02. In viaggio verso la nuova casa

8.9K 605 1K
                                    

Nico rigirò il cellulare di Will tra le mani, in attesa che squillasse. Jem doveva richiamarli, ma ancora non dava sue notizie.

Will si appoggiò alla portiera, continuando a bere il suo frullato alla fragola, gli occhi puntati sulla pompa di benzina.

«Mio padre poteva anche mettere il pieno.» brontolò Will, fissando in silenzio i dollari che continuavano a salire sul display.

«Credo sia colpa delle figlie di Demetra.» disse Nico, posando il cellulare sul tettuccio e aprendo un pacchetto di patatine appena comprato. «Le ho viste gironzolare attorno alla macchina, questa mattina.»

«E perché non me lo hai detto?»

«Non volevo distrarti dalla preparazione della tua valigia.»

Will non ribatté, continuò a bere il suo frullato alla fragola, questa volta con gli occhi puntati su Nico. Quando il serbatoio fu pieno, Will estrasse dalla tasca una manciata di banconote trovate in macchina e le inserì nella macchinetta.

«Su, possiamo andare.» disse Will, togliendo la pompa dal serbatoio e posandolo. «Non ti dimenticare le patatine.»

«Non le dimentico.»

Salirono in macchina e ripartirono. Nico si offrì di tenergli il frullato, e Will finse di non notare che lo sorseggiava.

Dopo una decina di chilometri, Will si tastò le tasche, perplesso. «Nico, hai tu il mio cellulare?» chiese.

«Sì, è in tasca...»

Nico posò il pacchetto vuoto di patatine sul cruscotto, e si affrettò a prendere il cellulare dalla giacca. Ma il cellulare lì non c'era. Controllo nelle tre tasche dei jeans e, scioccato, alzò lo sguardo sul tettuccio.

«Jem ha chiamato?» domandò Will, senza distogliere lo sguardo dalla strada.

«Ehm, non lo so.»

«Come, non lo sai? Dov'è il cellulare?»

Nico deglutì e indicò il tettuccio.

Will frenò di colpo. Scesero entrambi dalla macchina e scrutarono il tettuccio - vuoto.

«Mi dispiace.» balbettò Nico, imbarazzato. «Io... credo di averlo dimenticato lì. Potremo tornare indietro a cercarlo...»

Will spostò lo sguardo su Nico, sui suoi capelli in disordine, e la sua espressione mortificata.

«Non importa.» brontolò infine, rientrando in auto. «Tanto era vecchio.»

Nico tornò in auto e non disse niente. Era stato un idiota. Ora come avrebbero parlato con Jem?

Will tenne gli occhi puntati di fronte a sé per cinque minuti, prima di tornare a sorridere.

«Era un vecchio cellulare di Alec.» disse. «E credo che, prima di lasciarlo a mio padre per me, abbia avuto vita lunga nelle sue mutande.»

Nico si affrettò a pulirsi le mani sui jeans, disgustato.

«Quando avrò modo di incontrare il tuo adorato fratello?» domandò Nico, prendendo un altro pacchetto di patatine. Erano partiti dal Campo Mezzosangue ormai da tre ore.

«Be', appena arriveremo a casa. Abitiamo due piani più su di lui e Jem.»

«Ah, giusto.»

Will sorrise. «Hai intenzione di fare due chiacchiere con lui?»

Nico aprì la mano, lasciando fuoriuscire un po' della sua magia nera. «Sì, ho intenzione di fare due chiacchiere con lui.» annuì il figlio di Ade, sorridendo leggermente.

Un gioco di luce in un mondo di tenebreDove le storie prendono vita. Scoprilo ora