I giorni a seguire, sembravano essere due coinquilini ai primi attimi. si limitavano a parlarsi delle cose più superficiali e scontate, ma d'altronde regna la calma. Lisa aveva riscoperto quanto fosse bello, avere il mare a pochi metri e lo raggiungeva ogni volta che poteva, sentendo piano piano il suo equilibrio aggiustarsi. finalmente non sentiva nessun rimorso, nessuna colpa per quello che suo padre le aveva fatto. non era stata in grado di spiegare agli altri, questo suo senso di colpa di essere al mondo, dopo quello che le era successo. Ma come le era servito spesso, doveva solo fermarsi e guardarsi attorno, per capire che per tutto quello che la circonda, ne vale la pena di sforzarsi a vivere senza pensare che chi l'ha messa al mondo, non la ama.
(FATE PARTIRE LA CANZONE, SE VI VA)
Nico dorme nel suo letto, stringendo al petto le lenzuola leggere, dormendo a petto nudo. la collana che gli ha regalato Don Salvatore, luccica sotto le luci che entrano dalla finestra.
Chiude piano la porta, non volendolo svegliare e la voglia di una sigaretta prima di andare a dormire la assale.
Afferra la prima giacca che trova e la indossa, dirigendosi fuori sull'alto balcone della casa.
Sospira, guardando il mare e non capisce cosa sia questa sorta di malinconia che la assale da quando ha messo piede qui. questa casa, questo mare di fronte a lei, le ricordava un tempo in cui si sentiva realmente felice.
Dove pensava che niente sarebbe cambiato, che lui sarebbe rimasto al suo fianco. prima che arrivasse l'arresto e tutto andasse a rotoli un po' come la sua vita. di certo Ciro non l'aveva resa facile, ma le aveva sempre dato quell'equilibrio che le mancava.
la legava a lui con catene invisibili, presenti anche quando spariva.
Questa casa che le urla dalle pareti l'amore che si sono dati e vorrebbe poter risentire quelle sensazioni. vorrebbe ancora risentire le sue gambe cedere ogni volta che la guarda o il cuore battere all'impazzata, come quando le tagliava la strada col motorino, fuori scuola.
Aveva sempre avuto questo potere di scuoterla in tutti i sensi, per poi ricomporla e trasformarla in qualcosa che neanche lei conosceva.
Sorride debolmente, quando ripensa a tutte le bravate che ha fatto insieme a lui, pensando che non si sarebbe divertita così con nessuno mai. la sigaretta finalmente viene accesa, proprio durante i ricordi più duri. Ciro era stato il suo primo tiro di spinello, le ubriacate più pesanti, fatte di passeggiate abbracciati, senza una meta. non si rendeva conto, che questo le sarebbe bastato per tutta la vita, per essere felice.
Solo che anche questa volta, la loro maledetta vita, aveva preso il sopravvento. avevano pensato sempre a proteggersi l'un l'altro, senza pensare che poteva esserci qualcuno di più forte, che avrebbe potuto separarli.
Dare la colpa al destino, era l'unica cosa che Lisa riusciva a fare per sentire sollievo, ma allo stesso tempo lo maledice dentro sè, per farglielo sempre avere accanto, ma mai vicino.
Si stringe la giacca addosso, quando il vento estivo la colpisce, facendola rabbrividire dentro la sua vestaglia da notte. fa un'altro tiro, ma il rumore di un'accedino la fa voltare di scatto.
Ciro ha tolto la barba, sembra ritornato un diciottenne. si accende la sigaretta sotto gli occhi di Lisa, raggiungendola lentamente.
"m'arricord ca te piaceva ca " parla, lasciando uscire il fumo dalle narici. Lisa si sente catapultata nella sua testa, come se i suoi ricordi avessero preso vita.
" questo posto è stato importante per me" ammette più a se stessa che a lui.
" pure per me, o'saij " - Lisa non risponde, convinta che ormai sia passato troppo tempo, per ricominciare. " Nico?" - le tocca voltarsi di nuovo verso Ciro, mettendolo a fuoco con le sue pupille. Indossa solo una tuta semplice nera, restando a petto nudo.
" dorme " gli risponde, spegnendo la sigaretta sul posacenere lì presente. si siede sulle sedie lì presenti, accavallando le gambe vicino al tavolinetto e Ciro la imita, sedendosi invece sulla panca in legno, sempre di fronte a lei. continua a fumare e Lisa non fa a meno di guardarlo, pensando alle parole di Don Salvatore, pochi giorni fa a casa sua. Incrocia le braccia sotto al seno, mentre lo guarda fumare e ammette a se stessa, di essere attratta ancora da lui fisicamente.
