Come promesso, Nico di prima mattina era già pronto a tornare a casa, nonostante volesse passare del tempo con lui. Si sentiva ferito a non aver mai saputo la verità, ma aveva sempre invidiato in silenzio, tutti i suoi compagni che a volte, sfrecciavano sui motorini con i propri padri. Magari con lo stesso taglio di capelli e lo stesso modo di vestire.
Adesso anche lui sapeva di averne uno e voleva viverselo, come altrettanto Ciro desiderava.
Quest'ultimo aveva trovato questa situazione, quasi come un'abitudine a cui potrebbe abituarsi, senza problemi.Avevano fatto colazione o per lo meno, Ciro era andato a comprarla, scusandosi per il fatto che non avesse latte, appena Nico gliel'aveva chiesto.
- è solo n'abitudin - continua a mangiare il suo croissant, trovandolo veramente buono.
- o' latt?- domanda Ciro, seduto a capotavola, accanto a lui.
Nico annuisce con la bocca piena e in poco tempo, lo manda giù tutto.
- beh, almeno só sicur ca t'e piaciut - gli sorride e si chiude la zip della felpa, guardandolo con i suoi occhioni neri.
- cre?- gli sembra di potergli leggere dentro, come con Lisa.
- perché mamma ti odia?- Ciro spalanca gli occhi, a quella domanda, spiazzato.
- è na parol gross, nun crir?- gli domanda, mentre lui scende dalla sedia, parandosi davanti a lui, costringendolo a cambiare posizione.
- ha una foto con te conservata in un cassetto che non apre mai - lo guarda, per fargli capire che ha capito.
- nun sò riuscit a renderla felice, Ní.. fors pè chest mi odia - gli spiega, facendo un mezzo sorriso.
- sono sicuro che ti ama ancora - dice con semplicità, facendo spallucce - le femmine sono fatte così: me lo dice sempre Gennaro, ti dicono di odiarti ma in realtà gli piaci - conclude con un'occhiolino, annunciando di star andando in bagno e Ciro si passa una mano sul volto, sorridendo da solo, come un pazzo. Ma è questa felicità che sente nel cuore, a farlo sorridere. È Nico che gira per casa sua.
Tutto improvvisamente perde valore. valore, che risulta essere niente, in confronto a quello che sente per Nico.Quando esce, a malincuore lo riaccompagna, mantenendo la promessa a Lisa.
Lo accompagna come l'ultima volta fino alla porta e mentre aspettano qualcuno che apra, Nico preme la schiena contro lo stomaco di Ciro, che automaticamente posa una mano sulla sua spalla, stringendolo a sé.
-ci vediamo di nuovo, vero?- domanda, alzando il volto verso il suo.
- cert.. tutt e vot ca tien gien - gli pizzica la guancia e lo rassicura, quando Nico sorride.
La porta si apre, rivelando una ragazza mora, che subito stringe Nico fra le braccia.
- Peste!- lo chiama, lasciando cadere lacrime di gioia
- c t sí mis n'cap?- lo rimprovera ridendo, ma poi Ciro, ricomponendosi.
- grazie - pronuncia dice, stringendo Nico.
- arò sta Lisa?- domanda subito Ciro.
- è dovuta andare a lavoro, Massimo l'ha contattata subito -
- entra allora!- esordisce Nico, facendo guardare i due.
- pazziamm ca play!- continua, afferrando la mano di Ciro per trascinarlo dentro.
Silvia lascia entrare Ciro, andando verso la cucina.
- caffè?- domanda sull'uscio, mentre Nico e Ciro si sistemano sul divano. Ciro annuisce, dando poi tutta la sua attenzione a casa di Lisa: di quella sera non ricorda niente, se non le pareti di questo appartamento. Trattiene mezza risata, mentre le parole di suo figlio gli risuonano in testa: ha ragione, questa fotocopia sua, con la parte migliore di Lisa. Doveva soltanto farle ricordare, ancora una volta, senza le maniere forti, cosa sono loro due insieme.
- è pront - annuncia Silvia, sparendo in cucina.
- mò veng - avvisa Ciro, andando anche lui in cucina.
Silvia gli porge la tazzina col caffè, con la sigaretta già stretta fra le dita. Certo che la conosce e lei conosce lui: Milos.
- è o'ver ca Nico sap tutt cos?- spezza il silenzio la mora, facendolo annuire. Ciro ne approfitta per una sigaretta, prima di tornare da Nico.
- pover criatur.. comm l'ha pigliat?-
- anzi bon - mormoro - o' sacc ca Lisa tenev tutt e'ragion -
- l'hai rapita per riconquistarla, non conosci la galanteria?-
- t l'ha ritt, quindi - mormora Ciro, scacciando via quel ricordo.
- Ciro, agg vist Lisa ca panz. C t crir, ca nun sapev na cos accussí -
- è stat nu sbagl chill, nun er ij -
- ma l'hai fatto e hai fatt na strunzat a lassà aropp tutt chill ca è success cu Mimmo - continua Silvia, mantenendo sempre il tono calmo, davanti a chi comandava Secondigliano.
- nun m sierv tu pè sapè st cos.- sputa innervosito, guardando fuori dalla finestra.
- In qualche strano modo, lei ancora ti ama secondo me - ecco la seconda persona, che glielo dice. - servono solo le mosse giuste con Lisa e tu sai bene quali sono -
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Na vot Ancor / Sequel
Fanfiction- E quann stong for m manc semp e chiu' O saj t vogj ben abbraccm na vot ancor - - Rocco Hunt