36. Dialoghi da vasca

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«Sai, mi aspettavo almeno un pugno sul naso.»

Will sbuffò, sbottonandosi la camicia e osservando il marito nell'enorme vasca da bagno, gli occhi chiusi e le mani appoggiate sui bordi.

«Anch'io, e tutti gli altri, ma immagino che Alec voglia dimostrare di non essere più un bambino.» disse Will, lasciando cadere la camicia a terra e controllando che la porta fosse ben chiusa. Christal e Aaron stavano già dormendo, e Nico aveva insistito per fare il bagno, sebbene fosse mezzanotte passata.

«Be', non lo è più. È un adulto. Un padre di famiglia. Un marito.» disse Nico, aprendo un occhio per spiarlo.

«Un BF.» aggiunse Will, ridendo, slacciandosi la cintura.

«Dai, piantala.»

«Non c'è nulla di male nel dichiarare di avere un BF.»

«Ah sì? E il tuo chi sarebbe?»

Will si posò le mani sui fianchi mentre i pantaloni gli scivolavano fino alle caviglie. Si liberò di loro con un piccolo calcio e scrollò le spalle.

«Non ne ho idea.» ammise. «Immagino... boh, Angel.»

«Angel è tuo fratello.»

«Percy. O Leo. Devo dire che con Leo ho un gran bel rapporto.»

«Sai, andare a casa sua alle tre di notte per medicargli una ferita non è proprio un bel rapporto...»

Ridendo, Will finì di spogliarsi ed entrò nella vasca, lasciando che Nico gli lanciasse un'occhiata di apprezzamento. L'acqua era ancora calda, e Nico ritirò le gambe mentre Will si metteva seduto.

«Io credo che siano queste le cose che fanno i BFF.» disse Will, passando un dito sul bordo della vasca e soffermandosi sulle dita di Nico. «Uscire di casa alle tre di notte e medicare ferite prima che la moglie possa accorgersene. Almeno tre volte la settimana.»

«Già.» sospirò Nico, scoccandogli un'occhiataccia. «Poi ti lamenti di me e Alec. Io e lui non ci siamo mai incontrati nel cuore della notte.»

«Grazie agli Dei.» fischiò Will, divertito. «Fino a ieri abitava da tutta un'altra parte, e se fossi partito me ne sarei accorto. Ora è più vicino. Tre metri. Potresti scavalcare la staccionata e già ti ritroveresti tra le sue braccia.»

«Magari.» disse Nico, con un sospiro. «Purtroppo è sposato.»

Will gli schizzò un po' d'acqua in faccia e Nico rise. Gli si avvicinò, scoccandogli un bacio sulla guancia, poi si appoggiò a lui con la schiena. Will lo avvolse con le braccia, poggiandogli il mento sulla spalla.

«Ti amo.» borbottò Nico.

«Sai, mi è sempre piaciuto il tuo modo di dirmelo.» sorrise Will, dandogli un lieve bacio sulla pelle candida. «Me lo dici come se fossi un condannato a morte.»

«No, te lo dico come una cosa che mi esce dal cuore.»

«Dal cuore di un condannato a morte, suppongo.»

Nico si portò una mano dietro la schiena e gli diede un pizzicotto. Will sobbalzò.

«Cos'è questo?» domandò Nico, iniziando a toccare.

«Lo sai benissimo, cos'è quello.» ridacchiò Will.

Nico arrossì. «Ah, sì, giusto. Per un momento l'ho dimenticato. Ma, insomma, Will... Non possiamo nemmeno farci un bagno tranquilli?»

«Immagino che nemmeno tu sia così tanto calmo, al momento.»

Nico gli diede un bacio sulla gola, e rimasero stretti l'uno all'altro per qualche altro minuto, in silenzio. Nico sentiva il cuore di Will battere contro la sua testa. Batteva forte, a ritmo con il suo.

Un gioco di luce in un mondo di tenebreDove le storie prendono vita. Scoprilo ora