Dopo la mattinata passata con Anna Maria, mi fermai a mangiare qualcosa nel vecchio bar dove lavoravo, nella speranza di trovare qualche faccia conosciuta.
Entrai ma non riconobbi nessuno, anzi non riconobbi neanche il locale che era completamente cambiato.
Dovetti uscire fuori e accertarmi che il civico fosse giusto perché non credevo ai miei occhi.
Il bar era in una bellissima piazza, alberata e con grandi fontane ed era un vecchio bar storico che purtroppo con il tempo e la cattiva gestione si era rovinato disastrosamente.
Quella piccola bettola dove lavoravo però si era trasformata in un bar di classe, ben curato e organizzato.
Era diventato un posto moderno, con i tavoli fuori e un menù variegato.
Ero contenta che qualcuno avesse ridato vita a quel posto e ci tenesse come io tenevo al mio Bitter.
Ordinai una insalata mista e una aranciata e mi gustai il pranzo sui tavoli esterni, sotto ad un caldo sole.
"Mizzica Sara, mica sarai veramente tu?" mi urlò una ragazza alta e bionda, venendo verso di me.
La riconobbi all'istante: era la mia collega Rosaria, di quando lavoravamo al bar entrambe.
Avevamo passato delle bellissime anche se faticose serate insieme e lei essendo più grande di me, mi aveva insegnato tantissime cose, sulla gestione e sulla organizzazione del bar. Era lei il vero fulcro di quel posto e l'unico motivo di sopravvivenza, in quanto il gestore sembrava scordarsi costantemente del bar e veniva soltanto a far cassa.
Rosaria aveva una grande potenziale ma non era mai riuscita a svincolarsi da quel lavoro così massacrante.
Se al Bitter ero riuscita subito a fare strada era soprattutto grazie a lei e ai suoi insegnamenti.
La salutai con affetto e calore e lei subito mi chiese di raccontarle della mia vita.
Prese una aranciata anche lei e mi fece compagnia, sedendosi accanto a me.
Le raccontai del mio viaggio e della mia vita inglese e lei mi raccontò, con mia enorme soddisfazione ma anche sorpresa, che quando seppe della mia fuga, mi vide come un grande esempio e decise anche lei di fare un cambiamento nella sua vita.
Radunò i migliori dipendenti del bar e insieme crearono una società con la quale, dopo poco tempo, riuscirono a prendere in gestione il bar e a trasformarlo.
Ad Aldo, il proprietario non era mai interessato molto dell'immobile e di come fosse gestito, era solo contento di prendere l'affitto. Quindi quando a Gennaro, il precedente gestore, scadde il contratto, Rosaria riuscì a fare una proposta alla quale Aldo non poté rinunciare, soprattutto perché Gennaro lo pagava a mesi alterni.
Nel frattempo, Rosaria mi raccontò di aver lavorato ad un business plan, e ad un piano di lavori di ristrutturazione, aveva trovato un architetto, dei piccoli finanziamenti bancari e aveva creato una raccolta fondi per il suo piccolo progetto.
"Sai, avevo creato anche degli slogan: ridiamo sfarzo al vecchio bar Sant'Anna" mi disse Rosaria e continuò: "e i vecchi frequentatori, che si ricordavano dei tempi addietro quando tutto funzionava mi hanno dato fiducia e mi hanno finanziato i lavori. Ho iniziato poco alla volta ma alla fine sono riuscita ad avere un ottimo risultato. Sono socia insieme a Valerio, Angela e Salvatore. Se ci fossi stata ancora tu, sicuramente avresti fatto parte del progetto anche se vedo che hai avuto la stessa idea ma in una città completamente diversa." concluse.
"Sono contenta cara Rosaria che la mia fuga sia servita a rendere felice qualcuno" le dissi, facendo trasparire una leggera tristezza.
Continuammo a parlare e gli raccontai della strana situazione che avevo con i miei genitori.
Ci scambiammo il numero e decidemmo di uscire: io, lei, Valentina e Anna Maria.
Eravamo un bel gruppo di donne coraggiose, che avevano deciso che nella vita volevano di più, che avevano deciso di cambiare e ognuna nel suo piccolo, aveva raggiunto i suoi desideri.
Nella vita non ci sono desideri od obiettivi migliori o più giusti, l'importante è che siano reali e non influenzati dai giudizi altrui e soprattutto è fondamentale che rendano felici. Ognuno ha la propria idea di felicità e nessuno si dovrebbe permettere mai di contraddirla.
Mi sentivo allegra e non volevo guastarmi la giornata quindi decisi di posticipare la visita ai miei genitori anche perché, in teoria, avrei dovuto aspettare una loro telefonata.
Così decisi di godermi un bel pomeriggio in spiaggia, in attesa della meravigliosa serata che mi si prospettava davanti con le mie vecchie amiche.
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Bitter Cinnamon 2- Ritorno alle origini
ChickLitSecondo capitolo dell'avvolgente storia tra Sara e James. Finalmente li troviamo insieme, nella vita vera , a scontrarsi tra nuovi sogni e desideri, tra diversità e un passato che lentamente si insinua nel presente. Riusciranno ad affrontare la vita...