16. Il ferro dello Stige in azione! [Parte 3]

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Dopo un quarto d'ora, Alec si scusò e rientrò nella villa, chiamando la moglie e il gemello a ripetizione, in attesa di risposta. Gideon andò a farsi una doccia veloce insieme al figlio minore, e Will finì di aiutare il padre con il barbecue.

Nico e Cindy apparecchiarono la tavola e riunirono tutta la famiglia presente. Nico ignorò tutti i bambini che lo stavano fissando, e quando Alec e Thomas si unirono alla cena, Nico sperò che Alec intendesse conversare con lui.

«Torno a casa.» li avvertì Alec, nervoso. «Matilde non risponde, e sono già le otto. Sono seriamente preoccupato, ora.»

«D'accordo.» annuì Cindy, un po' delusa. «Passa anche da Jem, controlla se è ancora vivo.»

«Certo.»

Alec li salutò e rientrò in casa per uscire sul vialetto. Nico e tutti gli altri ripresero a mangiare, dispiaciuti per la partenza di Alec, che da quando aveva stretto amicizia con Nico e si era sposato aveva cambiato del tutto atteggiamento. Nico fu sul punto di prendere uno spiedino di verdura quando udì le strilla di Alec.

«Nico! Will! Aiuto!»

I due semidei si lanciarono un'occhiata e schizzarono in piedi prima del resto della loro famiglia. Nico estrasse il pugnale dal polpaccio e, affiancato al fidanzato, corse per il cortile, fino al vialetto.

Nico e Will individuarono subito Alec inginocchiato a terra, che cercava di proteggersi dai colpi violenti di un mostro alato.

«Vado a prendere l'arco.» mormorò Will.

«Posso sconfiggerlo da solo.» disse Nico.

«Se ne stanno avvicinando altri tre.»

Nico lanciò un'occhiata al cielo. «Vai a prendere l'arco.» annuì.

Mentre Will rientrava in fretta in casa e si dirigeva nella sua vecchia camera da letto, Nico lanciò il pugnale contro l'ala del mostro, che gracchiò indispettito e si spostò. Nico si avvicinò di corsa ad Alec. Aveva un braccio ricoperto di graffi, ma sembrava stare bene.

«Raggiungi gli altri, rifugiatevi in casa.» gli consigliò Nico.

«Da-D'accordo.» balbettò Alec, tenendosi il braccio dolorante. «Non posso assistere, vero?»

«Dentro casa, al sicuro.» ripeté Nico, spaccando il finestrino della sua macchina per recuperare il ferro dello Stige. Non c'era tempo per prendere le chiavi.

«Credo fosse aperta.» mormorò Alec, prima di fuggire via.

Nico constatò che l'amico aveva ragione e si trattenne dall'imprecare.

«Il ferro dello Stige?!» esclamò Will, uscendo dalla Villa con il suo vecchio arco e una faretra piena di frecce. «Che cazzo ci fa il ferro dello Stige nella tua auto?!»

«È una fortuna che fosse lì, non trovi?» gridò Nico, alzando la voce, sperando che non dovesse rispondere a quella domanda. Si chiese se fosse stato il ferro dello Stige ad attirare i mostri a Villa Solace, oppure se fosse solo una fortuita coincidenza.

Will decise di non rispondere, perché in effetti era davvero una fortuna se Nico impugnava la sua spada e non un misero pugnale di fronte a quei quattro volatili. Si arrampicò sull'auto di Nico e prese la mira. Le prime tre frecce colpirono il secondo mostro alato, che scomparve in una nube azzurrognola. Nico si affrettò a colpire la prima, più a portata di mano per lui.

Nico e Will si sentivano osservati, ma erano troppo indaffarati a salvare la pelle dell'altro per voltarsi verso i Solace che li fissavano affascinati da dentro la casa.

Un gioco di luce in un mondo di tenebreDove le storie prendono vita. Scoprilo ora