23. La piccola Christal

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La prima volta in cui Nico incontrò Christal, pensò che fosse una bambina esattamente come tutte le altre. Si chiese cosa avesse visto Will di speciale in lei. Guardando quei grandi occhi neri, e quella splendida chioma color grano, Nico non si sentì travolgere da alcun sentimento diverso.

Dopo le prime settimane passate dalla proposta notturna di Will, Nico aveva creduto che, incontrando la bambina, anche lui sarebbe stato vittima dello stesso vortice di emozioni che aveva rapito Will. Si era aspettato di sentire il cuore traboccante di amore, pronto ad esplodere, mentre il cervello gli strillava: Sì, quella è mia figlia!

Forse stava commettendo uno sbaglio. Forse stavano commettendo uno sbaglio. La loro relazione andava benissimo, era quasi tutta rosa e fiori, i litigi erano al minimo e il sesso era grandioso. Perché mettere a rischio tutto questo con un bambino?

Ma Nico dovette considerare il marito. Da quando avevano firmato insieme le carte di adozione, Will era diventato ancora più raggiante del solito. Sorrideva ancora più spesso, e Nico si preoccupò che il marito potesse avere una paralisi facciale. Will passava molto più tempo a casa, aveva degli orari in ospedale piuttosto normali, e stava anche cercando di imparare a cucinare. Nico associò la gioia di Will ad una sottospecie di gravidanza. Non poteva rovinare la felicità dell'altro solo perché non si sentiva adeguato al ruolo del padre.


Prima che il tribunale dei minori desse loro la piccola Christal in affidamento, Will e Nico trasformarono completamente la camera degli ospiti.

Dipinsero le pareti di giallo canarino e celeste, spostarono la libreria vicino al televisore, Will riempì la cabina armadio di vestitini nuovi, tutti colorati. Nico appese alle pareti qualche vecchio dipinto trovato a casa Solace, di cui Cindy stava cercando disperatamente una nuova sistemazione. Erano quadri dipinti da Gideon e Danny.

Inoltre, per la visita degli assistenti sociali, Nico e Will ripulirono la casa da cima a fondo. Nico lustrò i fornelli, pulì il forno, il freezer e il frigo, lavò ogni centimetro della cucina, e anche sotto il divano, trovando schifezze di vario genere, tra cui anche l'incarto di un Mars, e l'unico che mangiava Mars su quel divano era Alec.

Dal canto suo, Will pulì il bagno, il resto del soggiorno, tolse la polvere dai libri e dai dvd, tolse le ragnatele dai lampadari, lavò le finestre. Per non sporcare la cucina, ordinarono cibo cinese. Durante l'attesa lavarono il gatto, provocandosi un'infinità di graffi e morsi, che Will curò ad entrambi, perché non voleva che gli assistenti pensassero che si gettassero in risse da strada.

Mentre aspettavano gli assistenti sociali, previsti per la seconda settimana di settembre, Nico e Will mangiarono cibo d'asporto per due giorni, guardando episodi di serie tv una dopo l'altra.

Finalmente, interrompendo il decimo episodio della quinta stagione di Grey's Anatomy, suonarono al citofono e Will corse a rispondere. Fece cenno affermativo a Nico, che spense il televisore, si diede una ravvivata ai capelli e minacciò Zen, dicendogli di comportarsi bene.

Il gatto gli soffiò contro e Nico capì che, quella notte, gli avrebbe dormito tra i capelli.

Quando arrivarono gli assistenti sociali, Nico si scoprì molto nervoso, e lasciò che Will rispondesse a tutte le loro domande. Nico notò che dalle proprie mani fuoriuscivano continue ombre nere, e rimediò restando dietro al marito a braccia conserte.

«Signor di Angelo, una domanda.» disse uno dei due, e Nico riuscì a strozzarsi con la saliva ma nascose il tutto con un lieve colpo di tosse.

«Certo, dica pure.» mormorò Nico, nervoso, mentre Will gli sorrideva incoraggiante.

Un gioco di luce in un mondo di tenebreDove le storie prendono vita. Scoprilo ora