, suo padre e sua madre da giovani, suo padre e sua madre durante il giorno del matrimonio. Poi si ferma a guardare l'ultima foto, quasi messa all'angolo: riconosce subito il padre di Gennaro, che abbraccia un'altro ragazzo, con un taglio sul sopracciglio e una riga a separare i capelli, scuri.
Ricorda di aver già visto, questo ragazzo, che porta al collo un rosario e ha quest'aria da cattiva persona.In una foto di sua madre, pensa subito, ricordando quel volto, fra le cose conservate, che lei non guardava neanche.
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Na vot Ancor / Sequel
Fanfiction- E quann stong for m manc semp e chiu' O saj t vogj ben abbraccm na vot ancor - - Rocco Hunt