38. Mai Più Profezie [Parte 2]

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Nico, Piper e Hazel puntarono lo sguardo su Leo, in cerca di possibili armi assassine. Lo sondarono con attenzione, sapendo che qualsiasi cosa indossasse Leo potesse essere un'arma. MA Non ne videro alcuna, e si rilassarono leggermente.

«Ciao.» aggiunse Calypso, superando il marito. Teneva in braccio un bambino di nove mesi con i riccioli del padre. «Leo, dov'è Santiago?»

Leo fissò la moglie perplesso. «Tesoro, ce l'hai in braccio.» le fece notare.

Calypso scosse la testa. «Questo è Felix. Lo hai lasciato in macchina?»

Leo sussultò e sorrise. «Ma certo che no!»

Calypso non fece commenti e Leo corse in auto.

«Felix e Santiago.» ripeté tra sé Frank.

«Avrei dovuto chiamarli Leo Junior e Leo due.» sospirò Calypso. «Fanno i dispetti come il loro padre.»

«Oh, mi dispiace per te.» disse Hazel, comprensiva, dandole una pacca sulla spalla.

Nico si chiese come fosse vivere con tre Leo Valdez in giro per casa. Ciò lo fece rabbrividire, e non fu il solo. Anche Jason e Piper dovevano aver pensato a qualcosa di simile, perché avevano la sua stessa espressione spaventata.

Leo fece ritorno con il gemello di Santiago stretto in braccio. I riccioli di Felix erano fitti quanto quelli del fratello, ma la sua espressione era più birichina. Nico sentì la pelle d'oca.

«A volte mi dimentico di avere due figli.» spiegò Leo.

«Questo la dice lunga su possibili figli futuri.» disse Piper a Calypso.

«Mi piacerebbe avere una femminuccia.» ammise Calypso, mentre Santiago si ribellava tra le sue braccia.

«Io metterei loro addosso un GPS.» le consigliò Jason. «Tanto per essere sicuri che Leo non riesca a perderli.»

«Be', dai, non mi succede spesso di dimenticare i bambini in macchina.» disse Leo, sedendosi su una sedia.

«Una volta al mese, all'incirca.» gli fece notare Calypso.

«Non è spesso.»

«Per fortuna sono sempre con te.»

«Leo, potresti aggiustarla?» si intromise Nico, indicando la macchinina di Aaron sul tavolo. Almeno per qualche minuto Leo sarebbe stato occupato. E zitto.

«Certo. Cosa le è successo?»

«Le ho camminato sopra.»

«E come mai? Un momento di passione con Will?»

Nico decise di non rispondere.

Leo gli passò Felix, che subito cominciò a tirargli i capelli e infilargli le dita in bocca e nel naso. Nico cercò di tenerlo il più lontano possibile dal piercing al sopracciglio. Lo posò in terra, e Calypso fece lo stesso. I due bambini gattonarono per un po', e quando videro Zen spuntare dal corridoio si misero a inseguirlo ridacchiando.

«Corri, Zen. Corri!» urlò Nico, dispiaciuto per il gatto. Ormai aveva quasi otto anni. E dei figlioletti sparsi nel vicinato.

«Tutte le porte sono chiuse?» domandò Calypso, preoccupata.

«Sì. Salgono già le scale?»

Calypso impallidì e Frank la seguì per riportare i bambini in soggiorno.

«Dov'è Will?» si incuriosì Leo, mentre aggiustava la macchinina con la stessa facilità con cui una donna stende il bucato. «È al lavoro?»

«Dovrebbe tornare tra un paio d'ore. Percy e Annabeth si sono persi?»

Un gioco di luce in un mondo di tenebreDove le storie prendono vita. Scoprilo ora