" Blitz"

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                             FlashBack Lisa

- Lisa no!- Rosa la ferma, mettendosi come una croce davanti alla porta. - non puoi andarci - continua con un tono serio.
- Rosa, lasciami passare! Non so se lo rivedrò!- prova a smuovere Rosa, ma da l'innesco a quest'ultima: la blocca, stringendola per le braccia, mentre cerca di raggiungere la porta.
- Lisa, no!- urla esasperata - addà capì quann si e quann no!- la spinge all'angolo della stanza e Lisa stringe i pugni, col petto che si abbassa e si alza in modo faticoso, facendole mancare l'aria.
- non capisci?! rischia la galera!- urla ancora, andando di nuovo verso la porta, ma Rosa la ferma ancora.
- Ciro sap chill ca fà - le dice, ma di più sembra che voglia ricordarglielo. - Fratm nun m perdon se t facc ascì propr mó ca sap ca arriverann e' guard - ammette, sedendosi per terra.

Ciro, appena aveva ricevuto la chiamata da amici di famiglia, che sarebbero arrivati anche da lui i carabinieri, aveva chiuso Rosa e Lisa in cantina. Ricorda le parole che ha appena detto Rosa, pronunciate da lui e sanno di pura verità.
Con l'ansia che le divora lo stomaco, imita Rosa, portando le ginocchia al petto. le due si guardano, prima che Rosa le sorrida.
- scusa se ti ho fatto male - si scusa Rosa.
- no, ma figurati.. scusa anche me, a volte non mi metto nei vostri panni -
- t'abbastn e'tuoij, Lì - le sorride premurosa.
- e poi, non è sbagliato ciò che diventi per mio fratello- le rivela, abbracciandosi le gambe strette al petto, coperti dai pantaloni neri. - agli occhi degli altri tu sei stata creata per lui. - ammette, abbassando lo sguardo. - anche se dovesse andare in galera - Lisa si sente morire a quelle parole, mentre ripensa al fatto che potrebbe davvero succedere e accoglie la sua paura.
- pensi che possa succedere? Tuo padre lo eviterebbe - ammette sicura che Don Salvatore avrebbe stretto la mano a qualcuno di importante, che avrebbe subito chiuso un'occhio sui reati di Ciro, da lui stesso comandati.
Rosa ride, spegnendo l'ultima speranza che la tiene in vita, chiusa in questa umida cantina.
- patm risolv chill ca può risolvere - la guarda, cercando di non sembrare dura, quando la vede spegnersi lentamente - a galera nun ne fa part. è chill ca te fa omm pè lui - conclude, facendo distogliere per un secondo lo sguardo di Lisa.
- Lì - la richiama, costringendola a guardarla e come sospettava, trova le lacrime scorrere sul suo viso, libere come ogni sua emozione.
Da sempre Rosa aveva pensato che Ciro e Lisa sono così simili su questa cosa: si tengono tutto dentro e poi esplodono, ma da quando erano mano nella mano, le sembrava che fossero uno la calma dell'altro.
Si avvicina, stringendole la mano.
- tu nun sì sol se dovesse succedere coccos a fratm - le dice, stringendo la presa. Lisa si sporge in avanti e si stringono in un abbraccio. una sembra consolare l'altra, nella paura di perdere qualcuno di importante, insostituibile nonostante i difetti.
Ma il tonfo della realtà, le fa sussultare quando Pietro dal piano superiore, inizia a sbraitare contro qualcuno e dei rumori si fanno spazio, come se stessero mettendo tutto a soqquadro.
- sono loro - pronuncia Rosa a bassa voce, come se fosse abituata - mó fa silenz Lì -
Lisa fa come le dice Rosa e si tappa la bocca, mentre ogni rumore sembra aumentare il suo peso sullo stomaco. guarda di scatto Rosa quando sente uno dei carabinieri nominare Ciro.
Rosa le mima ancora di fare silenzio e attizza le orecchie. In un attimo la voce di Pietro a seguire, che controbbatte urlando " c vogln e' prov!"
Una scarica la colpisce come un lampo, guarda Rosa, prima di dirle - scusami Ró - si alza velocemente, correndo verso la porta.
- Lisa, no!- urla Rosa alle sue spalle, ma lei riesce ad aprire la porta e ad uscire fuori. Risale fuori dal pavimento, sotto gli occhi attoniti di tutti.
Il salotto sembra essere stato appena rapinato, ma appena alza gli occhi, dimentica di non inciampare fra i mille mobili. Ciro sta in mezzo ad altri due carabinieri, con le mani dietro la schiena tenute ferme dai due.
- Ciro!- lo raggiunge velocemente e lo abbraccia, stringendo le braccia attorno al suo collo. Nasconde il viso sul suo collo, come unico contatto a lui possibile.
- sta tranquillo, è tutto apposto - cerca di rassicurarlo, quando scioglie l'abbraccio e gli afferra il volto fra le mani, ma lo sguardo di Ciro sembra essere spento e freddo.
Il carabiniere alle sue spalle si fa avanti, guadagnandosi l'attenzione di Ciro.
- e lei da dove sbuca signorina?- domanda, costringendola a voltarsi con le braccia ancora sulle spalle.
- mi dia i suoi nominativi - il primo dei tre, si avvicina afferrandola per il braccio per spostarla da Ciro, scatenando l'ira di Ciro.
- toccl ancor e te n facc pentì - lo minaccia e si libera dalla presa dei due carabinieri, guardando male la guardia che ha toccato Lisa.
- lei non è in grado di minacciare Ricci - Lisa teme che la provocazione, possa peggiorare la situazione. Infatti Ciro si avvicina subito al volto della guardia, scatenando subito gli altri. lo afferrano dalle braccia mentre il carabiniere ride, divertito.
- quindi signorina?- domanda ancora, mentre Ciro viene di nuovo immobilizzato e guarda Lisa.
Gli sta letteralmente parlando con gli occhi, mentre il carabiniere aspetta che lei parli.
Ma come per magia tutto attorno a lei sembrava sparito, come se ai suoi occhi non avesse importanza niente, oltre che gli occhi di Ciro. Si guardavano, come a dirsi che sarebbe stata dura stare lontani.
- d'accordo, portiamoli entrambi in caserma - asserisce infine, mettendo via il suo libretto.

Lisa aspira il fumo, mandando giù il groppo alla gola che gli si è formato in un'istante. era convinta di aver digerito quel ricordo, ma in fondo pensa solo di averlo rimosso, scacciandolo come si fa con i brutti sogni.
Ma i brutti sogni rimangono sogni, paure momentanee. la realtà è ben diversa, le cicatrici non vanno via, neanche quando pensi di esserti svegliata.

Na vot Ancor / Sequel Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora