26. Depressione

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SPOILER Grey's Anatomy 11esima stagione

[Se volete evitare spoiler su GA, passate direttamente al capitolo 27, non perdete quasi nulla ^^ "Io ve l'ho detto" cit Raptor]



Will aprì la porta di casa, quasi aspettandosi di vedere Nico sul divano intento a guardare serie tv come al suo solito, e la piccola Christal nella sua camera, a giocare con le bambole o a leggere un buon libro.

Invece, stupito, Will vide la figlia al tavolo della cucina intenta a fare i compiti, da sola, con il televisore spento. Nico doveva di sicuro essere sotto la doccia, o morto da qualche parte. Per il figlio di Ade, ogni occasione era buona per guardare serie tv.

«Ciao.» lo salutò Christal, sorridendogli e andando di corsa verso di lui.

«Ciao.» rispose Will, dandole un bacio sulla fronte e accarezzandole i capelli. Ancora non riusciva a crederci. Aveva una figlia. Lui e Nico di Angelo avevano una figlia. «Hai già finito i compiti?»

«Non ancora.» rispose Christal, tornando a sedersi. Erano passati una decina di giorni da quando avevano parlato con Alec, e in quei giorni Will si era deciso a cambiare casa. Ormai quell'appartamento non ospitava più una coppia di ragazzi, ma una famiglia. Ed era il momento di cercare una casa per una famiglia.

«Dov'è tuo padre?» domandò Will, servendosi un bicchiere d'acqua.

«È morto qualche mese fa.» rispose Christal, distratta.

Will sussultò, Christal sussultò e si lanciarono un'occhiata. La bambina arrossì.

«È di là, sul letto.» disse Christal, schiarendosi la gola. «Non ho ben capito cosa gli sia successo.»

Will le accarezzò i capelli. «Vuoi parlarne?» le chiese, dolce. Christal non aveva più parlato dei veri genitori da quando essi erano morti.

«No, tu e Nico siete i miei papà. Anche se da come si è comportato oggi, lo considero più come una mamma matta.» sorrise Christal, tornando ai compiti.

Will la guardò pensieroso, poi si diresse in camera sua. Individuò subito Nico, steso sul letto in posizione fetale, la faccia spremuta contro il cuscino. C'erano delle piume sparse sul pavimento, e il ferro dello Stige giaceva colpevole sulla scrivania.

«Ehi.» mormorò Will, sedendosi sul letto e posando una mano sul braccio di Nico. «Cos'è successo? Stai bene?»

Nico mugugnò contro il cuscino.

Will aggrottò la fronte. Aveva già visto Nico di Angelo in quello stato, quindi inspirò a fondo.

«Hai di nuovo letto della morte di Dobby?» chiese Will, comprensivo. Anche lui aveva pianto a quel punto, e continuava a farlo.

«No! Non ne voglio parlare.»

«Ah, per caso hai letto qualche mio volume di medicina? O hai ricevuto l'esito delle analisi?»

Nico aveva fatto il test medico di idoneità per pilotare aerei, test che dei bravi figli di Atena gli avevano modificato per non far notare il suo strano carattere genetico.

«No. La lettera non è ancora arrivata.»

«Ah, bene. No, male. Cos'hai, Nico? Hai concluso un'altra serie tv?»

Nico alzò lo sguardo su di lui e Will si spaventò. Il marito aveva gli occhi sgranati, ombre scure sotto gli occhi e la pelle era più pallida di quanto già non fosse. In più, il suo corpo emanava scure ombre di tenebra.

Un gioco di luce in un mondo di tenebreDove le storie prendono vita. Scoprilo ora