Valentina fu stupenda, ci preparò un pranzo degno di un re.
James era estasiato e terribilmente sazio.
Il ristorante era stato ricavato in una vecchia stalla, dove erano stati conservati soltanto gli abbeveratoi in pietra e i vecchi arnesi che erano appesi alle pareti.
Avevano un vero cuoco siciliano che si occupava di tutto, insieme ad una signora del posto che conosceva le vecchie ricette tradizionali.
Valentina si era fatta aiutare ma gran parte del lavoro lo avevo fatto lei, da sola e devo dire che il risultato era stato straordinario.
Ci servì come antipasto una caponata di verdure e degli involtini di sarde.
Poi ci portò il couscous di pesce, bagnato con il brodo e accompagnato con la frittura di calamari.
James credo che non avesse mai mangiato un vero piatto di couscous e vedevo che ad ogni boccone entrava in un estasi di piacere.
Io invece mi sentii riportare all’infanzia, alle vigilie di natale, quando nonna lo preparava per cena alla mi famiglia e a noi nipoti che litigavamo per avere più anelli fritti di pesce.
Erano anni gioiosi, fatti di sorrisi e di momenti sereni, di famiglie unite che festeggiavano insieme. Il cibo ci aveva sempre unito, aveva sempre portato la famiglia seduta a tavola a parlare delle cose viste e fatte durante la giornata.
Dopo essermi goduta la prima portata, Valentina mi portò un piatto che faceva sempre mia madre: il tortino di melanzane.
Un insieme di melanzane fritte, uovo, parmigiano, sugo e pangrattato.Tutto amalgamato in un godurioso tortino a strati: un’ unione di sapori indescrivibile.
Il tutto accompagnato da un ottimo vino che producevano sempre loro nella loro azienda, frutto degli ettari di vigne che si distentevano sui pendii dietro di noi.Eravamo entrati pesantemente nella cultura Siciliana del buon cibo.
Mi girai verso James, lo guardai sorridendo e gli dissi: “ Guarda che non mangiamo sempre così”.
Anche se nella mia testa, ripensavo alle domeniche in famiglia, e al fatto che non c’era mai stata una domenica estiva che non mi fossi svegliata con l’odore delle melanzane fritte.Era stato un primo pasto importante e decidemmo di farci una bella passeggiata nel giardino per digerire un po’.
Valentina però ci fece accomodare, dopo poco tempo, in una saletta esterna dove c’erano dei bianchi tavolini in ferro battuto e dove ci portò un profumato liquore alle erbe.
Era il suo modo di farci digerire e farci stare bene.
Ero felice ed appagata, mi sentivo serena.
Ci aveva raggiunto anche il fidanzato di Valentina, che era l’enologo dell’azienda e che parlò a lungo con James del suo lavoro e della sua passione.
Io e Valentina invece parlavamo tra di noi, nella nostra lingua, rivivendo momenti dell’infanzia .
Dopo qualche chiacchiera però non potei non chiederle se aveva notizie dei miei genitori.
Ero riuscita a farle fare qualche indagine, tramite la madre, per avere qualche notizia ed assicurarmi che stessero tutti bene, almeno di salute.
Non riuscii ad avere molte notizie.
Loro ormai vivendo fuori dalla città avevano perso un po’ di contatti e comunque si vociferava in città che anche la mia famiglia si facesse vedere poco in giro.
Non potevo credere che fosse per me, per il disonore di una figlia scappata di casa, però avrei dovuto farci i conti.
La mia era una famiglia all’antica e quando presi quella vecchia valigia dalla cantina ero consapevole che avrei creato una profonda ferita.
Avevo ferito l’orgoglio e il rispetto di una famiglia dalle vecchie tradizioni.
Mi sentii per un attimo mancare il fiato, avevo assaporato la buona cucina ma ora dovevo farmi forza ed affrontare anche qualche boccone più amaro.
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Bitter Cinnamon 2- Ritorno alle origini
Romanzi rosa / ChickLitSecondo capitolo dell'avvolgente storia tra Sara e James. Finalmente li troviamo insieme, nella vita vera , a scontrarsi tra nuovi sogni e desideri, tra diversità e un passato che lentamente si insinua nel presente. Riusciranno ad affrontare la vita...