34. Riunione di famiglia [Parte 2]

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La prima tappa prevista era nella nuova casa di Alec. Mentre Mélisande e Nico si occupavano dei bambini, aiutati da una svogliata Christal, Will e Alec scaricarono le valigie.

«Avete fatto tutto tu e Nico?» domandò Alec, ammirato, guardandosi attorno.

«Be', più o meno.» annuì Will, preferendo rimanere sul vago.

Non potendo chiamare i suoi fratelli Solace, Will aveva chiesto aiuto ai suoi fratelli semidei - Derek, George e Angel erano accorsi subito - mentre Nico era ricorso a Frank e Jason. Leo doveva occuparsi della sua officina, mentre Percy della figlioletta appena nata, Pearl. Avevano spostato mobili, tinteggiato le pareti, e tenuto tutto pulito fino al loro arrivo. Naturalmente, tutto questo gratuitamente. A parte una settimana di babysitting gratuito per Emily e Jasper, la settimana in cui Hazel e Piper avrebbero partorito, Hazel due gemelli e Piper una femminuccia.

«Be', vi offrirò la cena, una di queste sere.» disse Alec, curiosando attorno. «Sono sicuro che a Mélisande piacerà tutto questo. Tra quant'è la cena?»

«È alle sette.» disse Will, lanciando una rapida occhiata all'orologio. «Quindi... tra venti minuti.»

«Ce la faremo.» annuì Alec, tornando dalla moglie. «Come sta, ehm, James?»

Will si sforzò di non sorrider. Jem gli chiedeva spesso di Alec, ed era normale che Alec facesse lo stesso.

«Sta bene.» sorrise Will. «Lui e Caroline si sposeranno il mese prossimo, dopo il parto.»

«Sono maschi?»

«No, sono due femmine. Abby ed April.»

«Che nomi.» sbuffò Alec.

«Jean-Jacques e Jérôme Nicolas. Ne vogliamo parlare?»

Alec sospirò. «Jean-Jacques è il nome del nonno paterno di Mélisande, mentre Jérôme il nome del padre, e Nicolas quello del tuo fidanzato. A proposito, congratulazioni per il matrimonio.»

Will sussultò leggermente. Alcune settimane prima, lui e Nico avevano festeggiato i quattro anni di matrimonio.

«Grazie.» disse Will, uscendo dalla casa, e guardando i due piccoli gemelli che si rincorrevano nel prato. Aaron li guardava curioso, agitando la bandierina. «Comunque, non mi piace che tuo figlio si chiami come mio marito.»

«Ormai non posso più farci niente. Andiamo, Will. Io e Nico siamo amici. A M I C I. Io non andrei mai a letto con tuo marito.»

«Farò finta di non aver sentito.» rise Mélisande, avvicinandosi con Nico, che li scrutava perplesso.

«Bene.» rise a sua volta Alec, cingendola con un braccio. «Abbiamo deciso di chiamarlo Nicolas perché è un bel nome, e poi sì, l'ho fatto per Nico, che ha continuato a mandarmi messaggini sebbene fossi lontano, e...»

«Ah, giusto.» annuì Will, sorridendo, incrociando gli occhi della figlia. «Tu e Nico siete BF .»

«BF?» ripeté Mélisande, confusa, mentre Alec avvampava.

«Non è vero...» farfugliò Nico, imbarazzato, mentre Alec evitava il suo sguardo.

«Cosa significa?» domandò Christal, curiosa.

«Nulla.» le disse Alec, carezzandole i capelli. «Solo che tuo padre è una faccia di bronzo.»

Nico rise, Will sbuffò, Mélisande guardò tutti confusa e Christal tornò da Aaron, pensando che i grandi fossero tutti strambi.

Dopo che Mélisande ebbe fatto un tour della sua nuova casa, salirono di nuovo tutti sul SUV di Will e partirono alla volta di Villa Solace. Alec e Mélisande tremavano per la fifa, e Nico ricordò la prima volta che aveva fatto quel viaggio. Aveva provato ad essere impassibile, ma dopo aver visto la Villa dei Solace i suoi nervi d'acciaio - invincibili dopo mesi come ragazzo di Will - avevano iniziato a cedere, e solo la passeggiata attorno alla proprietà con Jem lo aveva fatto calmare.

Un gioco di luce in un mondo di tenebreDove le storie prendono vita. Scoprilo ora