17. Cenetta romantica

6.6K 481 329
                                    

«Ehi, Will, sono già le otto. Tra quanto arrivi?»

«Dieci minuti, più o meno. Una signora mi ha vomitato addosso mentre stavo per uscire, e mi sono dovuto cambiare... Vuoi che prenda delle pizze?»

Nico storse il naso. «No, grazie. La signora mi ha fatto passare la fame.»

Will rise.

«E poi, ho preparato i ravioli al formaggio.» aggiunse Nico, lanciando un'occhiata al tavolo, con la tovaglia bianca di pizzo, i piatti ben allineati, la bottiglia di vino e le candele ancora spente. «E ho affittato qualche film.»

«Di che genere?» si incuriosì Will.

Nico guardò i dodici dvd d'amore, per lo più tratti dai romanzi di Nicholas Sparks. La roba più sdolcinata e strappalacrime che avesse trovato.

«Be', sai, quel genere che piace ad entrambi.» mentì Nico, spostando lo sguardo su Zen. In sette anni, il gatto nero era cresciuto parecchio. Lo stava fissando con i suoi grandi occhi verdi dal divano, in attesa, forse, di qualche segnale.

«Ah, okay... mi sa che per stasera non guardo nulla, amore. Ho operato per tre ore di fila, e sono stanchissimo.»

Nico abbassò le spalle. «Quindi il tuo programma è doccia, cena e nanna?»

«Sì. Sono tre settimane che lavoro nel reparto di pediatria, tra l'altro... Non ti puoi immaginare quanti bambini ci siano. Oh, tu avevi in mente qualcosa di particolare?»

«Nah.» rispose Nico, prendendo le candele e gettandole alla rinfusa nel cassetto. «Credo che seguirò il tuo programma anch'io. »

«Ti lascio, sto salendo in macchina. A dopo.»

«A dopo.»

Nico riattaccò e posò il cellulare sul mobiletto. Tolse i piatti dal tavolo e li cambiò con il servizio malandato di piatti che avevano trovato in casa al loro arrivo, tanti anni prima. Riposò la bottiglia di vino bianco nel mobiletto riservato agli alcolici, e nascose i dvd sotto le riviste di ingegneria meccanica sparse sul tavolino. Afferrò Zen e lo tenne in braccio per qualche minuto, lasciando che la vitalità e le fusa del gatto lo tirassero su di morale. Per Will quello era un giorno come tanti...

Esattamente dodici anni fa, Will e Nico si erano scambiati il loro primo bacio nell'infermeria del Campo Mezzosangue, alcuni giorni dopo la battaglia contro Gea.

Ripensandoci, forse non era un giorno da festeggiare. Infondo, Nico aveva ferito Will con la spada e gli aveva provocato un occhio nero, minacciandolo di non riprovarci. Will non aveva accolto in pieno la minaccia, e per fortuna ci aveva riprovato.

Nico chiuse gli occhi, sprofondando il viso contro il collo del gatto, che aveva iniziato ad agitarsi. Già dodici anni... Erano passati già dodici anni da allora. E tante, tantissime cose erano capitate.

I loro amici si erano sposati. Hazel e Frank erano già diventati genitori di una splendida bambina, Emily, soprannominata da tutti Emy. E anche Jason e Piper avevano avuto un maschietto pestifero di nome Jasper. Anche Calypso e Annabeth erano incinte, una di due gemelli, l'altra ancora non si sapeva.

Continuavano a vedersi, una volta al mese di solito, o anche di più, se c'era da celebrare qualche evento importante. Come l'officina Valdez. Un nome, una certezza! di Leo e Calypso. O la laurea in architettura di Annabeth, poco dopo seguita dall'inaugurazione del suo primo palazzo costruito. Erano stati tutti presenti al parto di Hazel, anche se non nella stessa stanza con lei, sebbene Leo avesse cercato di curiosare. Dopo lo svenimento di Frank, Hazel aveva voluto il fratello e Will nella stanza, e Piper e Percy avevano trattenuto Leo prima che potesse sgattaiolare all'interno e disturbare. Piper, invece, più furba, aveva avvertito gli amici del parto solo quando questo era avvenuto, e Will aveva tirato un sospiro di sollievo. Alla fine, la piccola Emy era nata grazie a lui.

Un gioco di luce in un mondo di tenebreDove le storie prendono vita. Scoprilo ora