Ciro le era sempre piaciuto, con i suoi capelli neri e quel fare misterioso, ma poi si era rivelato ancora meglio, del suo aspetto fisico, questo l'aveva fregata.
" è vero che l'hai fatto per tuo padre?" domanda interrompendo il silenzio.
Ciro la guarda soltanto con le pupille, alzando un sopracciglio.
" cos?"
" mi hai lasciato perché te l'ha detto tuo padre. Tu non ne avevi la minima intenzione " Ciro abbassa per poco gli occhi, per spegnere la sigaretta e poi la guarda annuendo.
" avresti potuto dirmelo, pensavi che insieme non avremmo trovato una soluzione?"
" e quale sarebbe stata?"
" l'avremmo trovata e lo sai "
" nun ce sta soluzion Lí " spegne le sue parole addolcendo col nomignolo. come a togliersi ogni colpa e farle capire che non l'ha fatto per amore.
" perché sei sempre così quando si tratta di noi due? Non trovi mai soluzione. " fa un breve silenzio, come a trovare il coraggio a parlare.
" maledizione, saremmo potuti essere tutto questo se solo tu mi avessi detto la verità e non una cazzo di lettera " - si alza all'improvviso, per contenere la rabbia e sospira appoggiando le mani sul marmo che riveste il balcone.
" tu eri davvero convinto che mi sarebbe bastata una lettera? Dopo quello che abbiamo passato dopo che sei uscito?!" - si volta, perché adesso basta: o con lei o senza di lei e vuole guardarlo in faccia, perché solo così può avere la verità.
" rispondimi per favore " - lo incita, abbassando gli occhi sulle sue scarpe, come a riprendere la carica per affrontare ancora e ancora e ancora un'altra volta, questa discussione.
" no, come a me non è bastata un'altra città" ammette, alzandosi anche lui.
Questa volta lo lascia avvicinarsi a lei e guarda il suo volto, illuminato solo dalla luna. la guarda soltanto, come ha fatto da quando l'ha difesa da suo padre, nei giorni a seguire. era rimasto accanto a lei, in silenzio, solo guardandola ma assicurandosi che non scampasse dal suo campo visivo.
Non capisce perché, adesso invece, vorrebbe anche che soltanto la sfiorasse.
" e allora perché non mi hai cercato subito?" ogni domanda le viene fuori, prima ancora di pensata.
" perché anche adesso, penso che non ti sei meritata niente di quello che ti ho fatto in questi anni.." - la bocca sembra essersi serrata, facendo spazio a ogni sua sensazione, aumentandone l'intensità. legge nei suoi occhi la pazienza nel trattenersi, vista la poca vicinanza.
" pur sì mor ogn vot ca sì vicin com mó, ma nun t pozz tuccà " - rivela i suoi pensieri a Lisa, già conosciuti perché li sente come se fossero una cosa unica, nonostante tutto.
" io muoio ogni volta che te ne vai, Ciro " rivela duramente, liberando finalmente la sua vera reazione. per dodici anni aveva rimosso questo ricordo, non facendo mai i conti con la sua anima, con quello che davvero sentiva.
Sotto i suoi occhi attoniti, si porta la sua mano sulla guancia, chiudendo subito gli occhi. di nuovo sente il suo cuore scalpitare, al contatto con la sua mano. come se avesse sentito i suoi bisogni, la accarezza ma quando Lisa apre gli occhi Ciro si avvicina a lei all'improvviso, scontrando le loro labbra.
Si avventa su Lisa come se fosse l'ultima notte al mondo, ma il suo istinto aveva prevalso, come ogni volta quando si trattava di lei.
Circonda i suoi fianchi subito, stringendosela al petto, mentre muove le labbra contro le sue, come se fosse tornato a respirare.
Si trasforma subito in qualcosa di più, che sa di mancanze che hanno solo aumentato i loro bisogni. la segue quando si attacca con la schiena al balcone e mette una mano al lato di lei, per reggersi mentre continua a baciarla senza pensare al fiato. ma improvvisamente la afferra per le gambe, mettendola seduta, infilandosi subito in mezzo a lei.
Lisa interrompe il bacio, lasciandolo sospeso in aria come un cretino, con le mani ancora sulle sue gambe adesso scoperte.
