" Arò staij?"

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La festa andava avanti da ore e nonostante tutti i suoi amici e non, si dimenassero ubriachi, sotto le note di Lele Blade e il suo rap così trascinante, lei non riusciva proprio a lasciarsi andare.
Francesca l'aveva trascinata un paio di volte in pista, nel locale che Silvia aveva affittato, ricordandole che era la prima volta che Nico non fosse con loro.
Da quando ha saputo che ha conosciuto Ciro, la sensazione che Nico, potrebbe chiederle qualcosa, in qualsiasi momento, non la abbandona.
Al contrario dell'alcol, che invece, già aumentava in lei, il coraggio, che da sobria, sembrava nascondersi.

Mentre l'impazienza le faceva tremare le braccia e le mani, pensava che non poteva lasciargliela passare. Come può essersi avvicinato a lui senza pensare alle conseguenze? Come sempre, continua ad essere egoista.
Apre la sua piccola borsa, tirando fuori il telefono e dopo averlo sbloccato, apre la rubrica fino ad arrivare al suo numero. Sempre stato fra gli altri, ma sempre ignorato da quando ha deciso di lasciarla sola, di nuovo. Lo guarda, mentre il pollice brama di premere quel nome. Non ci pensa più di tanto e preme il tasto verde, dirigendosi verso la musica risulta più soffocata.
Si appoggia al muro con la schiena mentre il suono dello squillo, le fa aumentare ancora di più il coraggio.

Sta per attaccare, dopo i primi tre squilli, convinta che non prenda la chiamata ma invece ecco che sente la sua voce dall'altro capo del telefono.
- pront?- Lisa rimane in silenzio, pentendosi del gesto. - Lisa?- continua lui.
- come fai a sapere che sono io?-
- teng o'nummr, e pur tu a quant pare - Non capisce perché, improvvisamente il suo cuore, prende a correre all'impazzata, quando lo sente ridere dall'altro capo del telefono.
- come ti sei permesso di avvicinarti a Nico?- sputa subito, ignorando il suo maledetto cuore.
- è mio figlio, t vuò fà cunvint?-
- oh credimi, ce la sto mettendo tutta da quando l'ho partorito - sputa, con la verità cruda che ti regala solo l'alcool.
Ciro rimane in silenzio dall'altro capo del telefono, come se stesse pensando.
- Lí, ma staj m'briac?- domanda, facendola innervosire.
- non ti ho chiamato per farmi controllare-
- ah no?- sorride ironico - e pecchè allor? T manc?- le sue gambe cedono, a quelle parole.
- cre? T sì magnat a lingua? - continua, ridendo ancora.
-ti ho chiamato per dirti che hai fatto una stronzata ad avvicinarti a Nico -
- Lì, nun teng paur e'nisciun.. figurt e' te - si pavoneggia, col suo solito tono serio.
- sei il solito coglione!- alza improvvisamente la voce a lui, come se, se lo trovasse di fronte. - non pensi mai a quanto le tue azioni fanno soffrire gli altri- continua, approfittando del silenzio del ragazzo. - sei un egoista, e te l'ho lasciato fare con me, ma non lo farai anche Nico. Lui non se lo merita.-
- Lì - la richiama lui, con la sua solita calma, inspiegabile. - aró staij?- le domanda.
- non ti importa, avvicinati ancora a Nico e provvederò a mettere un'avvocato!- urla.
Non gli da il tempo di rispondere, che attacca la chiamata, mentre Francesca le corre incontro.
- oh - le dice, stretta nel suo abito stretto e azzurro. - cre? Ti ho sentita urlare - la guarda dalla testa ai piedi, cercando di capire.
- niente - risponde, mentre i suoi occhi catturano una bottiglia abbandonata, sul tavolo.
La afferra sotto gli occhi di Francesca, un po' sorpresi è preoccupati.
- jamm a ballà - pronuncia, superando l'amica.

Silvia continua a ballare su un tavolo, stringendo fra le mani un bicchiere di vino, mentre tutti le stanno sotto, battendo le mani.
- ma o'ver? Quant a bevut?- dice in dialetto Lisa a Francesca.
- lassl fà, è il suo compleanno - fa spallucce, afferrando la mano di Lisa, trascinandola in mezzo alla folla.

Le due amiche iniziano a dimenarsi sotto la musica e Lisa, abbandona tutti i pensieri che in questi giorni, le hanno reso ogni minuto più pesante.
Il suo improvviso ritorno, l'aveva completamente sconvolta: ammette a se stessa, che il suo cuore, batte ancora come una volta, con lui al suo fianco.
Sa di non aver condiviso niente con gli altri, come con lui: dal suo corpo, alla sua anima, alle sue semplici giornate.
La faceva imbestialire, il suo decidere per due. Come se lei, a forza di essere forte, potesse anche sopportare la sua mancanza. No, non l'ha mai fatto, è solo andata avanti.
Forse, con Nico, si sentiva un po' come con lui, nonostante le facesse male il cuore, ogni volta che guarda quei pozzi neri di suo figlio.

Apre gli occhi quando la musica finisce, annunciandone un'altra, ma i suoi occhi catturano una figura dall'altro lato della stanza, che la guarda, sotto i led blu.
Quei occhi, gli originali, se li trova puntanti addosso, come se volesse strangolarla.
Francesca sgrana gli occhi, al suo fianco, guardandola.
- ora mi sente - pronuncia, alzando i piedi per andare da Ciro, ma Lisa la ferma, continuando a tenere lo sguardo contro quello di lui.
- l'ultima volta che ti ho lasciato andare da lui, sei stata rapita - parla al suo orecchio, per sovrastare la musica.
Lisa le lancia un'ultimo sguardo, sorridendole per rassicurala, prima di puntare gli occhi di nuovo su Ciro.
- lui ha smesso di comandare su Lisa - dice, mentre decisa, si avvicina a lui.

Si nasconde il cuore, anestetizzando ogni emozione, mentre il suo volto si fa sempre più vicino.

Na vot Ancor / Sequel Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora