" Ciro "

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Continua a fumare, affacciato alla finestra.
Ogni cosa che focalizza nei suoi occhi, prende la forma di Nico.
Dio, chiunque capirebbe che è suo figlio. E non poteva accettare che lei, gliel'avesse nascosto, senza neanche provare a cercarlo.
Ma la conosce: troppo orgogliosa, quando qualcuno decide di non viverla più.
Ma qui non si parla più di una storia, di un capriccio, qui c'è di mezzo tutto quello che Ciro ha sempre desiderato: non poteva lasciare che le cose andassero così.

Fa un tiro più lungo e ripensa a quei pozzi profondi. Aveva sempre odiato i suoi occhi, per essere così neri, eppure in Nico, li trovava bellissimi. Voleva rivederlo, anche a costo di andare contro sua madre. Che poi, che strano effetto, pensare che l'unica donna che ha amato, ha proprio un figlio suo, dopo che ha deciso di lasciarla.
Deve parlare con lei.
Getta la sigaretta via la sigaretta, prendendo le chiavi del suo jeep, per andare di nuovo al lavoro da lei.

Quando raggiunge il bar, per sua sfortuna, Lisa ancora non ha terminato il suo turno. Così parcheggia, decidendo di entrare come cliente.
Quando fa il suo ingresso, il sorriso di Lisa sparisce, mentre i suoi gesti piano, si fermano.
Assume quell'espressione arrabbiata, quando si siede sullo sgabello, poggiando i gomiti. Si guardano per pochi secondi, ma poi Ciro, focalizza la figura accanto a lei: un ragazzo dai capelli ricci, completamente ridicoli, le sta accanto, guardando Ciro dalla testa ai piedi.
Chi cazzo è questo?
- t serv coccos?- domanda Ciro, alzando un sopracciglio.
- no, a lei? Cosa posso farle?- continua a guardarlo negli occhi, percependo la paura: e fai bene scemo, pensa, hai accanto la mamma di mio figlio.
- un caffè - ordina, ritornando con gli occhi su di Lisa.
Lei continua a non guardarlo, mentre si volta a sistemare i vari bicchieri, ritornando poi di fronte a lui, continuando.
Deve ammetterlo, è sempre la più bella che abbia mai visto. Passa lo sguardo sul suo corpo, soffermandosi sui suoi fianchi coperti dal grembiule nero e dai jeans stretti.
Il ragazzo di prima gli porge il caffè, insieme al bicchiere d'acqua.
- prego - pronuncia, continuando a guardarlo dalla testa ai piedi.
Ciro lo guarda, sorridendo ironico, iniziando a bere il suo bicchiere d'acqua.
- Lisa se vuoi fare una pausa, ci penso io qui - si fa avanti lo scemo, avvicinandosi fin troppo, per i gusti di Ciro.
Li guarda alzando solo gli occhi, mentre lascia il bicchiere sul bancone.
Lisa lascia lo strofinaccio nelle mani di quel ragazzo, abbandonando il bancone.
La segue con lo sguardo, e dopo aver lasciato una moneta, le corre dietro. Ancora una volta.
- sei incredibile, davvero - mormora lei, cercando di accendersi una sigaretta, nervosa. Ma la sua accendino, non collabora.
Gli porge l'accendino, già acceso e lei con un gesto, gli scansa il braccio. 
- che diavolo vuoi?- continua, guardandosi attorno - qui ci lavoro, stronzo!- parla piano.
Ciro provvede a farle compagnia, accendendo una sigaretta.
- o' sacc - fa un tiro lungo - e tu nun alluccà, allora - ride, ironico, sputando il fumo fra le parole.
Guarda Lisa, che batte il piede sinistro, velocemente, in preda al nervosismo.
È pur sempre un sentimento, la rabbia.
E questo Ciro, lo sa bene.
- o'saij pecchè só ca - senza neanche sapere il perché, si avvicina a lei, con la sigaretta stretta fra le dita.
- scordatelo Ciro - adesso può guardare di nuovo, da vicino i suoi occhi, e ne rimane quasi imbambolato. Come ogni volta che fissava il suo volto. Se solo avesse immaginato, quanto le era mancata.
- vogl sul sta cu iss, qual'è o'problem tuoj?- cerca di mantenere il tono calmo, scrutando il suo viso.
- spari ancora alla gente, Ciro. - parla lei a bassa voce - non voglio questo per Nico. -
- chi pens? Ca só scem?- assume un'espressione fra il deluso e arrabbiato.
- nun teng cchiu diciott'anni - continua, sperando di convincerla con le buone.
- forse no, ma conosco quelle sporche regole che vi portate dietro. - getta la sigaretta, avvicinandosi di più a lui, con uno sguardo triste.- Dimentichi che le abbiamo vissute sulla nostra pelle, Ciro. Lo vuoi far passare a tuo figlio?- parla piano, per non farsi sentire. Ma Ciro impazzisce quando la sente così vicino, che può sentire il suo respiro addosso.
- t'o prumett, o teng luntan e sti cos - promette lui, facendola ridere.
Fa per andarsene, ma la blocca dal polso subito.
- sto lavorando, Ciro - alza di poco il tono, cercando di liberarsi.
- se è verament chill o'problem, te lo prometto Lisa - la guarda negli occhi, sperando che possa fidarsi, ancora una volta.
- ho smesso di credere alle tue promesse da un bel pò - aumenta la forza, trascinandola a lui.
- Lì, nun a fà sta strunzat. O'saij quant è fondamentale un padre -

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