" guarda che non abbiamo più diciott'anni " lo fa sorridere senza mostrare i denti, quando non dice nulla che può ferirlo, anzi. Anche il volto di Lisa si illumina, sorridendo e ritorna a posare le labbra su quelle di Ciro, in un presunto bacio a stampo, ma appena sta per allontanarsi, Ciro le afferra il capo con una mano, evitando il gesto. si baciano di nuovo, sentendone il bisogno sempre più, dopo tutto quel tempo. lui sposta le labbra dalle sue alla sua guancia, scendendo lungo il collo. sposta con un gesto i suoi capelli dietro la schiena prima di posare le labbra anche lì, riempendo la pelle di brividi. continua, godendosi ancora il profumo di Lisa che non aveva mai trovato in nessun'altra, prima di risalire e arrivare al suo orecchio.
" e allor spiegam pecchè pe me tu si tu, pur prim re riciott'anni " Lisa non risponde, circonda le sue spalle con le braccia, permettendogli ancora più vicinanza.
" dimmelo tu Cì " - gli risponde, costringendolo a guardarla. alza il volto verso lei e nota la voglia di sapere la verità su questa affermazione. E gliela deve.
" quann nun c staij è l'infern pè me " le dice guardandola negli occhi e deciso le afferra afferrando le mani. " è ver, er cunvint cca er destin fra me te. ma sono tornato a Napoli, senza neanche sapere che adesso c'è Nico, mi ha beffato per l'ennesima volta " - le rivela, rivelando anche la durezza in sè stesso, per non aver lottato, anche qui.
" ci ha beffato, Ciro.. ci " - lo corregge con lo sguardo basso, ma poi lo alza, guardandolo e guadagnandosi la mano di Ciro sul volto, con fare premuroso.
Poi la sposta, le porta entrambe ai lati delle sue gambe, bloccandola fra lui e il muro.
Lisa ride davanti a quel gesto, che la riporta in un attimo ai tempi del muretto fuori scuola.
" e mó c vuó fà?" - le domanda, continuando a passare lo sguardo dai suoi occhi alle sue labbra.
" vuò restà ccu me p tutt a vit?" - continua, davanti al suo silenzio.
Lisa sembra essersi zittita, mentre continua a tenere le mani sulle sue braccia scoperte.
Nessuno era stato in grado di farla piangere e soffrire come aveva fatto lui, ma solo perché riusciva ad amarla, come nessun'altro. sposta lentamente le mani dalle braccia al collo, attirandolo a sé.
" è una proposta azzardata non credi? siamo fuggitivi " - lo prende in giro ridendo e Ciro sembra starci. La guarda dall'alto, come sempre, annullando ogni forma di distanza fra loro.
" si ma tu arrispunn.. " le ordina serio .
" rimm sì e t giur ca tu e Nico addivintat a cos cchiù important " - le promette, prima di sparire di nuovo sul suo collo, ma questa volta afferra fra le dita la bretellina sottile della sua vestaglia, lasciandola scivolare lungo il braccio. Lisa alza la testa, chiudendo gli occhi e circondandogli il collo, per tenerselo più stretto. i baci di Ciro si fanno più intesi e bagnati, mentre le sue mani raggiungono l'orlo della vestaglia, oltrepassandolo. ansima sul suo collo, quando Ciro le sfiora l'inguine, tirando fuori la lingua sul collo.
" comm m sì mancat Lì .. " mormora sul suo collo, risalendo lungo la mascella.
" comm me mancat tuccà sta pell.." - continua, abbassando l'altra spallina sotto il comando del desiderio. Lisa dovrebbe reagire ma invece rimane inerme mentre la vestaglia si abbassa, lasciandole il petto nudo. In un secondo il corpo di Ciro provvede a coprirla, con le sue labbra che si muovo avidamente, facendo subito ansimare Lisa. si sofferma sui suoi seni, prima di scendere lungo il ventre e ritornare sulle sue labbra. non la bacia, le sfiora soltanto, mentre lei si sporge, cercando il contatto.
porta due dita sotto il suo mento, costringendola a guardarlo.
" dimmi che sei mia ancora un'altra volta " - gli ordina lui, sperando di sentirglielo dire, nonostante la sua pesante assenza.
si tranquillizza quando lei sorride e incrocia le gambe dietro alla sua schiena, bloccandolo.
" sono sempre stata tua, Ciro ".
Fine.
Spazio Autrice
Con grande sorpresa siamo giunte anche al termine di questa storia. Grazie a tutte le ragazze che hanno seguito " Nata Vota Ancora ", siete davvero importanti per me.
Ammetto che ho lavorato a questo capitolo tantissimo, cancellando e riscrivendo parti quindi se magari ci ho messo un po', vi chiedo scusa.
Per adesso vi ringrazio infinitamente per leggere quello che scrivo, è davvero importante per me.
Alla prossima, Elisabetta🦋
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Na vot Ancor / Sequel
Фанфик- E quann stong for m manc semp e chiu' O saj t vogj ben abbraccm na vot ancor - - Rocco Hunt