11. Al fuoco di un nuovo anno [Parte 1]

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«Hai davvero visitato gli Inferi a Natale?» gli domandò Leo Valdez, sorpreso, porgendogli un piatto di pasticcini blu. Ordine di Percy, immaginò Will prendendone uno.

«Sì.» annuì il figlio di Apollo, mangiucchiando il pasticcino. Il ripieno era al cocco. «È stato... un Natale interessante.»

«Ah, davvero? Il papà di Nico ha cantato Feliz Navidad?» ridacchiò Leo, passandosi le dita tra i capelli.

Will sorrise a sua volta, scuotendo la testa. «No, ma è stata lo stesso una festa incantevole.»

Leo lo guardò, un po' dubbioso, e scrollò le spalle. «Ognuno ha i suoi gusti. Presto vedremo anche te completamente vestito di nero, con l'aria truce e i piercing in faccia.»

Will rise, e lanciò un'occhiata a Nico, che chiacchierava con Annabeth e Jason. Negli Inferi, era cresciuto di un'altra manciata di centimetri, e la sua pelle pallida non sembrava più così malaticcia.

Mentre su Nico avevano avuto un effetto ristoratore, gli Inferi avevano devastato Will. In soli due giorni, la sua pelle super abbronzata era diventata di un semplice color miele chiaro, i capelli si erano spenti e scuriti, in un orribile biondo cenere, e anche gli occhi erano diventati più scuri. Ora che aveva lasciato gli Inferi da meno di una settimana, Will sentiva di essere quasi tornato in sé, ma non vedeva l'ora che iniziasse la primavera, quando il suo normale colorito sarebbe sbocciato di nuovo.

Leo passò un braccio attorno alle spalle di Will, che si lasciò guidare ovunque volesse portarlo il figlio di Efesto.

Guardandosi attorno, però, Will notò quanto fosse strano quel gruppo che si era formato negli anni. Una figlia di Afrodite e il figlio di Poseidone, assieme alla figlia di un Titano, si trovavano in cucina a preparare la cena, e Will riusciva a udire le loro risate, le strilla di Calypso e il tintinnare continuo dei piatti. In cucina si stava svolgendo una guerra a cui non aveva alcuna intenzione di partecipare.

Lì nel salotto, il figlio di Zeus chiacchierava con la figlia di Atena e il figlio di Ade riguardo la struttura del Campo Giove. Era una discussione animata, e tutti e tre sembravano parecchi presi dalle loro affermazioni, e dal voler dire la propria.

Invece, il figlio di Efesto stretto al suo fianco, non era intenzionato ad assorbirsi chiacchiere noiose come quella sull'architettura, o rischiare di venire aggredito da Piper. E poi c'era lui, il figlio di Apollo, che non sapeva bene quale fosse il suo posto. Voleva godersi un periodo di pace senza gli esami, e non intendeva discutere di università con Annabeth, iscritta già al primo anno di architettura. Percy era iscritto al suo stesso college, ma con lezioni diverse. Si incontravano spesso, e anche loro vivevano insieme, lì a Nuova Roma.

Leo condusse Will fuori, nel giardino. Per la festa insieme avevano preferito prendere in affitto una baita di due piani, per tre giorni. Dal 31 dicembre al 2 di gennaio. Will aveva accettato la proposta, poiché l'alternativa sarebbe stata rimanere a casa con Thomas e Danny. Non che gli dispiacesse. Ma quello era il primo vero anno che passava in compagnia di Nico, e voleva averlo vicino. Baciarlo allo scoccare della mezzanotte.

«Leo, dove mi stai portando?» borbottò Will, mentre l'aria fresca della sera gli carezzava il viso. Mancavano quattro ore allo scoccare del nuovo anno.

«Voglio mostrarti una cosa. Ma non devi parlarne con nessuno.» disse Leo, con quell'enorme sorriso che a Will fece venire i brividi. Ora poteva capire Nico, sempre un po' allarmato quando lo vedeva sorridere in quel modo.

Will fu tentato di dargli un calcio al polpaccio e correre di nuovo a casa, al sicuro, ma la curiosità ebbe la meglio. Le mani instancabili di Leo corsero alla cintura degli attrezzi, e Will lo guardò costruire una specie di telecomando.

Un gioco di luce in un mondo di tenebreDove le storie prendono vita. Scoprilo ora