Testamento

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Il funerale era stato intenso e pieno di emozioni, mi aveva raggiunto anche James e aveva deciso di accompagnarmi dal notaio.

Salutai il signor Harper e ci accordammo con James per seguirlo in macchina.

Lo studio del notaio era al terzo piano di un edificio ottocentesco, uno splendido portone di legno, recentemente restaurato, ci  invitava ad entrare calorosamente nel palazzo.

Un piccolo ascensore ci accompagnò al piano mentre  eravamo tutti e tre in un rispettoso silenzio.

Suonammo alla porta del notaio e ci aprì una splendida ragazza mora, molto giovane e con un bellissimo tailleur blu.

Ci fece accomodare in un piccolo salottino dai colori chiari e tenui e ci portò del tè aromatizzato ai frutti rossi.

Dopo dieci minuti ci chiamò dicendoci che il notaio era libero e ci attendeva nel suo studio.

Il signor Sander era un uomo alto, di mezza età, capelli brizzolati e barba curata, un vestito di ottima fattura nero e una scintillante fede al dito.

La segretaria, Christine, nonostante la sua avvenenza non era stata considerata più di tanto e anche il notaio le faceva solo dei gesti eloquenti senza proferire più di tanto parola.

Aveva uno studio luminoso e spazioso ed era riempito da diverse  librerie con tantissimi volumi, molti dei quali mi sembravano d'epoca.

Ci sedemmo tutti e tre davanti a lui e ci presentammo. Non sapevo come presentare James ma nonostante  lui avesse insistito per lasciarmi entrare da sola nello studio, per non violare la mia privacy, io lo volevo fortemente accanto a me.

Avevo bisogno di lui in quello strano momento e il notaio non fece obiezioni.

La prima cosa che fece fu di consegnarci due buste: una per il signor Harper e una per me.

Ci disse chiaramente che eravamo gli unici citati nel testamento e quelle erano due lettere personali che gli aveva pregato di consegnarci, in caso gli fosse successo qualcosa.

Mi faceva strano sapere che avesse progettato tutto, come se sapesse che la sua fine era vicina, come se sentisse questo magone sul suo povero cuore.

Dopo di che prese un'altra busta sigillata e la aprì.

" Vi leggo ora il testamento" disse il signor Sander e continuò : " Con il presente testamento, in possesso di tutte le mie capacità mentali, intendo nominare come eredi dei miei beni il mio carissimo amico Harvest John e Sara Messina, la mia fedele amica, compagna di squadra e la figlia che sempre mi sarebbe piaciuto avere."

Ascoltavo attentamente tutto cìò che leggeva il notaio Sander, mentre copiose lacrime rigavano il mio viso.

"Al mio amico John lascio la mia casa in campagna e tutti i beni mobili presenti , compresi i fucili di caccia, all'interno della casa. Gli lascio inoltre le mie due macchine d'epoca, so che ne farà tesoro come ho fatto io in questi anni, memore delle gite fantastiche fatte insieme.

Alla mia dolce Sara lascio il mio amato Bitter Cinnamon, con la speranza che continui a gestirlo egregiamente e con la stessa cura e lo stesso amore.

Inoltre le lascio la mia casa a Londra, dove mi ha sempre confidato di sentirsi in famiglia e dove abbiamo passato bellissimi momenti insieme.

Le lascio anche la custodia  del mio conto corrente e del mio deposito titoli, per darle la spinta giusta per intraprendere la vita che veramente desidera e il viaggio intorno al mondo di cui parla da sempre.

Lascio in deposito, inoltre, al notaio Sander, due lettere scritte a mano, da consegnarvi nel giorno della lettura del testamento, dove vi spiegherò i motivi delle mie scelte e dove mi perderò in smielati e sdolcinati addii."

Il testamento si concluse così, con la sua sempre presente ironia, così come lo avevo conosciuto e tanto amato.




Bitter Cinnamon 2- Ritorno alle originiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora